Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), venerdì 6 giugno 2014. SETTIMANA INTENSIVA. Terzo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS


 Registro Persone giuridiche n. 429 

Prefettura di Foggia

SETTIMANA INTENSIVA

DELLA FONDAZIONE
NUOVA SPECIE ONLUS
“giugno 2014” 

Terzo giorno

Mattina: iniziamo la giornata con il RITO DEI POPOLI DELLE TERRE DANZANTI. Al ritmo dei tamburi veniamo guidati in un viaggio dentro e fuori di noi, accompagnati ad incontrarci ed incontrare le nostre paure. Ad occhi chiusi la percezione dei sensi ci guida verso ciò che non conosciamo, per quello che siamo. All’inizio del rito siamo stati invitati a scrivere la nostra paura su un biglietto, che abbiamo conservato.

  

In tutto il tempo che ci siamo dedicati ci ha accompagnato il ritmo dei tamburi, che ci ha permesso di liberare la danza. Alcuni sono stati invitati a condividere la loro paura, a raccontarla. Nelle immersioni si sono raccontate, rivissute, liberate emozioni e ricordi a lungo repressi e taciuti.


Storie inimmaginabili di violenza e abusi che sembrano così lontane da noi e impensabili, che solitamente leggiamo sui giornali e che invece sono più frequenti di quanto si pensa, più vicine a noi ma taciute, hanno potuto essere liberate dopo essere state portate per anni come un peso che distrugge, ostacola, condiziona la serenità e la potenzialità di una famiglia.

Nell’ascoltare tutte le immersioni, sentiamo che l’intensità del dolore non è necessariamente legata alla drammaticità dei fatti: anche nella normalità ciò che vivamo come solitudine, conflitto, inadeguatezza, svalutazione può generare un dolore grande e condizionare fino ad annullare il senso di una vita.

Ci ha commosso la grande sensibilità che hanno portato gli adolescenti e la loro capacità di cogliere in modo più immediato quali sono i nodi o i punti critici.

Pomeriggio: dopo una gustosa, meritata e ben gradita pausa pranzo con intensità, leggerezza e tanti sorrisi Angela e Annarita ci conducono nella “visita guidata” della PIRAMIDE DEL Faraone SARVAS, dove tutti ci siamo ritrovati. 

 
 

Ci rendiamo conto che forse a te che stai leggendo le nostre parole non riusciranno a trasmettere l’idea e il senso profondo di ciò che è accaduto e può accadere.

Ci piace concludere con questa esortazione di Rumi (maestro Sufi del XXIII secolo).

VIENI, VIENI,
CHIUQUE TU SIA VIENI!
VAGABONDO, ADORATORE..
ANCHE SE NON CREDI IN NULLA, VIENI!
LA NOSTRA NON E’ UNA CAROVANA DI DISPERAZIONE,
VIENI, SEPPURE AVESSI ROTTO I TUOI GIURAMENTI
MIGLIAIA DI VOLTE, VIENI!
VIENI, ANCORA UNA VOLTA VIENI!
(Rumi)

Atmanand e Daniela

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