Faenza, domenica 27 aprile 2014. UNITA’ DIDATTICA IL “CUM-MUNITOMETRO”.
IL METODO ALLA SALUTE
CON IL CUM-MUNITOMETRO
SI TRASFERISCE
E CI TRASFERISCE
NELLA BELLA
CAMPAGNA FAENTINA.
Domenica 27 aprile 2014, a Faenza, in via Formellino n 74, nella cosiddetta “Conigliera”, piccola ed accogliente struttura, ora attrezzata a sala polivalente, della Associazione “Felicità Sostenibile”, a partire dalle ore 15, due donne importanti dell’Alsa Romagna, Marinella e Francesca, ci hanno presentato ed illustrato il “Cum-munitometro”, un’unità didattica del Metodo alla Salute, particolarmente significativa in relazione alla vita di ciascuno di noi. Etimologicamente, infatti, il neologismo “cum-munitometro” deriva dal latino:
“CUM” = insieme
+ “MUNUS” = obbligo, dovere,
incarico, impegno,
ma anche dono, opera, spettacolo
+ “MUNUS” = obbligo, dovere,
incarico, impegno,
ma anche dono, opera, spettacolo
+ “METRUM” = misura, metro.
Dunque, l’unità didattica in oggetto ci può aiutare a misurare quanto nella nostra esistenza ci sia di spettacolo, di progetto-opera o di dono (quando siamo in sintonia con noi stessi, autoreferenziali, saldamente aggrappati all’albero maestro della nostra specificità e profondità), o, al contrario, quanto in essa prevalgano gli obblighi, i doveri, le funzioni, i ruoli, che ci spingono ad agire per soddisfare bisogni non nostri. Essa ci guida a valutare se e come riusciamo a mettere insieme, a coniugare i colori, le note, i codici, che dobbiamo esprimere per stare bene. D’ altra parte, il cum-munitometro evidenzia in maniera inequivocabile che la vita è un ciclo continuo, una ruota ininterrotta, fatta di un anello superiore e di uno inferiore, di positivo e negativo, di colori e non, delle sfumature blu-azzurre dello spettacolo o del dono, che ognuno può dare o fare di sè, ma anche del bianco e nero della frantumazione psicotica e della non-vita. Ed è proprio il negativo, l’anello diabolico dello scollamento da noi stessi che è ricco di potenzialità, di risorse e ci rimette in viaggio.
Le due giovani conduttrici hanno, appunto, preso le mosse dall’etimologia del termine “cum-munitometro” e dallo spettacolo-Eden dell’anello superiore e, con competenza e leggerezza, procedendo in senso antiorario, ci hanno guidato ad addentrarci nei meandri dolorosi dell’anello inferiore.
Marinella e Francesca sono riuscite a catturare la nostra attenzione, anche perché, facendo continui riferimenti alla propria esperienza personale e trasmettendoci, così, un sapere emotivo, hanno saputo facilitare e sollecitare i nostri interventi. Ne è scaturito un dibattito vivace e costruttivo, conseguente al forte coinvolgimento di ciascuno di noi: un po’ tutti eravamo desiderosi di portare il nostro contributo e collaborare all’approfondimento delle tematiche, scaturite dall’unità didattica.
Nella bella e regolare campagna romagnola, a due passi dal fiume Lamone ci siamo, dunque regalati un pomeriggio, colmo di riflessioni profonde ed emozioni autentiche, in cui si sono rinsaldate relazioni già avviate e ne sono nate di nuove e sorprendenti e abbiamo goduto appieno del Kairos, del tempo favorevole per la vita di ognuno di noi (che dai più è ritenuto, al contrario, tempo inutile, tempo perso), grazie all’iniziativa di Marinella e Francesca, che , in chiusura ci hanno fatto dono di un breve filmato sull’ “Inno alla Gioia”, che sottolinea quanto è importante che ciascuno di noi contribuisca con le sue note specifiche a creare l’ armonia della Fondazione Nuova Specie.
Paola Selleri