Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), giovedì 3 aprile 2014. SETTIMANA INTENSIVA. Secondo giorno.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
SETTIMANA INTENSIVA
DELLA FONDAZIONE
NUOVA SPECIE ONLUS.
Secondo giorno.
Aprile 2014.
L’inizio del Gruppo alla Salute segna ancora di quanto sia importante la limpidezza del conoscere, di spiegare il Metodo alla Salute, attraverso il viaggio della vita, il Graal ed, infine con i pensieri.
Liberi, come sempre di trovare la compiutezza nelle espressioni degli stati d’animo che accomunano un po’ tutti i membri del gruppo…
Si parte con la richiesta esplicita di G. che invita suo padre ad avvicinarlo e a sentirlo attraverso il codice analogico.
Un iniziale protesta in primis; in secundum la situazione sembra calmarsi. Al padre G. viene comunque proposto di mettersi in ascolto, di stare attento alle dinamiche, di cercare chiarezza attraverso l’ascolto circa la durata del resto della settimana.
Dopo vari pensieri musicali, scritti e di alleggerimento grazie anche a R., un ragazzo “anticamente abile“, che con i suoi codici antenati, sbatte in faccia verità che sotto un certo aspetto sono considerati dei tabù odierni.
Come, ad esempio l’interazione attraverso il corpo, la leggiadria con cui ciò che è considerata una “ferita metastorica“, la parte più tagliata viene sacralizzata.
Altri scambi sono nati tra F. e S., marito e moglie e, che per un momento hanno condiviso attimi di sollazzo guidati dal ritmo della musica e dalle risa.
Si passa alla fase delle comunicazioni che, come spesso capita i primi giorni scivola imminente nelle immersioni e l’aria è carica. Si tocca la coppia di S. e M. , che già dal giorno prima ha manifestato un dolore profondo ed un legame simbiotico ad incastro con L., figlia di 3 anni, la stessa che respira le mancanze della coppia, i loro nodi.
La bambina trova accoglienza nel Gruppo, particolarmente tra le braccia di I. nelle quali si addormenta.
Altro punto fermo, degno di nota è quello di D., che riferisce di aver parlato al telefono con suo padre, S. e si sente di accoglierlo finalmente nel positivo, dati certi trascorsi burrascosi.
Lui sente la mancanza del codice analogico e bio-organico che percepisce di non aver mai avuto prima dei 14 anni. Emerge, inoltre, un grido di richiesta di soddisfare bisogni di un figlio mai visto, cercandone il sostegno nei padri del gruppo i quali, numerosi accolgono l’invito assieme ai tanti figli. Compresa R., figlia a sua volta, con le medesime mancanze.
Si inizia a creare un vero “utero devoto” e sacro attraverso interazioni corporee ed emozioni profonde.
Sussegue la dinamica breve tra S., e suo figlio I. Già precedentemente separati.
F. non riesce ad immergersi completamente, tanto è preso dal dolore per la perdita recente del padre e quella di suo fratello, disagiato e assente. Non si permette ancora di immergersi, di toccare “punti metastorici” in quanto, negli anni addietro rappresentava il faro, il punto di ancora e salvezza della propria famiglia.
In D., altra figlia, emerge il bisogno di essere figlia ancora prima di far da madre a sua madre, e rappresenta un’altra ancora di salvezza, punto di simbiosi in cui emergono uguali i meccanismi di F.
G. viene invitata a mettere fuori il suo dolore, nel quale afferma di non voler esserci più né per M. e né per suo fratello; ha espresso il suo star male, un grido di disperazione accumulato in tanti anni, e il non volersi caricare di ulteriori pesi.
Viene accolta da S. con sapiente tocco di empatia e di paterno che riesce ad accompagnarla nel suo grido, standole vicino.
Pausa pranzo: 13:30-15:00.
Si riparte riposati, andando ad avanzare con la parte della Teoria, che spiega i meccanismi al fine di essere chiariti ed esaustivi per ogni dinamica, trovando un Fondo comune.
G. invita D. all’interno, a dire il motivo del rifiuto di stare nel Gruppo e di parteciparvi.
Affiorano i primi dissapori, D. ha trovato le stesse modalità esterne di un adulto che lo obbligava a fare delle cose nello stesso G., a sua volta molto solidale che si offre di accompagnarlo nella dinamica della liberazione dei mostri del passato, senza ottenere un grande successo.
Viene invitato da D. a scegliere di andarsene o rimanere, con il susseguirsi della dinamica che lo dovrebbe portare ad essere più umile e a lasciare quelle parte onnipotenti, tanto invocate con la voce, codice simbolico.
Nelle varie storie emerge una Teoria più che esaustiva – ed esauriente 🙂 – di Ga. succeduto da una riflessione spontanea e personale di G.
“Spesso arriviamo con una direzione che ha preso la nostra vita. Chi dovrebbe viversi le parti figlie si ritrova con quelle genitoriali, e chi con quelle dei genitori fa ancora da figlio”.
“Le cose successe oggi possono essere considerate come tragedia, le urla di aiuto, le comunicazioni sopite sono vissute fuori come un cumulo di dolore, che al gruppo diventano la strada per arrivare al sorriso e sentire che la vita è una festa, e si può riscoprire quella parte della stessa vita che viene tagliata quando capitano le tragedie.”
“Bisogna solo avere il coraggio di OSARE”.
Prorompente e di rilevante importanza è il titolo scelto da C., la figlia maggiore di S. B., che accompagna il gruppo nello snodo di teorie:
“La tragedia dietro un sorriso”.
Si conclude infine la seconda giornata seguita da plausi e stanchezza, comune per chi ha tenuto la mente in viaggio.
Elena Ilona Verna Aleksandrovna
“Luna” e
Mila Donati.
2 Commenti
Anonimo
Grazie Cucciolona! Sentirlo da te è estasiante..
E' stato bello scannarmi con Mila sui dissapori nel farlo, trovando più punti per litigare che comuni!
Sei molto buona.. <3
Luna.
Unknown
Un post scritto da Ilona e Mila non poteva non essere commentato.
Grazie per i racconti che condividete con tutti noi, le emozioni, le storie di vita,
grazie perché la vostra coppia di scrittrici mi fa sorridere di piacere.
Bravissime.
Marta Maria