FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
L’EPIFANIA NELLA
STALLA DEL PRO.NU.S.
Sabato 04 gennaio 2014 alle 09.30 siamo tutti pronti ed entusiasti di entrare e prendere POSSESSO del nostro terreno, del fabbricato e della Stalla del Pro.Nu.S.
Siamo oltre cinquanta le persone fortunate e di buona volontà che partecipano a questi giorni storici per la Fondazione Nuova Specie; già da subito cominciamo a ripulire dalle erbacce la zona antistante la masseria, ognuno si munisce di guanti da giardiniere e di un attrezzo, ci sono zappe, picconi, rastrelli, forbici, falciatrici, tagliaerba e tanta tanta voglia di lavorare per rendere più bello e confortevole un luogo che da oggi ci appartiene.
Quello che appare al mio sguardo è uno spettacolo dei più belli visti nella mia vita: il luogo è incantevole con un panorama che ci mostra il Gargano con una macchia bianca che è San Giovanni Rotondo, terreni sconfinati che danno l’idea del grande Respiro/Spirito che sento in questo luogo; la casina di Mario con annessa la stalla che per anni sono rimaste chiuse hanno oggi le porte aperte e vedo entrare e uscire donne, uomini e bambini che si muovono a loro agio in questo posto che sta diventando magico.

Chi mi colpisce di più è proprio Mariano che come tutti gli altri mi chiede i guanti e comincia a raccogliere l’erba tagliata dalla falciatrice, è contento e instancabile; Barbara sceglie un angolo e aiutata a volte da Lara a volte da Donato, lo ripulisce anche dai massi inutili che si sono accumulati nel tempo, é un pò scompigliata e ha i pantaloni sporchi all’altezza delle ginocchia ed è più bella del solito; Marilisa nonostante qualche anno in più non si spaventa e continua a zappare per disseppellire radici inutili; Dina la vedo silenziosa rispetto al suo solito, lavora, lavora e non parla.
I ragazzi sono più atletici e salgono sugli alberi: Diego e Filippo, guidati sia da Donato che da Francesco effettuano la potatura degli alberi; divertenti e divertiti sono Gaetano, Daniela, Lara che a turno guidano il tagliaerba e ripassando su zone già ripulite si lamentano che non taglia più.
Alle 12 e mezza sospendiamo i lavori e un pò accaldati ma contenti facciamo il pranzo con quello che ognuno ha portato; divoriamo affamati i nostri panini che hanno un sapore più intenso di quando li mangiamo con le mani pulite.
Una gradita sorpresa ce la fa Francesco Catalano nipote dei precedenti proprietari che si affaccia per vedere chi ha comprato la proprietà della sua famiglia e scopre con gioia e commozione che si tratta di persone entusiaste di riportare in vita qualcosa che sembrava morto; ritorna dopo il pranzo e generosamente ci porta tanti panettoni, pandori e bibite e nei suoi occhi vedo la contentezza di partecipare a questa giornata.
Al termine del pranzo entriamo tutti nella casina e accendiamo per la prima volta il fuoco e vediamo che il camino è funzionante, la legna arde e il bel fuoco ispira un canto che salendo dalle profondità di Maddalena coinvolge ognuno di noi che ci uniamo a questo canto senza parole.
L’atmosfera diventa ancora più magica e nonostante la stanchezza fisica che si fa sentire, la voglia di restare e continuare il lavoro della mattina continua ad esserci;
E’ arrivato il momento di aggiungere qualcosa di nuovo e di nostro a questo luogo: tutti in cerchio accompagniamo Donato che ci dona un Frassino che pianta lui stesso. E’ emozionante vedere questo albero giovane che è il primo di altri che pianteremo in futuro.
Lavoriamo fino a quando sentiamo che sta arrivando il tramonto, infatti l’aria diventa più fredda e ad un certo punto bisogna riordinare gli attrezzi che depositiamo nel garage e tornare a casa.
Il secondo giorno è ancora più bello del primo, infatti ci sentiamo già a casa, i lavori continuano, anche quelli che apparentemente mi sembravano lontani dai lavori manuali hanno le mani e gli abiti sporchi ma i volti felici: Maria non si ferma un attimo nonostante le vesciche alle mani, Martino ha gli occhi luminosi per la gioia, Marco, come ieri, si dedica a gestire il fuoco che brucia le sterpaglie e i rami eliminati dalla potatura; e poi c’è Samuel che a mani nude è da ieri che scava con certosina pazienza intorno ad un albero tagliato per liberarne il legno dalla terra e più la buca diventa profonda più lui si immerge in essa quasi a diventare parte del terreno stesso.
Oggi abbiamo anche due visite gradite: ci viene a trovare Sandro Apollo antenato del Metodo alla Salute e creatore di testi e immagini che utilizziamo nel percorso e lo zio Tonino di oltre 90 anni che ci racconta un pò la storia di questo luogo e a sorpresa ci dice che in passato questa masseria è appartenuta ai fratelli della nonna di Giovanna;
Il pranzo di oggi è ancora più buono perché oltre al panino che ognuno ha portato per se, qualcuno ha portato la zuppa di fagioli e io ho preparato per tutti la bruschetta fatta sulla brace del camino e siamo riuscite, insieme a Franca, a fare anche il caffè alla brace! Un pensiero ricorrente è che stiamo vivendo situazioni della cultura contadina ma con un approccio di Nuova Specie !
Dopo il pranzo i lavori continuano e anche oggi c’è da piantare un albero: si tratta di un ciliegio che dono io alla Fondazione, anzi è la Fondazione che mi dona la possibilità di piantare un albero per me molto importante e di fare una dinamica metastorica accompagnata da Cristian e poi dalla partecipazione di tutti che sospendono la loro attività per ascoltare la mia immersione; accompagnati dalla chitarra di Gaetano e dalla magica tromba di Nicola cantiamo tutti insieme “la collina dei ciliegi” dedicata a questo momento.
E’ il momento di raccogliere e raccoglierci per portare a conclusione queste due giornate immersi nella natura, a contatto con gli elementi: aria, terra, fuoco e acqua; ci diamo appuntamento a domani nella giornata dell’Epifania dove Mariano ci farà dono di una nuova teoria per vivere questa festività in una modalità più globale.