Foggia, venerdì 1 novembre 2013. SETTIMANA INTENSIVA DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS. Terzo giorno.


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS



Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia






SETTIMANA INTENSIVA
DELLA FONDAZIONE
NUOVA SPECIE ONLUS.






Terzo giorno.
Rito dei Popoli delle Terre danzanti.
Unità didattica: “Il Crossingover”

 

Stamattina si è varcata la soglia del salone con la stessa sacralità con cui si varca la soglia di una moschea, tutti a piedi scalzi, quasi tutti indossavano l’abito marocchini il gileva. Sono stati distribuiti i talismani, gli acchiappasogni

La musica rilassante di sottofondo portava lontano verso i popoli lontani ma allo stesso tempo dentro di sé e la propria solitudine, ma anche all’abbandono. Si sono fatti molti esercizi per riappropriarsi del corpo, per sentire il proprio corpo, seguire il respiro, il battito del cuore, il toccare il corpo. Si è passati poi a controllare il respiro fino a farlo diventare un suono che uscendo da noi trasportava fuori di noi rabbia e dolore

Le conduttrici hanno detto a fine rito che non hanno ottenuto i risultati sperati, ovvero una serenità ed un alleggerimento. Vi assicuro però che non è vero, si è andati molto oltre le aspettative. Il rilassamento è stato così vero che si è riusciti a lasciare il simbolico e a scendere nel bio-organico, nelle profondità (emozioni). Si sono letti dei pensieri di un saggio sioux e di Mariano Loiacono tratto dal Vangelo globale. Nel Kairòs delle danze è scoppiato l’abbandono ai codici profondi e l’uscita dalle proprie solitudini. 

Sono nate spontaneamente e quasi simultaneamente molte dinamiche forti. Una vera e propria eruzione di rinascite, di “foglie secche” che cadevano sotto un vento impetuoso, quello dell’aggressività. La coppia Gabriella e Diego; Assunta e suo figlio Cristian; Valeria e suo figlio Filippo; Valerio e la moglie Francesca. Tutti hanno tirato fuori l’aggressività e la rabbia che giaceva in profondità da anni; rabbia per la solitudine, per il non amore, per l’incomprensione, per la sofferenza subita, per la sofferenza creata a persone amate e a quella subita da persone amate. Tutti i conduttori si sono coinvolti tantissimo nelle dinamiche, sono stati dei veri e propri “ostetrici”, hanno indotto il parto, anche con la forza, e con la dolcezza, ma con determinazione. Dina con Assunta, Paolo con Diego, Silvio e Barbara con Cristian, Sandra con Valeria. Fortissima la dinamica tra Gabriella, Diego e Marcello accompagnata da Paolo che in quel momento è riuscito a separarsi dal suo ruolo di medico e a sentire attraverso Marcello (ed il suo codice profondo) il suo essere figlio. Ha pianto perché ha visto che Marcello nella sua chiusura ha conservato delle parti buone, mentre lui invece non è riuscito a farlo, ha perso, svenduto alcune sue parti buone. Diego è riuscito a recuperare il maschile e a tirare fuori la rabbia verso la moglie, così come ha fatto Valerio; Cristian ha urlato e tirato fuori la rabbia verso la madre. Insomma un incandescente mare di magma.
 

Nel pomeriggio si è svolta l’unità didattica che, per la prima volta non è stata svolta da Mariano Loiacono ma da Barbara, Titta e Chiara, che dopo una loro breve presentazione hanno introdotto il tema del crossingover ovvero del “meccanismo” che sta alla base della vita. Si è parlato dei due “meccanismi” che muovono la vita ovvero la MITOSI e la meiosi meccanismi opposti ma fondamentali. La mitosi è quella capacità che le cellule hanno di rigenerare e clonare loro stesse ed è fondamentale perché ogni giorno nel nostro corpo, sia all’esterno (pelle) che all’interno muoiono milioni di cellule e se non ci fosse la mitosi, non si ricreerebbero quelle nuove. Ci sono poi delle cellule destinate alla generazione di vita nuova e si trovano solo all’interno delle ovaie e dei testicoli. Funzionano con il meccanismo della MEIOSI (dal greco meiosi) “mi perdo” – “mi dimezzo”. Questo meccanismo, attraverso il crossingover porta alla vita nuova, inedita. Crossing-over (ovvero, salto avvicinamento) prevede due fasi, in un primo momento i cromosomi maschili (46) e quelli femminili (46)  sono confusi (fusi insieme) e si respingono. In una prima fase si devono DISTINGUERE e SEPARARE. Fase delicata e dolorosa. In una seconda fase si rincontrano dando vita al nuovo, all’inedito all’altro. Anche nella vita personale di ognuno e così, prima ci si deve distinguere (sapere chi sono io), ci si deve separare e ciò provoca dolore, è difficile, spesso occorre tornare a visitare le proprie origini (questo lo sforzo sofferente visto in tutte le dinamiche tra padri e figli/madri figlie e mariti e mogli). Nella crescita durante l’infanzia siamo nella mitosi, fermi all’”io sono” e mi basto così (cosa che fanno le scienze e le religioni-pensano di essere già il tutto e di non aver bisogno di altro). L’adolescenza ci spinge poi ad uscire dalle certezze ricevute per cercare altre certezze più vicine a ciò che siamo noi, al nuovo (meiosi). 

Alleggerisce il momento Barbara con una barzelletta su un barbiere di Roma. 

Si riprende l’incontro su la fase di avvicinamento dei cromosomi dopo la separazioni (cross) ovvero l’over. Occorre tornare alle nostre profondità e superare il principio di non contraddizione del vecchio Parmenide per trasformarlo in principio di contraddizione. L’essere è ma può anche non essere, o meglio, la vita mette insieme gli opposti. Allora può essere che un dottore sia anche paziente, un padre figlio e un figlio anche padre. Il negativo non è da escludere ma da vedere come aiuto contro/in-contro (dentro il mio corpo). Questo ci fa accettare la contraddizione e attivare la meiosi. Oggi occorrono eroi meiotici cioè persone capaci di uscire dalle mitosi ripetitive continue che non portano più vita nuova e che quindi portino il nuovo nelle istituzioni: famiglia, stato, chiesa, scuola. Paolo dice che la preparazione al crossingover non avviene nel tempo Chrònos (quello programmabile) ma nel Kairòs. Ha detto che il suo disagio era già presente dal giorno in cui ha parlato al convegno sul burn-out degli psichiatri ma con la dinamica di oggi con Marcello è esploso. E’ stato forte in lui il senso di aver svenduto delle cose e quindi la voglia di fare lo psichiatra a partire da se stesso e dal proprio specifico e non da convenzioni mitotiche. Oggi ha detto di essere rinato. 

Noi restiamo noi ma ci incarniamo attraverso delle parti dell’altro, andiamo tutti verso l’intero ma dobbiamo prima essere capaci di fare il vuoto. Titta ricorda che pure il Vangelo dice che:

“Chi vuole salvare la propria vita la perderà e chi è disposta a perderla la troverà” (si ma fino a metà del proprio essere)! 

Il viaggio verso il “non conosciuto” ci aiuta ad andare oltre le contraddizioni, oltre il parziale verso l’intero senza avere paura della contraddizione sentendoci dei parziali verso l’intero. A questo proposito è stata bella anche l’esperienza di Michele figlio di Titta e del suo viaggio in Vietnam e della sua mostra fotografica.

Nella seconda fase di oggi, a sorpresa entra il Dr. Mariano Loiacono accompagnato da bambini con la nona sinfonia di Beethoven di sottofondo, opera composta quando il musicista era gia’ sordo. Sabrina fa a Mariano l’augurio di diventare sordo al nostro dolore per poter suonare ciò che sente dentro. Viene poi proiettato un video dedicato a Mariano. Mariano interagisce con alcuni partecipanti della settimana, poi Mariano ringrazia e dà degli avvisi sulle attività future e sulle azioni di apertura e progettazione, divulgazione del Metodo alla Salute di ciò che ha fatto (anche all’estero) e ciò che intende fare. E un’ultima fase ha concluso il Metodo con doni per lui – una dispensa di sue teorie nelle settimane intensive dal 2002 al 2005 – e una bellissima torta offerta dal gruppo di Cerignola.  

Davide è rimasto colpito dalla comunicazione fatta dalla madre Giovanna, quando ha detto che ha pianto molto mentre ad occhi chiusi immaginava di schiacciare qualcosa. Ha immaginato di schiacciare i suoi genitori e che gli altri la aiutavano. Da questo ha capito che la madre ha ancora rabbia antica da sfogare verso i genitori.

Massimiliano e Dav

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