Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), sabato 23 novembre 2013. I° CORSAGGIO. Secondo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS



Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia



Logo del “Corsaggio” di Rachele Amadori




UN CORSAGGIO



PER DIVENTARE PIÙ SAGGI,



PER AVERE PIÙ CORAGGIO



E CUOR SAGGIO.


Siamo saliti oggi,
secondo giorno del Corsaggio,  su una
giostra di emozioni teoriche variopinte
a cui molti di noi forse non avevano mai assistito.

Un primo momento di
riflessione
ce lo hanno regalato le letture fatte ieri da Mariano su brani
tratti dal Vangelo di Luca,  che,
nell’ottica globale, sono un mezzo per entrare più in profondità di alcuni
meccanismi e insegnamenti. Il commento di ieri nulla ha tolto al significato
confessionale di tali brani, ma li ha arricchiti di un sapere globale meno parziale.
La globalità dei commenti del Vangelo fatti da Mariano spesso ha avvicinato
molti di noi alla ritualità della chiesa cattolica, in maniera più adulta e
meno legata ad uno schema edipico che vede Dio come padre che punisce o ci dà
dei premi a seconda del nostro comportamento. 

Si è passati poi alla
visione di un secondo video di Matteo, l’eroe mitotico di questo “Corsaggio”,
introdotto dalla lettura del  primo
capolavoro della letteratura italiana Il Cantico delle Creature di San
Francesco di Assisi, scritto qualche anno prima della sua morte avvenuta nel
1226. Matteo, il San Francesco di oggi, ci ha mostrato con semplicità e
chiarezza l’acqua melmosa
di uno scarico che poco ha a che fare con la
limpidezza dell’acqua descritta da San Francesco, ma ci ha fatto comprendere
come, l’andare nelle “fogne” nostre e degli altri, ci conduce alla saggezza.

Dopo il break mattutino
Mariano ci ha emozionati parlando di se stesso e dell’impronta che vuole dare a
questi “Corsaggi”. Questi incontri di formazione avanzata costituiscono la
“traccia” di un ventenne che vuole lasciare un punto di vista nuovo sulla vita.
Dice: 

“Sono un ventenne che si è svegliato e vuole annunciare”.  

Mariano vuole
annunciarci un punto di vista che vuole metterci in contatto con la metastoria;
per fare questo ci vuole tempo e si invecchia. 

La Effige della Sinassi
dei 72
ci deve dare lo stimolo necessario per riconoscere lentamente, ma con
determinazione, che i veri genitori sono nel nostro codice bio-organico, per
cui dobbiamo rompere gli indugi ed osate per passare dalla embriogenesi
psicotica alla fetogenesi


Un osare è stato l’aver
formato un coordinamento nazionale: il G.E.I.P.E.G. che vede molti di noi impegnati a
costruire un cavallo di Troia che ci permetterà di entrare nella istituzione-scuola
e  il Progetto Laerte proposto dall’Associazione alla Salute Lombardia e rivolto agli uomini così come il progetto “La finestra
di Babich” è rivolta alle donne.

Il “morto che parla e
che sente”, come Mariano si sente in questa sua fase storica, ci dice che vuole
essere presente nei nostri percorsi nei corsi
, sonno sogno profondi, e nei
momenti di svolta per la necessità di avere una persona che, dal di fuori, può
intervenire in maniera costruttiva nelle nostre crescite.

Attraverso i “Corsaggi”
Mariano vuole condurci ad un livello superiore di conoscenza teorica, infatti
l’impegno deve essere costante da parte nostra; il venerdì dei “Corsaggi” sarà
dedicato ad ascoltare lo stato quiete progettatale
all’interno del proprio territorio  in
relazione al Pro.Nu.S., cioè al  progetto
nuova specie. Pronus ci ricorda anche, da “prono”, colui il quale è prostrato
in avanti, in adorazione. Questo ci riporta all’importanza per ognuno di noi di
avere un globale massimo dell’esistenza collegato alla gravidanza metastorica. Il
sabato dei “Corsaggi” Mariano proporrà alcuni elementi avanzati di teoria
globale
con accenni alle Unità didattiche. La domenica, invece, sarà dedicata
alla lettura-interpretazione del Commento “Fango e Saggezza”.

Ma la metastoria cos’è?
Ce lo racconta un fumetto zen divertente e profondo di due pesciolini. Il più
piccolo chiede al più grande che cosa sia il mare e il più grande gli risponde
che non lo vede perché ci sta dentro. La metastoria è qualcosa che ti avvolge
completamente
, per scoprirla bisogna andare avanti per arrivare ad una teoria
prassi specifica che ti fa procedere anche nelle difficoltà. Il saggio è colui
il quale si propone di fare un viaggio per entrare nelle proprie profondità. Molto
bella è stata l’idea del viaggio che ci ha trasmesso Mariano, chi è in viaggio
riesce anche a per-donare perché sa andare al di là della storia che ha
vissuto. Il viaggiare ci vede viandanti, abitanti di  tende che si spostano facilmente e che
transitano verso nuove mete.

Il pomeriggio ci vede
impegnati nella visione di un secondo video di Matteo. Il movimento del mare e
la staticità del corpo di Matteo sotterrato nella polvere e nella terra, ci
induce a riflettere sulla nostra anima contenuta in un corpo mortale.

Poi, Mariano come un
direttore d’orchestra, ci trasmette elementi teorici di altissimo spessore
passando da una unità didattica all’altra in maniera creativa ed armonica, le
Unità didattiche sono metafore che ti portano al di là, nel senso che ti dicono
solo una parte, l’altra la lasciano alla tua interpretazione. In tal modo ha
introdotto la transizione come elemento indispensabile del viaggio della vita. La
Homelife è l’Unità didattica che più di tutte mostra come storia e metastoria
viaggiano insieme composta com’è da note storiche (do), re mi, fa e note
metastoriche
sol la si. Le note storiche si ripetono ossessivamente mostrando
prevedibilità, è il regno delle illusioni. Il do è la miscela di storia e
metastoria.

Mariano collega le tre
note storiche al codice simbolico che tende eternamente ad essere se stesso. Le
tre note metastoriche
ci conducono verso una transizione ambivalente. Qual è la
difficoltà del codice metastorico? È che a che fare con altri codici
controllati dallo stato quiete. È’ importante nel transitare avere sempre il
lumicino acceso del nostro olio, così come ci ricorda il quadro di Michela.
Bisogna, inoltre, avere la capacità di fare festa nonostante lo stato quiete e
la storia in cui siamo inseriti ed avere una stanza da letto in cui è possibile
il sonno sogno metastorico. 


Perché è difficile la
transizione?
Lasciare la morula è difficile e vivere le altre fasi della
gravidanza metastorica, di cui domani ci parlerà Mariano, è altrettanto
faticoso. Ma che cosa bisogna fare per favorire la transizione? Quali sono gli
elementi che preservano la transizione? Evitare la fase morula del cesso, la
nota fa. Preservare, in chi transita, il suo globale massimo che è il viaggio
della gravidanza. Dobbiamo mantenere l’ambivalenza di chi sta in transizione
andando avanti con un procedere incerto proprio come scrisse Mariano nella
introduzione del libro “La scorza, il legno e il cuore” pubblicato nel 92”.
Nella transizione è importante la teoria globale che dona un momento di
riflessione
, un angolo beta che ci spinge a procedere verso l’angolo gamma e
quindi verso il cambiamento
Tanti altri elementi
teorici
possono essere approfonditi e riletti negli atti che ci donerà Barbara,
perché il mio codice bio-organico assorbe molto, ma la difficoltà di
razionalizzarla anche in uno scritto come questo post, è assolutamente per me
un salto precipiziale
La serata si è conclusa
con una festa di Nuova Specie dedicata a “Gianna Stellabotte”, i fondi raccolti
andranno alla Fondazione Nuova Specie che si avvia verso la concretizzazione di una parte
del sogno: l’acquisto di una casa in campagna con un terreno annesso che domani
mattina andremo a visitare. 
Sabrina Cela

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