Monza & Cinisello Balsamo (MI), sabato 14 e domenica 15 marzo 2014. TOUR LOMBARDO DI MARIANO.
L’ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE LOMBARDIA
OSPITA MARIANO.
Ed eccoci finalmente in giro per le strade lombarde con Mariano. Per noi Lombardi è davvero un avvenimento!
La nostra terra, così lontana dal “quartier generale”, spesso finisce per sembrare immaginaria anche a noi che l’abitiamo… Beh, un po’ lo è davvero, non diciamo niente di nuovo, la vita in Lombardia è scandita fortemente dal “Chrònos” che ci detta l’urgenza di un forte maschile e pure virtuale! Quanta fatica quotidiana…
Ma veniamo ai due giorni…
La mattina del sabato il ritrovo è davanti all’entrata principale della Villa Reale di Monza, un grande palazzo in stile neoclassico che fu usato come residenza privata prima dai reali austriaci e poi da quelli italiani. Una simpatica guida donna ci accompagna attraverso le stanze e la storia di questo splendido edificio. Una bella mattinata vissuta sentendoci “turisti per caso”.
Alle 18, nella bella e affollatissima sala del Centro culturale “Pertini” di Cinisello Balsamo, Mariano e Marta, danno vita alla conferenza:
“Perché l’adolescenza fa e ha fatto così male”.
Una platea, commossa e silenziosissima per ore, assiste ad una conferenza “diversa”, dove le emozioni, per molti presenti estranei al Metodo alla Salute, colgono di sorpresa.
Il tutto è iniziato con un dono di Riccardo a Marta. Accompagnato da un pezzo di Cesare Cremonini, “Mondo“, lo scorrere di vecchie foto di Marta, un collage di momenti felici e drammatici di una storia adolescenziale sfociata nella frantumazione e approdata alla psichiatria.
Marta prende la parola ed emozionata inizia a raccontarsi. Una consapevolezza più intera le permette di leggere e teorizzare sulla strada percorsa dall’infanzia fino all’attraversamento di una frantumazione psicotica, dove nel suo massimo star male incontrerà anche chi le cambierà la vita. Con passaggi a momenti divertenti, a momenti estremamente commoventi ci trasmette questo suo difficile passaggio nell’attraversare il fiume dell’ adolescenza dalla sponda dell’infanzia verso l’adultità.
Riconosce anche alla psichiatria un merito: pur marchiandola come paziente psichiatrica cronica (“che non cambia nel tempo”) le ha permesso di sopravvivere nell’attesa dell’incontro con il Metodo alla Salute. Poi si dipana un lungo elenco di nomi, li ringrazia tutti per l’importanza avuta nelle varie tappe del suo percorso. Ringrazia una persona in particolare seduta tra noi ma non ne fa il nome e ne lo indica rispettando la sua voglia di non essere coinvolto, lo ringrazia per quel giorno nel quale l’ha spinta a prendere quel treno per Foggia.
Quando Marta è al termine del suo racconto uno scoppio di applausi conosciuti e nuovi riempie la sala.
L’aver ascoltato Marta, ora Presidente dell’Associazione alla Salute Lombardia, non può che riportare il pensiero alla psichiatria, a quella parola, “cronicità”, a come una dichiarazione (mascherata) d’impotenza e incapacità di andare oltre il proprio ottuso e rassicurante “sapere”, possa distruggere, annientare, annullare l’esistenza di un individuo.
Un altro fragoroso applauso saluta la presentazione da parte di Riccardo del Dr. Mariano Loiacono, l’ideatore del Metodo alla Salute e Presidente della Fondazione Nuova Specie.
Come sempre ci ha insegnato a fare negli incontri, dove l’accoglienza delle persone nuove passa attraverso la conoscenza, Mariano, con la sua grande sensibilità, inizia da subito ad interagire con alcuni presenti.
Poi lentamente inizia ad addentrarsi nella spiegazione della difficile transizione dell’adolescenza, ci dice di come quel periodo della vita di ognuno di noi sia fondamentale, “sensibile agli urti”, ci spiega cosa avviene e cosa deve avvenire perché questo passaggio determinante sia compiuto in modo più aderente possibile alla naturale espressione ed evoluzione della vita stessa, consegnando così la Salute, la Salvezza (il “Sarvas“).
L’attenzione è alta. La proiezione di alcune Unità didattiche accompagnate dalle parole di Mariano catturano gli sguardi e le menti dei presenti, anche di quelli che per la prima volta ritrovano in quelle parole la propria vita raccontata in modo così inedito, strano e credibilissimo; sui visi di molti traspare quella intuizione che si avverte nella pancia mentre ascolti una verità che si rivela.
Sono le 21 quando qualche stomaco e qualche profumino di cibo proveniente dalla sala attigua incominciano a farsi sentire… a questo punto Mariano sa che ora è il tempo delle piccole ma necessarie attività, e conclude accompagnato nuovamente da applausi e sguardi un po’ trasognati.
Domenica 16 marzo
Come poteva mancare nell’industriosa/industriale Lombardia la visita al villaggio operaio di fine 800, Crespi d’Adda patrimonio dell’Unesco?!
Ebbene sì, Crespi d’Adda è la più importante testimonianza in Italia del fenomeno dei villaggi operai. Fu costruita dal nulla dal potente e illuminato capitano dell’industria cotoniera Cristoforo Crespi per i propri dipendenti e le loro famiglie.
Il villaggio, ancora abitato per la maggior parte dai discendenti dei lavoratori di allora, rimane una delle realizzazioni che si è conservata perfettamente integra nel tempo più completa ed originale nel mondo.
Forse questa visita ci ha ulteriormente illuminati sul perché la forte industrializzazione abbia contribuito ad allontanare il popolo lombardo più di altri popoli dai propri codici metastorici: nel villaggio industriale-abitativo, metafora di un contenitore “del tutto”, anche le emozioni in grossa parte hanno funzione in una geometria disegnata a tavolino, senza “spazi liberi” indispensabili per una crescita individuale.
Al termine della visita guidata, il piccolo parco del villaggio ed un sole caldo ci accolgono per una rilassante colazione al sacco. Più tardi una tappa a casa di Elena a pochi chilometri dal villaggio.
Intorno al tavolo ascoltiamo Mariano che fa teoria sulle differenze tra le tre droghe: l’eroina per la chiusura in se stessi, la cocaina per i bisogni che emergono nella storia, quello che “dobbiamo essere” e le “canne” per il viaggio, le prospettive che ancora non conosciamo. L’alcool invece è quella sostanza che passa virtualmente a tutti i livelli rendendoci più solubili con l’esterno.
Mariano, nella sua infaticabilità, non perde mai l’occasione di trasferire i suoi saperi a chi gli sta accanto; non solo VIVE, ma stimola, delicatamente e senza sosta, chi lo circonda, a VIVERE.
La duegiorni lombarda sta per concludersi, ritorneremo tutti a Monza, là dove è iniziata.
Ospiti del circolo “spazioimpossibile” finiremo questa due giorni con la presentazione di Riccardo della storia del Metodo alla Salute e festeggeremo Mariano con regali, musica ed una cena vegetariana.
La serata si conclude con un intervento di Mariano che riconosce alla nostra associazione gli sforzi fatti per ritessere un nostro tessuto, e ci esorta a continuare su questa strada.
Interviene inoltre su alcune situazioni particolari dando nuova linfa e spunti per proseguire.
E’ tardi, siamo tutti stanchi ma felicissimi di aver avuto tra noi Mariano con i suoi globcettori instancabili e alleatissimi, le sue parole, i suoi momenti di teoria, i suoi accompagnamenti e proposte che come sempre risuonano come faro perpetuo di conoscenza e crescita in ognuno di noi.
Il nostro invito voleva essere un regalo per Mariano nel quale potesse viversi dei momenti di leggerezza, e invece, come sempre,il dono ce l’ha fatto lui.
Elena e Carla
2 Commenti
riccardo prossimo
Lombardia e il suo slancio positivo! E da settembre ancora energia, fenomeno vivo e teoria!!!
Unknown
Quanto siete brave!!!!!!!!
Avete scritto un bellissimo post ed io vi voglio tanto bene.
Ringrazio ancora Mariano e tutti voi che avete reso possibile ogni cosa, in quei giorni di fine inverno.
Tanto affetto,
Marta Maria