Urupia (BR), sabato 22 marzo 2014. UNA GIORNATA NELLA COMUNE DI URUPIA.


UNA GIORNATA
A URUPIA.






Sabato 22 marzo, abbiamo trascorso una bella giornata a Urupia. Il sole ci ha accompagnati con la sua luce e il suo calore ed ha reso questa giornata di festa ancora più bella. 

Era da tempo che io e Lele, desideravamo organizzare un momento di approfondimento del Metodo alla Salute qui nella comune, così abbiamo accolto la proposta di Rosapaola di organizzare un pranzo di sottoscrizione per la Fondazione Nuova Specie e rispolverato una proposta di Graziana di presentare un’Unità didattica insieme a Lele.

Il pranzo è stato un bel momento di condivisione, conoscenza, scambio, chiacchiera, poi tutti insieme abbiamo collaborato per mettere a posto e preparare lo spazio per il momento pomeridiano dell’Unità didattica mentre i bambini giocavano all’aperto con la terra e tra le piante
Eravamo presenti in tanti delle persone che frequentano l’Associazione alla Salute Bari, c’erano alcune delle comunarde di Urupia e poi alcuni amici del territorio venuti appositamente per conoscere il Metodo alla Salute.
Cristian ha aperto l’incontro parlando delle finalità del Metodo alla Salute e presentando il progetto per la nuova sede della Fondazione Nuova Specie.
Poi Graziana e Lele hanno cominciato a esprimerci il loro modo di intendere la Piramide del Sarvas, alternando i loro interventi da un gradino all’altro della Piramide e incrociandoli coi riferimenti alle loro esperienze e ai loro vissuti.

 
E’ stato molto toccante percepire anche dal loro sentire come il rapporto con se stessi condizioni poi tutti gli altri rapporti della vita, dai rapporti forti, a quelli con i gruppi, al globale massimo, la nostra visione della vita. Questo è stato sottolineato alla fine della giornata da chi ha seguito l’Unità didattica.
La Piramide del Sarvas (dal sanscrito – “Salute”), è un modello che vien utilizzato per esprimere i diversi livelli di relazione che un’individuo esprime nella vita, alla base(che è quella che regge tutto) c’è il rapporto con se stessi. Più la base è ampia, più la piramide può svilupparsi in altezza. Più il raporto con me stesso è buono, più riuscirò ad avere una visione ampia e globale della vita.
Lele ha evidenziato come i tagli subiti nell’espressione  della nostra irripetibile specificità, se non risolti , rivissuti e riattraversati sono buchi alla base della piramide della nostra esistenza e non ci permettono di sperimentare tutte le nostre potenzialità. Più il nostro bambino è stato costretto a regole, obblighi e modelli proposti da altri, meno ha potuto sperimentarsi nella vita e costruirsi la propria visione, più sarà debole la base della Piramide, il senso di sé e dei propri bisogni, il senso del proprio personale valore, la capacità di stare con se stessi e di non dipendere dal riconoscimento e dal giudizio degli altri.
Graziana ha poi sottolineato come però tutti i gradini della piramide siano importanti nell’espressione della persona, se quindi io ho un buon rapporto con me stesso ma rimango chiuso e non mi sperimento in relazioni con gli altri e con i gruppi, comunque la vita si ferma, la mia crescita si blocca, la mia storia muore, io non riesco a entrare nella metastoria, cioè a “sporcarmi dell’altro” e a costruire qualcosa che vada oltre me, oltre ciò che c’è ed è noto, ad entrare nella parte sconosciuta della vita.
Nelle relazioni forti (con i familiari, i fratelli, gli amici, gli amori), una buona relazione con me stesso mi porterà a riconoscere e rispettare la diversità dell’altro, a rispettare il mio sentire, a non farmi trascinare dai desiseri e bisogni degli altri rinunciando ai miei. Io, cioè, saprò entrare in un relazione alla pari e non tenderò a prevaricare gli altri né ad essere subordinato. Se però io sono stato tagliato nell’espressione di alcune mie parti, non sarò poi in grado di esprimerle e svilupperò comportamenti di difesa o compensazione che possono essere uguali a quelli dei genitori o opposti. Per esempio, una bambina il cui padre è stato molto autoritario potrà scegliere un marito altrettanto autoritario che non le permetterà di esprimersi ancora una volta, oppure un marito con un maschile debole per cui adesso prenderà  lei il posto del  padre.
Lele ha continuato parlando delle relazioni con i gruppi (le istituzioni, i gruppi di lavoro, quelli religiosi, associativi). Anche qui la possibilità di riuscire ad esprimere la propria specificità, il proprio punto di vista e quindi portare un cambiamento negli assetti già dati e precostituiti, cioè portare il nuovo e far scorrere la vita in ciò che è preesistente è strettamente collegato alla base della propria Piramide.
Un buon rapporto con me stesso mi consentirà di esprimere il mio pensiero senza paura di sbagliare o essere giudicato, ma anche di ascoltare e apprendere dall’altro, quindi di accogliere.
Se la base della mia piramide è poco sviluppata, sarò più rigido, meno aperto al confronto, più passivo, più timoroso del confronto e del cambiamento, più rispettoso dell’autorità. Tenderò a farmi schiacciare dalla storia, da ciò che è gia dato, a non sentirmi e a non farmi sentire.
Graziana conclude poi l’Unità didattica parlando del rapporto col globale massimo.
Il globale massimo è la visione generale che io ho della vita, dei meccanismi che la regolano e che regolano i rapporti tra la persone, è una teoria sulla vita. Anche qui un bambino che ha potuto sperimentare liberamente rapporti e relazioni, che è stato accolto nella sua espressione specifica e che si è sentito accettato , che ha potuto elaborare una visione propria delle cose, da adulto sarà in grado di esprimere una visione personale e specifica, soggetta anche a modificazioni al crescere dell’esperienza e della riflessione su di essa. Se invece più che sperimentarsi liberamente il bambino ha dovuto far proprie solo regole, idee, morali esterne tenderà ad assumere un modello esterno di globale massimo (religioso, politico, ecc.)
Alla fine dell’Unità didattica Graziana e Lele hanno ascoltato un po’ i presenti riguardo l’Unità didattica e particolarmente colpite sono state due insegnanti lì presenti, che vorrebbero portare questo approccio alla vita anche nelle loro scuole. 

E dopo la bella teoria, la musica, giocare con i ragazzi all’aria aperta e il buon cibo prodotto direttamente nelle campagne di Urupia dalle comunarde (le persone che vivono nella comune), alcuni di noi sono andati a visitare il bel paesino di Grottaglie, famoso per la lavorazione della ceramica.

Rosalia e Filippo

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

FACEBOOK

5x1000-Fondazione Nuova Specie