Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), domenica 2 marzo 2014. II° CORSO “L.A. M.U.S.I.C.A.” – Terza giornata.
L’ultimo giorno di corso inizia delineando il positivo e il negativo dello spettacolo fatto da tutti noi la sera prima… sì da tutti!! Perché nel G.A.G. (Gruppo Arte Globale), come nei Gruppi alla Salute, la distanza tra palcoscenico e spettatori si assottiglia, così da far coincidere i due punti e formare un’onda carica di energia che spinge in profondità e accompagna tutti al cambiamento, donando una spinta metastorica indistintamente a tutto il sistema. L’energia trasmessa da chi si esibisce fa risuonare chi ascolta e osserva portando tutti a collaborare e far fluire lo spettacolo creando un unico organismo.
Così l’ARTUCE, nuovo termine coniato da Mariano Loiacono per definire questo nuovo tipo di arte, porta a creare un gruppo di lavoro dove nessuno dei colori predomina ma ci si mescola e confonde creando un unico raggio che non esclude nessuna frequenza.
Con la sua solita maestria nel tessere tele e saper aspettare il momento giusto, così da rispettare l’andamento karmico-creativo degli eventi, chiede a Michela Garbati, artista globale, di cambiare fase con la commissione di un ritratto delle profondità di Giovanna Velluto. Così facendo inizia a ricucire la ferita aperta tra le due in seguito a una dinamica lacerante dove si sono scoperchiate le pentole che ribollivano in silenzio nelle profondità di Giovanna durante il primo Progetto “La Finestra di Babich” di quasi due anni prima. Da ottimo accompagnatore che è, Mariano non si sostituisce alle due come una madre apprensiva, ma fa loro vedere una strada da percorrere proponendo di passare un po’ di tempo insieme. Ora tocca a loro svegliarsi dal karma che le lega e approfittare della spinta metastorica donata da Mariano per fare un salto quantico, che possa portare la loro relazione ad un livello creativo non più incatenate ad un maschile arrabbiato e distruttivo.
Come dice Mariano questo maschile spinge tutti noi a sabotare il progetto, non mettendo un mattone alla volta con costanza e rifiutando il buono di una strada già battuta volendo distruggere una figura paterna, senza apportare niente di nuovo…
In certi casi meglio far silenzio, magari provando a percepire la vibrazione metastorica, che si manifesta con la radiazione cosmica di fondo, gemito primordiale, eco del Big Bang e della creazione delle stelle.
Mariano riprende il corso facendoci una carrellata su tutte le onde dello spettro elettromagnetico, dai raggi gamma alle onde radio, riportando un significato più profondo a ciò che la scienza ha banalizzato e limitato alla punta dell’Iceberg; ci ha spiegato che le onde più brevi e con più alta frequenza sono le più energetiche, nostalgiche e vicine alla Metastoria, che, però, avendo una forte astinenza della loro fonte, non sono compatibili con la Storia della vita, distruggendola. Le onde, come vibrazione, vengono percepite attraverso i sensi che non si limitano ai cinque ufficiali, ma ce ne sono ben nove: il gusto, l’olfatto e la propriocezione (percezione degli organi interni) sono sensi legati al codice bio-organico (codice delle emozioni che preserva la vita); il tatto, il controllo dell’equilibrio, la percezione del calore e del dolore sono legati al codice analogico (del corpo e della difesa del territorio); mentre la vista e l’udito sono legati al codice simbolico (del linguaggio e della razionalità); in fine un’ultima vibrazione legata al codice simbolico è quella del pensiero che ci porta ad avere intuizioni e comunicare a distanza.
Come ci ricorda il nostro respiro ed il battito del cuore, movimenti del nostro corpo che più rappresentano un’onda, anche il corso arriva ad una fase di decompressione e veniamo pompati pieni di ossigeno metastorico e con le pance ricucite per circolare e ossigenare le nostre case ed il quotidiano ormai asfittico e poter ancora una volta fare un nuovo passo.
Gioele