Cà Lagostina – Fermignano (PU), 25 dicembre 2013. PRIMO SOLSTIZIO DELLE NASCITE.
PRIMO SOLSTIZIO DELLE NASCITE.
RITO DEL SOLSTI-FATTO
E RITO DEL SOST-INIZIO.
La mattina di Natale ci ritroviamo tutti (e anche un po’ di più) su un’altra collina dell’entroterra marchigiano: casa della Famiglia Vezzoli – Sieferle. La casa ci accoglie in un ambiente caldo e luminoso per celebrare le nostre nascite: il salone era stato trasformato in una stalla con tanto di paglia e i conduttori del rito Marinella, Ombretta e Gigi vestiti da pastorelli.
Infatti il rito inizia con la lettura di una riflessione di Mariano “Una stalla per trasmutare” che riporta l’archetipo della nascita nella stalla ad un punto di vista più globale e più vicino alle nostre vite. Dopo questo pensiero Gigi-“pedia” ci fa fare un viaggio astronomico-astrologico sulla vera ri-nascita del natale e cioè quella del sole, che proprio dal 22 al 25 di dicembre si trova a un punto di svolta “Wendepunkt”, dove sembra quasi che il sole si sia fermato e che ceda alle tenebre, che poi sarebbe il Solstizio d’inverno, che veniva festeggiato come festa del sole, il quale dal 25 in poi riprendeva la sua ascesa. Sempre Gigi ci racconta un’antica tradizione del natale: la veglia intorno al camino dove ardeva il “ciocco”. Per tutta la notte si faceva bruciare questa parte di albero, che è il punto d’incontro tra le radici e il tronco, con molte parti nodose e molto resistente e duro, infatti impiegava tutta la notte per bruciare. Il mattino la cenere ricavata dal ciocco veniva sparsa nei campi per rendere fertile la terra. Questo ci insegna come, se noi sciogliamo i nostri nodi storici e facciamo morire le nostre parti vecchie che non servono più, possiamo essere concime anche nelle nostre relazioni.
Mariano ci porta a celebrare il solstizio nelle nostre vite, dividendo i solsti-fatti ed i solst-inizi. Il solstifatto è per chi in questo anno/periodo è arrivato a questo punto di svolta potendo festeggiare la propria trasmutazione.
Valentina ci racconta come ha saputo riprendersi, anche con tanto travaglio le sue parti strega, per tanto tempo sacrificate ad un’identità dolce e accogliente per non disturbare gli equilibri famigliari.
Silvio celebra il suo essere riuscito a sciogliere il legame con sua madre, suo padre e d il suo territorio d’origine, lasciando le tante attività dell’Associazione alla Salute Marche che lui non sentiva più partire da sé ma per essere riconosciuto ancora dai genitori.
Un altro solstifatto è di Cristian, che riconosce di aver sciolto i nodi del ciocco famigliare rispetto ai suoi genitori e di riuscire ogni giorno di più a camminare con le proprie gambe.
Il primo solst-inizio udite udite è quello di Mariano! Mariano inizia leggendoci il suo scritto intitolato “Il mio anno sabbatico” dove comunica il suo stato quiete ed il suo desiderio di prendersi finalmente questo anno di riposo durante il quale poter rivisitare quel ragazzo di 18 anni espulso dal seminario dei comboniani, perché ritenuto squilibrato e fuori di testa. L’impegno preso per questo suo solst-inizio è di rallentare nel quotidiano e di dedicarsi principalmente alla teoria ed a nutrire quel ragazzo che ha dovuto sacrificare tante parti di sé in nome della sua ricerca e del progetto Nuova Specie, che ha aiutato tanti di noi.
Condivide con noi il suo dolore nel doversi separare in questo anno da Giovanna sua compagna di viaggio da 46 anni, perché i cambiamenti importanti e profondi vanno fatti in solitudine. La canzone “Addio mia bella addio” segna questo solst-inizio e poi anche quello di Ombretta, la quale la canta, per ben tre volte! A sua madre Dina, al figlio Raffaele e al compagno Paride. Anche lei vuole approdare in solitudine a “quello che solo lei è”, sciogliendo il ciocco della sua famiglia d’origine e iniziando giorno per giorno a far sorgere la sua luce.
Dopo uno squisito pranzo natalizio si riprendono le celebrazioni: nella notte infatti è avvenuto un importante solstifatto, la piccola Ulrike ha scritto la sua lettera al padre dove, con l’aiuto di Monica, finalmente è riuscita a esprimere il suo negativo. E’ stato bello vedere i tanti bambini intorno a lei a sostenerla con la loro vicinanza e i baci. Prendendo spunto dalla lettera di Ulrike, anche suo zio Silvio ci legge la sua lettera al fratello, dove attraversa tante tappe del loro rapporto.
Il resto del pomeriggio è stato dedicato alla presentazione della Masseria “La Casina di Mario” appena acquistata dalla Fondazione Nuova Specie ed il relativo progetto “Zona P.I.P.” (Percorsi interiori profondi).
E’ stato anche il momento dei doni per contribuire a questo progetto e sostenere la Fondazione.
Nel finale ci sono stati dei contributi per dare valore all’importante solst-inizio di Mariano, per sostenerlo con la teoria nel suo travaglio e accompagnarlo in questa fase delicata.
Dopo la cena, pieni delle emozioni che ci siamo donati durante la giornata trascorsa insieme, torniamo a casa a gruppi per riposarci e prepararci a festeggiare il “compleanno alla salute” di Cristian.
Vista la proposta di Mariano di celebrare i vari solst-inizi o solsti-fatti anche durante i prossimi Gruppi alla Salute, auguriamo buoni solsti-fatti e solst-inizi a tutti!
Ombretta e Vickytoria
1 Commento/i
Unknown
Non spaventiamoci dinanzi al punto di svolta “Wendepunkt”, dove sembra quasi che il sole si sia fermato e che ceda alle tenebre!
Grazie per il difficile sintetizzato di quel giorno Victoria Loffelholz e Ombretta Beligni