Trani, domenica 29 settembre 2013. SUPERVISIONE DEL GRUPPO NORD-BARESE E BILANCIO DELL’ESPERIENZA B. A. T.


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS



Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia


SUPERVISIONE DEL GRUPPO NORD-BARESE E BILANCIO
DELL’ESPERIENZA B. A. T.:

“Da B. A. T. a P. A. T.”,
passando per la regola
del C. A. C. A. R. E.
e le tisane ayurvediche!

 


Oggi il tempo è ambivalente… è un tempo di transizione… il sole è forte mentre l’ombra incalza, le nuvole coprono il cielo mentre qualche goccia benedice l’inizio dei lavori… una stagione sta scivolando in quella che segue… è autunno…. Il pomeriggio inizia con lo stupore. Mariano ci accompagna a conoscere e rivisitare la storia dei tre arcangeli e il loro valore metaforico nel viaggio dell’esistenza e di ognuno di noi. 
Conosciamoli: 
                                                                                                                                                          Michele, “chi come Dio”, ovvero il Padre.
 Rappresenta il piede fermo, la resistenza al cambiamento, la certezza, la difesa  dell’identità psicotica che per mantenersi tende a eliminare gli opposti. 
Gabriele, “Dio è potente” o “Uomo forte di Dio”,
 ovvero il Figlio. E’ colui che annuncia il nuovo, la nascita, la novità anche dove il “grembo” sembra sterile e la terra arida e dove sembra che le certezze abbiano chiuso ogni possibilità di cambiamento – movimento.  

Raffaele, “Dio guarisce”, ovvero lo Spirito.
 E’ colui che mette insieme gli opposti, che rimette in circolo, in movimento ciò che sembra essersi fermato e che compie il viaggio insieme e in prima persona, non fermandosi al ruolo ma sporcandosi  le mani e accompagnando.

Ora ha un sapore diverso fare gli auguri ai diversi “Michele” presenti e a Gabriella, la nostra annunciatrice del nuovo…


Ci addentriamo nella parte più calda della supervisione avvalendoci della geniale regola del C.A.C.A.R.E., partorita dalla diabolica mente di Mariano e il cui curioso logo, un uroboro, ovvero un serpente che si morde la coda e che rappresenta il ciclo vitale, è stato reso da Barbara con un’immagine assolutamente comunicativa e divertente.

Eh sì cari, perché fare la cacca è una funzione fisiologica importantissima, è l’ultima parte del ciclo alimentare, un ciclo vitale in cui le parti che non servono più devono essere eliminate. Mangiare e “cacare” fanno parte di un unico ciclo. Ciò che un tempo ci ha nutriti può diventare anche materiale di scarto, tossico e allora bisogna eliminarlo! Se la cacca si trasforma in letame man mano che si procede in senso antiorario la coda-cacca diventa cibo e quindi nutrimento nuovo.
Ma vediamo nel dettaglio…

C: Costruire, ovvero non approfittare dell’occasione per togliersi i sassolini o “vomitare” ciò che non ci è andato giù ma approfittare dell’occasione di confronto, della presenza di una molteplicità di persone e dell’accompagnamento per costruire, crescere.

A: Apprezzare, poiché anche nella situazione più negativa bisogna saper apprezzare in quanto per quanta acqua sporca ci possa essere in una situazione, in un gruppo, in una relazione, in una persona c’è sempre un piccolo bambino da non buttar via e che è buono riconoscere e valorizzare.

C: Criticare, ovvero dirsi con onestà il negativo, raccontarsi la delusione e mettere in evidenza le parzialità in cui si può crescere, migliorare.
Apprezzare e criticare sono entrambe parti vere, utili, ognuna ha valore nel costruire e nel far procedere il Viaggio.

A: Ascoltare, ovvero accogliere ciò che l’altro ci dice senza difenderci o chiuderci ma mantenendoci aperti.

R: Riconoscere: è buono essere umili poiché ognuno di noi ha dei limiti e la crescita è infinita.  Ognuno di noi si aspetta che l’altro riconosca prima i propri limiti ma così si rischia di impantanarsi. Una supervisione-bilancio è un’ottima occasione per ri-conoscersi, ovvero conoscersi e conoscere in maniera nuova attraverso gli elementi, anche negativi, che possono emergere su noi o sugli altri.

E: Elaborare:
una volta riconosciute alcune cose (angolo beta) posso incamminarmi verso un angolo gamma. L’elaborazione crea un altro ciclo vitale: quello che ho elaborato mi porterà a costruire una base più ampia della mia piramide e quindi a crescere su tutti i piani.

Dopo ogni sperimentazione che si è fatta insieme è buono fare un bilancio e chiudere man mano le fasi concluse. Esporsi e scendere in campo può far incorrere in delusioni, lacerazioni, distanza. E’ bene quindi, e anche metodologicamente corretto, chiudere ogni fase per non lasciare persone “con la pancia aperta” e sospesi nelle relazioni. Prima o poi ciò che non abbiamo “spurgato” può causare un’infezione e farci star male. Dopo aver “spurgato” si può anche decidere di non continuare più una esperienza, anche se ci avevamo creduto e investito, e di abbandonare la nave, ma quanto meno ci si dà la possibilità di continuare ognuno le proprie strade alleggeriti e in pace.

Entriamo nel vivo del confronto, al centro Gina, Angela e Gabriella.


Si riconoscono il loro grande valore reciprocamente. Tra i punti critici emersi la mancanza di continuità nell’impegno e un atteggiamento del gruppo un po’ troppo da “crocerossina” verso l’esterno che poi, per il troppo fare per l’esterno, smarrisce e perde di vista le crescite e l’accoglienza dei conduttori stessi.
 

Mariano approfitta del negativo emerso per iniziare a tracciare alcune condizioni necessarie: chi prende un impegno deve mantenerlo a meno che, in un bilancio successivo, non comunichi nuove condizioni e disponibilità. È bene che uno si renda disponibile in base alle proprie forze e in base a ciò che può promettere e mantenere. Restare in un gruppo di lavoro solo se si riceve nell’immediato è un atteggiamento infantile poiché può darsi che se uno sa aspettare poi riceve tre volte tanto. In una nuova fase sarà importante fare dei bilanci cadenzati nel tempo che serviranno non solo per fare un punto della situazione volta per volta ma anche per dedicare del tempo alle crescite personali all’interno del gruppo di lavoro. Un bilancio è come dire “siamo importanti anche noi”. È importante essere aperti e disponibili verso gli altri ma è anche importante nutrire il proprio albero, armonizzare ciò che ci porta ad aprirci all’esterno e ciò che ci fa crescere all’interno. Ogni tanto dovremmo chiederci: “Il gruppo sta servendo la mia piramide? La sta facendo crescere”? È importante “criticare nell’ordinario” poiché se accumuliamo “tossine” nella relazione con l’altro e non le espelliamo, si crea una distanza per non aggiungere altre tossine e per non farci ancora ferire, per non sanguinare ancora. Il nostro corpo infatti quotidianamente espelle sudore, anidride carbonica, urina, feci… perché anche nelle relazioni non dovrebbe essere così? 

È importante che il ciclo del cacare non si faccia sempre per le stesse cose; se si ripropongono sempre le stesse dinamiche vuol dire che qualcosa non va e bisogna cambiare strada; fare cesso sempre per le stesse cose non crea, non costruisce, ma distrugge, sfianca e scoraggia. Altro negativo emerso è che ad un certo punto i Gruppi alla Salute hanno subìto l’influenza di alcuni percorsi personali-religiosi intrapresi da Gina. Bene: i percorsi personali, assolutamente legittimi, possono arricchire i GAS ma “il piatto base”, la struttura portante deve essere e rimanere la struttura del GRUPPO ALLA SALUTE con la sua specifica identità poiché è stata sperimentata e consolidata nel tempo e, ogni sua parte, ha un significato profondo che poggia su una solida teoria.

La selva è fitta… man mano che ci addentriamo nel bosco le emozioni iniziano a venir fuori…  


Gabriella si concede di esprimere la sua delusione per non essersi sentita accompagnata nella coppia con Giuseppe e nella sua esperienza di maternità ma anche per non essersi sentita accolta nei bisogni che fa ancora così tanta fatica ad esprimere. 

La crescita dei nostri figli dovrebbe essere un patrimonio di tutti. Accompagnare vuol dire anche aiutare a non replicare dei modelli, al positivo e al negativo che siano, perché anche quando siamo troppo presenti, in risposta ad una assenza subìta, sbagliamo. Accompagnare vuol dire anche aiutare a mettere fuori i propri bisogni. 

Un gruppo sarà tanto più cresciuto quante più persone metastoriche ci saranno che intuiscono e colgono i bisogni senza che uno li dica. Questo almeno in una prima fase, dopo la quale è necessario accompagnare anche a saper chiedere. 


Altra parzialità: ad un certo punto il gruppo BAT ha visto un cospicuo afflusso di persone nuove che ha sovraccaricato i conduttori facendogli smarrire le proprie crescite. 

Ebbene sì, quando ci si apre all’esterno questo è un rischio reale, il gruppo allora potrebbe stabilire uno o due incontri al mese in cui, attraverso dei colloqui preliminari, ci si apre e si conoscono i nuovi, oppure un gruppo dedicato solo all’accoglienza di chi vuole affacciarsi al Metodo alla Salute così da non dare subito per scontato un percorso e da procedere gradualmente. Quando ci si è resi conto che il gruppo si era fermato nel nutrire le persone da cui era formato il gruppo di lavoro sarebbe stato buono fare una supervisione, un bilancio con degli esterni ricordandoci che siamo in una rete di Associazioni, che c’è una Fondazione e un Coordinamento Nazionale a cui far riferimento e a cui chiedere aiuto per non sentirsi soli quando si è in difficoltà o si sente che ci si è fermati. Non serve chiudersi nell’autarchia e isolarsi quando le cose vanno male. Siamo ermafroditi insufficienti. Ognuno ha tutto ma il contatto, il congiungersi con l’altro è lo stimolo per riprodursi, per fare discendenza. È la relazione, la rete che crea l’opportunità.


Non dimentichiamo mai la semplicità del corpo umano: quando i valori della glicemia scendono per caso aspettiamo di andare in coma ipoglicemico? O magari assumiamo semplicemente degli zuccheri per riportare la situazione all’equilibrio? 

Altro elemento emerso è la relazione tra Gabriella, Angela e Pina, relazione storica e molto significativa nell’intenso percorso di queste tre donne. Gabriella fa emergere un po’ di negativo di questo intreccio che ad un certo punto ha sentito fermarsi ed esaurirsi. Mariano le fa notare come tutte e tre, non avendo avuto esperienze buone e significative né con le figure femminili né con quelle maschili, hanno costruito una sorta di fortezza sicura, ma non era uno stare insieme al positivo, era un incontrarsi attraverso i nodi e sul piano dei rispettivi tagli-vuoti. Ora non serve ripartire e ricostruire subito ma è buono viversi la delusione e fidarsi dei criteri maturati anche grazie a queste esperienze parziali. 

Ora per Gabriella è tempo di far coppia con se stessa e selezionare le relazioni in cui è possibile una sana reciprocità. Bisogna ripartire ognuna dalle proprie esigenze, non più da quello che le ha unite finora. In questo si riconosce il valore e il coraggio di Giuseppe che, nel rapportarsi a questo trio-fortezza, ha rappresentato un buon maschile che non si è fatto inglobare ma è rimasto distinto rischiando e attraversando anche lo scontro. Smettiamo di vederci e viverci femmine contro maschi ma iniziamo a vederci come degli insiemi. E’ tempo di aprirsi a relazioni nuove e di far circolare aria e linfa nelle varie “coppie”.

 
Eccoci arrivati al’imbrunire… Siamo all’esterno, l’aria è fresca e la sensazione è che il buio accolga l’atmosfera che ora si è fatta sicuramente più distesa e più dolce. Il negativo emerso ci ha resi più umani, il metterlo fuori ha accorciato le distanze e ha iniziato a sciogliere le rigidità, i visi sono più morbidi, meno plastici…


Veniamo alle prospettive, lanciamo lo sguardo all’orizzonte, oltre quest’oggi e la chiusura di una fase ormai conclusa da elaborare.

Nei tempi a venire e in una nuova e più matura sperimentazione non è detto che le persone storiche devono continuare ad esserci. È buono che ci siano solo se lo vogliono. Dire un sì sull’entusiasmo del momento non serve. È buono partire con poco e crescere nel tempo.
 

Nadia, Livia, Gina, Angela e Gabriella le naviganti già pronte a partire…


Puntuale e attesa arriva l’originale Teoria Globale: “Da B.A.T. a P.A.T.” … e come sempre il nostro navigante più esperto ci rapisce tutti nonostante l’ora tarda e la stanchezza che inizia a farsi sentire.
La prospettiva è un Progetto di Armonizzazione Territoriale. Vediamo un po’ di che si tratta, ormai siamo troppo curiosi…
Progetto:  da “Pro-Iaceo”, ovvero “mi butto avanti”, ci suggerisce di non guardare più indietro ma avanti, a ciò a cui si può giungere. Il negativo emerso e gli spunti di oggi ci servano per costruire. Guardare avanti significa ipotizzare una nostra crescita e una crescita del nostro rapporto con il territorio attraverso le attività. Ma il prefisso “Pro” ha in sé anche il significato di “a favore, per”. E allora chiediamoci: “La nostra famiglia chi è? Chi sono i miei fratelli, le mie sorelle”? Ipotizziamo una famiglia molteplice, è ora di uscire dai legami storici che ancora ci intrappolano e di godere delle infinite relazioni che si possono creare. Sorella, fratello, famiglia è chi mi ascolta, chi da valore alla mia parola e si impegna con me in un Progetto. 
Armonizzazione:  il gruppo finora è stato composto da tante nicchie, tante individualità che non sono mai diventate una squadra. È tempo di armonizzarsi, di fondersi. Prima di tutto bisogna armonizzarsi come esseri unici provenienti da famiglie in cui ci hanno riconosciuto. Poi si può passare ad armonizzare le varie famiglie, i vari orientamenti, le strategie, i tempi. 
Territoriale:  il centro deve essere il territorio BAT (Barletta-Andria-Trani), il P.A.T. deve tornare a riattivare il vostro territorio di origine e appartenenza.
È chiaro che non si può passare meccanicamente e velocemente da una fase all’altra. Sebbene in ogni fase conclusa ci siano già i semi per i germogli della fase successiva è necessaria una fase di transizione, un “autunno” per approdare al nuovo. In questo tempo ognuno ha la possibilità di lavorare su di sé e di ristorarsi o depurarsi, di fare “cesso e cucina” a seconda delle necessità.
E allora Tisane a volontà!
– Calmanti,rilassanti, armonizzanti;
– Digestive, lassative, diuretiche, drenanti;
– Antinfiammatorie;
– Emollienti, rinfrescanti, purificanti;
– Per favorire l’allattamento al seno…
…e chi più ne ha più ne prenda!


                                                                                                                  Ognuno può vedere nell’altro anche un cibo, una cucina. Impariamo ad aver fiducia che fuori di noi c’è qualcosa di buono e che ci possono essere persone che hanno il piacere di nutrirci. In una prima fase può essere buono aprirsi e intrecciare con l’Associazione alla Salute Bari. Sarà Marina, con il ruolo di Commissario, a supervisionare questa fase di passaggio. L’appuntamento è per la primavera. Allora si farà un bilancio e si potrà verificare se questo Gruppo sarà cresciuto e avrà maturato delle cose buone per fare un passo in avanti, un salto. In questi mesi sarà importante impegnarsi ad armonizzare le varie parti che già ci sono ma che finora non sono riuscite ancora ad integrarsi. 

Ci avviamo verso la chiusura dei lavori…
In questo pomeriggio è stata molto bella la presenza attiva e sorridente di Nadia, la cui specificità sarà una ricchezza per questo gruppo. Il valore di Nadia sta nel non fermarsi, nel riconoscere i limiti e ripartire senza scoraggiarsi. Un riconoscimento particolare va ad Angela, per non aver rinunciato alla speranza che anche Nadia arrivasse ad abbracciare il Metodo alla Salute. Ci son voluti dodici anni ma se questo è il risultato… ne è valsa la pena!

 
I bambini hanno dato a questo momento un sapore ancora più vitale e in divenire, chi invadendo gli spazi liberamente, chi mostrandosi già tanto funzionale, chi facendoci dono finalmente di un bel pianto sonoro prestandosi alle sapienti vaccinazioni dell’ Orco Mariano

Grazie a te Mariano per averci ancora una volta condotto sul campo e illuminato un altro pezzo di strada. 

La dilatazione che si avverte quando gli ascessi si aprono e la teoria ricuce e integra i nostri livelli è una sensazione meravigliosa. 

Buona lettura,
Graziana

3 Commenti

  1. amelia

    avanti tutta!!!! amelia

  2. Daniela M.

    La teoria di Mariano mi accompagna verso cose che sento ancora più vicine. Questo bel gruppo di pugliesi "vecchi" e "nuovi" sono di grande stimolo a procedere anche in territori che non sono solo pugliesi. Buon viaggio a tutti

  3. Unknown

    Lo spirito C'è e gli opposti danzano ciò ci gratifica cari sognatori state concretizzando le teorie di Nuova Specie e ciò dovrebbe fare buona semina grazie a tutti buon proseguo dopo l'autunno e l'inverno delle storie di ognuno di noi attendendo la primavera di noi tutti!

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