Sasso di Castalda (PZ), lunedì 11 novembre 2013. PROGETTO “RAINBOW” DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS. Nono giorno.
NUOVA SPECIE ONLUS.
OLTRE LE COLONNE D’ERCOLE.
Nona giornata
La settimana si apre con l’avvio delle scialuppe tanto care ai rainbownauti.
In mare aperto, e disperse in ogni direzione vi erano a vista 5 scialuppe, tutte cariche di aspettative per il travaglio che avrebbe portato ogni navigante a setacciare i propri vissuti.
La prima scialuppa aveva come ‘embrione’ Gaetano che s’era lasciato guidare dentro le sue vicissitudini per essere condotto in nuovi porti che lo porteranno a ri-scoprirsi come nuovo baricentro su cui investire la propria vita. I compagni di viaggio sono stati Marilisa, Donato e Giorgio… unendo le loro forze sono riusciti a far rielaborare a Gaetano la mancanza del padre che tanto ha pesato sul suo attuale ruolo paterno.
Un poco più avanti seguiva la seconda scialuppa, al timone v’era l’embrione Monica con rematori Cataldo, Raffaele M., Alessandro e Ombretta che hanno avuto un bel da fare per ricondurre a nuova destinazione l’embrione, dopo che la relazione col maschile/padre e madre ha dovuto subire dei tagli che stentano a rimarginarsi. S’intravedono nuove luci per nuovi approdi.
La terza scialuppa ha visto, invece, come embrione Nicola accompagnato da Enrico, Carmine ed Angelo… c’è stato un bel da fare per entrare nel mondo misterioso delle sirene che tenevano a guinzaglio l’embrione. Ma anche se con fatica, utilizzando i linguaggi più antichi del corpo e del bio/organico si è riusciti a portare a casa buoni risultati anche se al momento visibili solo sul piano simbolico. Nicola finalmente è riuscito a dare un ‘taglio’ ai suoi capelli per dire a tutti e soprattutto a se stesso che cambiare è possibile e che il cambiamento se non parte da se stessi non avviene facilmente, anzi non avviene affatto.
La quarta scialuppa ha avuto un bel carico di uomini e donne di buona volontà, una su tutte è stata Elena mentre gli enzimi sono stati Ernesto, Francesco, Dina e Daniela… anche qui la figura paterna faceva acqua da tutte le parti, tant’è che un debito del genere non poteva che far pagare forti ‘interessi’… ricaduti di fatto sulla famiglia acquisita. Se a questo si aggiunge che anche la madre ha dovuto caricare su Elena i suoi debiti la ‘frittata’ è fatta.
L’ultima scialuppa ha avuto al timone Linda, una giovane/embrione che a causa di vicissitudini familiari, ha dovuto sperimentarsi per iniziare ad introdurre qualche cambiamento di rotta per evitare sia l’alta marea che qualche imminente naufragio dovuto alla testardaggine del padre legato agli obblighi/doveri che ne hanno soffocato la forza e compromesso la resistenza. Commosso per la traversata a mare aperto di questa inesperta e temeraria rainbownauta, Gianluigi le dedica una canzone per darle e farle coraggio
LETTERA AD UNA BIMBA NON ANCORA NATA
Cosa può fare un padre che vede una figlia imbalsamata?
Cosa può dire un padre ad una figlia sepolta, che porta in sé la morte!!!
Dannata materia! Che ricopre col ricatto la figlia che come schiava s’inchina e non s’adira
Se non col ferro da stiro rovente in mano!!!
Sorgi da quel sepolcro Linda
“Ay Linda amiga que no vuelve a verte
Cuerpo garrido que me lleva la muerte.
Noy hay amor sin pena, pena sin dolor
Ni dolor tan agudo como el del amor.
Levanteme madre al salir el sol
fui por los campos verdes a buscar mi amor.
Abbandona la mala suerte anima ferita non lasciarti incatenare da una catena d’oro che ti strozza. Lascia i sensi di colpa che ti obbligano al servaggio.
Libera il tuo corpo dal peso dell’ oppio (oblio) della tua vera forma, ritorna a vivere.
Tu meriti il mondo anima ampia, meriti il piacere, ricomincia a giocare, sentiti
nelle braccia di chi ti ama.
Abbandonati al volo, fai spuntare le ali dalle tue spalle, come un’aquila che ti ha ghermito tra le scapole. Ti voglio bene, ma per il bene tuo manda a fanculo chi usa violenza sottile su te. Recupera tuo fratello, concediti il suo amore, segui i tuoi ideali anima Linda (pulita)