Senigallia (AN), domenica 18 maggio 2014. GIOELE, RIPERCORRENDO I LUOGHI, RIELABORA L’ESPERIENZA CHE HA VISSUTO DURANTE L’ALLUVIONE DI SENIGALLIA A MAGGIO.
VIVA ED
EMOTIVA

A SENIGALLIA GIOELE
RACCONTA I MOMENTI
VISSUTI DURANTE L’ALLUVIONE…
Come un rito di iniziazione
nel caos, l’acqua battezza
la sua nascita come adulto.
Dopo l’abbraccio e uno sguardo intorno per appropriarsi del luogo, Gioele indicandoci i livelli della poltiglia ci ha fatto capire l’entità drammatica dell’evento, anche se l’incrocio e ampio e con un parco, presenta una depressione fatale forse non immaginata, fino a quando è diventata anche essa, alveo di un torrente in piena, un movimento di onde di quasi 2 metri e non era solo acqua.
Gioele ci ha condotti come in una via Crucis nei punti dove è corso e si è ritrovato per portare in salvo Liuba, una nonna precoce e madre, che come altre lavora in Italia per contribuire alla sopravvivenza della sua famiglia in Moldavia, e qui ci stava lasciando la vita come Gioele.
Gioele prima di Liuba aveva portato in salvo un’altra donna, che teneva stretta a se, e non mollava le borse. Forse contenevano gran parte della sua vita, fradicia e persa e non accolta dagli spettatori del piano di sopra del negozio, prigionieri della loro stupidità, se non fosse intervenuta Patrizia, la donna con le borse avrebbe ancora oggi il fango in bocca, Gioele l’ha vista trasportata come un tronco. Una cliente, che doveva partecipare ad una cerimonia, nonostante i primi segni di allagamento, ha insistito per lavarsi i capelli, non si è resa conto che bisognava fare altro… e forse non solo.
Gioele e Luciano hanno gridato a Patrizia: “Rimani sul muretto, non ti avventurare“! Già, avevano troppo da fare. Luciano è inciampato in un ostacolo sommerso ed è caduto mentre aiutava Gioele a trascinare la donna con le borse, cercando di farla galleggiare.
Gioele non ha capito cosa gli è capitato sotto i piedi che gli ha permesso, per un attimo, di rimanere più in alto, dopo aver scavalcato la siepe e l’inferiata di recinzione (piegata dalla pressione del torrente) dell’edificio dall’altra parte dell’incrocio e poi l’agave che non c’è piu’ per afferare Liuba. L’anziano signore dell’auto grigia che aveva dato un passaggio a Liuba, cercava di uscire dalla sua auto. Gioele gli ha consigliato di non farlo, Liuba poteva mettersi immediatamente in salvo, andandosene prima, ma non lo ha fatto e ha cercato di aiutare l’anziano signore dell’auto grigia.
Liuba era sul tetto dell’auto prima che Gioele l’afferrasse… Liuba significa Amore. Gioele in quei momenti non ha provato la sensazione del freddo, anche se lo era, “ha agito”.
Il torrente non lo contieni, non lo argini, non lo contolli, ti comprime, ti scaglia, ti sballotta, ti destabilizza, ti invade, ti sommerge, è imprevedibile e non ti lascia il tempo di pensare. Gioele si è aggrappato ed ha lasciato, pero’ non ha mollato Liuba, nell’imbarazzo drammatico “ha reagito”, a turno si sono ritrovati sommersi nel fango.
Enrico ha citato il “qui e ora”, paragonandolo alla meditazione, Moris con gli occhi che cercavano sempre qualcos’altro, focalizza il sopravvenuto coraggio, il sopravvento del coraggio. L’atto eroico non ti permette indugi, non lo puoi fotografare o riprendere, lo hai vissuto e lo puoi rivivere con la memoria. La Vita non sempre puoi riprenderla con le immagini, la rivivi in immersioni. A Faustoo-ah! Bo! ..regista-attore e spettatore questo non interessa o sfugge per…., non saluta, sono gli altri che devono salutare, lui al massimo annusa e rifiuta, usufruisce dell’immaginario e fa’ di tutto per non farsi coinvolgere, infine si mette in disparte o tiene d’occhio l’auto di Moris per paura di essere abbandonato. E’ presente agli stimoli di Gioele, solo se gli togli il respiro probabilmente… intanto fà solo quello che gli piace.
L’auto grigia tenetela presente, ci ripete Gioele. Gioele ha attirato l’attenzione dell’elicoterro che volteggiava, con difficoltà, c’erano i pini che coprivano la visuale dal basso all’alto. L’uomo si è calato col cavo e ha imbragato l’anziano signore che nel frattempo era riuscito a liberarsi dalla morsa della portiera della sua auto grigia. La pressione del torrente inizialmente non lo permetteva, in seguito e per fortuna, nel vortice si è spalancata.
Al ritorno a casa, Gioele ci ha fatto vedere un filmato post-evento, l’auto grigia che è servita da boa a Liuba si è rovesciata sul fianco… o tutta? Tutto questo è accaduto in quasi tre ore, solo dopo altre tre cominciavano a gironzolare i mezzi di soccorso, Gioele era arrabbiato e lo è ancora.
Il Sindaco, preavvisato, non ha mandato i suoi figli a scuola, e gli altri ragazzi?
Io (Gino) ripeto a Gioele (che è anche mio figlio) che avrei voluto essere coinvolto, avrei fatto quello che potevo o semplicemente avrei potuto riportarlo a Jesi o a casa, portagli indumenti asciutti o aiutare Luciano a liberare il negozio dal fango. Dalla sua telefonata non è trapelato ciò che stava vivendo e io sono rimasto all’oscuro. Per questo io e Gioele abbiamo alzato il tono, ognuno per le proprie ragioni o punti di vista, è arriva un auto dei Carabinieri, sicuramente per la segnalazione di un vicino nascosto dietro una finestra. Non ci scomponiamo.
Caro Gioele, ti sei preoccupato di me nel marasma e non è da poco, ti amo e non ho saputo dirtelo. Grazie Gioele per l’opportunità, grazie perchè era importante che scrivessi io questo post.
Patrizia vuole non parlare, è emozionata, Ola e Lula si sono ritrovate nel prato, quelli che passano si fermano, un cucciolo fà tenerezza e Andrea è soddisfatto di questo.
Abbiamo cercato la panchina del parco dove c’era ancora un po’ di sole. Il “Padre” Acqua ti fa’ crescere (teoria di Mariano) in quel momento si è soli.. unità di pensiero o caos.. la tua vita ti scorre davanti e la vedi.. forse l’inizio dello svezzamento.
Moris…. Enrico. Gioele raccoglie, Fausto divaga ma salta in macchina con me e Gioele, ci avviamo verso casa a Moie. Moris ci segue solo, Enrico con Ola e Nicola lo troveremo ad aspettarci. Insieme ceniamo e insieme restiamo a dormire, anche Ola. Moris ha ricevuto una telefonata, non mi ricordo se nella notte stessa oppure quella successiva, Michela è al pronto soccorso con problemi respiratori.