Cusano Milanino (MI), domenica 20 e giovedì 24 ottobre 2013. SANT’IRENE: ELEZIONE DEI SETTE MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ALSA LOMBARDIA.

SANT’IRENE: 

ELEZIONE DEI SETTE MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ALSA LOMBARDIA.


                         Se la mia poesia mi abbandonasse

come polvere o vento,
se io non potessi più cantare,
come polvere o vento
io cadrei a terra sconfitta
trafitta forse come la farfalla
e in cerca della polvere d’oro
morirei sopra una lampadina accesa,
se la mia poesia non fosse come una gruccia
che tiene su uno scheletro tremante,
cadrei a terra come un cadavere
che l’amore ha sconfitto.

Alda Merini

È il 20 di ottobre e fa abbastanza caldo: quest’autunno Milanese è umido, esci con la giacca perché il cielo è grigio, ma ti ritrovi a grondare sudore in maniche di camicia. Il sole però non c’è mai, ci accompagna una leggera pioggerella da clima tropicale.
Questa sera ci sarà un’assemblea dell’Alsa Lombardia: dobbiamo/vogliamo eleggere il nuovo Consiglio Direttivo.
Per il momento però ho solo fatto due colazioni, sto sistemando gli scatoloni con il materiale divulgativo dell’associazione e aspetto.
Nell’ordine aspetto Rachele per organizzare volantini e brochures, Amerigo e Riccardo per gazebo, tavoli e sedie, Alberta, Elena e Carla per le Croci Laiche da vendere.

Tra una colazione e l’altra è arrivata l’ora del pranzo: vi ricordo che il pranzo al nord si situa in un orario flessibile che va da mezzogiorno all’una. Nelle famiglie a prevalenza membri centro-sud, si osa superare la soglia dell’una e si sfora di mezzora, ma non di più.
Quanto mi piace sfottere noi nordici!
Un pranzo frugale e (virtù dei nordici è la puntualità), all’orario stabilito sono già tutti pronti. Un caffè al bar sotto casa e poi via.
Arriviamo in una piccola piazza di Cusano Milanino, la Protezione Civile ci indica dove sistemarci e tra improbabili mosse circensi, riusciamo a montare il gazebo, a portare un grande tavolo di legno, ad allestire il banchetto, a bere un altro caffè con annessi dolcetti e ad essere operativi.
Siamo in tanti: Rachele, Riccardo, Mattia (in trasferta da Foggia), Amerigo, Alberta, Roberta, Elena, Carla, Paola (che ci porta una torta soffice, soffice), Alberto, Franco, Diego, Giulia ed io.
Siamo in questa piazza perché oggi verrà intitolata, dedicata, alla grande Alda Merini, poetessa milanese, sopravvissuta a molti anni in manicomio e ad una vita affascinante, quanto intrisa di sofferenza. Sono profondamente legata ad Alda Merini: molte volte durante i miei lunghi e solitari ricoveri psichiatrici, mi ritrovavo a leggere le sue poesie, a pensare che se ce l’aveva fatta lei, anche io avrei potuto un giorno non esser più considerata un malata mentale, ma più semplicemente uno spirito sensibile e creativo. Con le sue poesie ho sofferto, ho ricominciato a respirare, ho tenuto viva la speranza…poi è arrivato Mariano, poi Alda ha trovato un valido alleato, un meraviglioso Spirito, che ha dato concretezza alle mie speranze.

La banda suona, una delle figlie di Alda legge una poesia della madre, viene scoperta la targa, si canta l’inno d’Italia, la banda ricomincia a suonare.
Noi Alsa Lombardia, sotto il nostro gazebo, assistiamo a tutta la cerimonia (Riccardo e Diego suonano nella banda): comincio a pensare che devo provare a parlare con Barbara, la figlia di Alda.
La verità però è che mi vergogno, ho paura di un rifiuto, di fare una figuraccia, ma Carla, Alberta ed Elena mi appoggiano, Rachele e Mattia mi dicono che devo andare proprio io e allora lo faccio, raccolgo un po’ di materiale e vado.
Siamo vicine a lei, io le dico delle cose confuse, sono emozionata: “Siamo persone scappate dalla psichiatria…Il Dr. Loiacono…La Fondazione Nuova Specie…L’Alsa Lomabardia…”.
Lei ci sorride, prende il materiale, dice di aver già sentito parlare di Mariano Loiacono e poi, guardandomi negl’occhi mi dice: “Mi stai commuovendo”.
Anche io sono commossa, la ringrazio, ci scambiamo le informazioni per ritrovarci su Facebook e andiamo via.
Per molti forse questo sarà poco, per me è stato un dono della Metastoria: non importa se ci sarà un seguito, se ci sarà un intreccio, già ciò che è stato mi ha emozionato.

Intanto la luce bianca tipica di Milano, comincia a lasciar spazio ad una pioggia grigia e sempre più fitta, facciamo appena in tempo a smontare la nostra postazione mobile che il temporale scende con tanto di nebbia e tipico fumo da pioggia sull’asfalto umido.
Alle 20.30 ci sarà l’assemblea straordinaria dei soci, quella nella quale dovremmo eleggere il nuovo direttivo, ma è ancora presto: decidiamo di andare a casa mia e di Alberta a prendere un tè.
Una chiacchiera, qualche risata e sono le sette di sera e qui al nord alle sette di sera si cena. Non importa se c’è ancora luce o se per tutto il resto d’Italia è tardo pomeriggio: i lavoratori rincasano, una doccia veloce, pigiama e ciabatte e via di cena leggera alle sette di sera.
Ve l’ho detto, amo prendere in giro noi nordici.
Decidiamo di cenare insieme, di farlo alle sette di sera, ma non di stare leggeri: sempre sotto il diluvio universale, ormai nel più totale buio arancione, tipico della città quando piove e l’acqua si riflette nei lampioni, ci incamminiamo verso il nostro ristorante cinese di fiducia.
Mangiamo velocemente, ma parecchio e sempre sotto la stessa pioggia, arriviamo nella sala affittata per l’assemblea straordinaria.
A dir la verità ora non ho più molto da dire: eravamo circa quindici persone, stanche per l’orario e la pioggia, riunite in un clima prettamente formale, risucchiati dal circuito burocratico. Certamente questa è la mia verità, per molti forse è stata un’assemblea svolta correttamente, rispettosa di tutti gli atti ufficiali necessari.
Però le cose si modificano piano, piano e le persone vanno accompagnate ed è comunque vero che questa nostra terra, più precisamente la Provincia di Milano, richiede l’attenersi scrupolosamente a regole e procedure.
Il direttivo viene votato, Sant’Irene, simbolo di pace, ci aiuta a trovare un accordo: Marta Maria Prossimo, Riccardo Prossimo, Carla Arioli, Elena Forestiero, Primo Scaravaggi, Alberto Faldini e Amerigo Paparelle sono il nuovo Consiglio Direttivo.
È tardi però per poterci suddividere le cariche, anche se in realtà già sappiamo quali saranno i nostri “ruoli”. Ci diamo appuntamento per il 24 ottobre a casa di Carla
Dentro di me c’è il buio e c’è la luce, un minuto sono su e quello subito dopo sono giù, però procedo.

Grazie Sant’Irene
Grazie Alda
Grazie Mariano


                               Marta Maria Prossimo


La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.

Alda Merini

I FIORI
SBOCCIANO, 

QUI ED ORA
 “… i fiori sbocciano”
Oggi si è riunito per la prima volta il nuovo ConsiglioDirettivo dell’Alsa Lombardia. Persone tutte con una testa, un busto, due
braccia, due gambe, tutte con le stesse parti anatomiche, eppure … eppure
così diverse l’una dall’altra nella forma, nella struttura fisica, nell’età.
Chi più alto, chi con i capelli più lunghi, chi più
morbido nel corpo, chi più magro, chi con il seno più, chi con la faccia più
rotonda, chi con i capelli più bianchi, tutti con qualcosa più, con qualcosa
diverso.
“… i
fiori sbocciano”
E non erano soli. Ad assistere questo neonato Consiglio,
due giovani “osservatori esterni” ed una “esperta di neo-nati”.
Qualche respiro, qualche risata e il rito è già
cominciato.
Ascoltiamo il nostro stato quietecome sto ora, cosa c’è
ora
” e lo condividiamo.
Sul tavolo una cassetta di legno, un bauletto prezioso
che contiene qualcosa di sconosciuto ma che immaginiamo prezioso.
Lo apriamo, un purpurry di profumi, di colori. Nella
cassetta petali di fiori, rossi, blu, rosa, beige, azzurri, ocra e … noci,
semplici noci.
Dure, robuste, rugose, grezze. “noi?”
Ognuno ne sceglie una, sembrano tutte uguali eppure sono
così diverse una dall’altra.
E si eleggono la Presidente (Marta), il Vice-Presidente
(Riccardo), la Segretaria (Carla), la Tesoriera (Elena) e i tre Consiglieri
(Primo, Alberto e Amerigo).
E intanto c’è una risata, un sospiro, un abbraccio, una
paura … forse tante paure.
“… i
fiori sbocciano”
E poi il rito
continua.
Ognuno rompe la sua noce e all’interno ecco la sorpresa
… una pietra, un cristallo. Ogni pezzo è diverso, particolare, singolare,
unico. Bianco, viola, nero che poi in controluce diventa trasparente, beige,
con tante sfumature, con dei tagli, squadrato, arrotondato, allungato … …
tante diversità.
Dentro la noce, dentro il guscio duro, dentro il grezzo,
ognuno di noi ha scoperto il suo cristallo, inaspettato, colorato, prezioso,
unico, diverso. Ognuno di noi scopre … l’essenza.
“… i
fiori sbocciano”
E il rito continua. Un canto accompagnato da movimenti
semplici, delicati che diventano una danza.

*     Un respiro entra, un
respiro esce

 (la vita inizia con un respiro e finisce con un respiro)
*     I fiori sbocciano 
(e le mani a coppa
simboleggiano il Graal, spunto e fonte di vita vera, vissuta in modo pieno,
totale, globale)
*     Le montagne sono alte  
(le mani che si
uniscono a V capovolta, la Piramide del Sarvas, il Progetto)
*     Il fiume scorre  
(le dita che si
sfiorano, scorrono e rappresentano il Crossing-Over, noi che ci
crossingoveriamo fra di noi)
*     E alimenta l’aria che
io respiro
 

(doniamo, riceviamo, scambiamo, perdiamo, acquistiamo e
ogni volta ne usciamo cresciuti, diversi).
*     Io volo …..
… sì è proprio così, noi voliamo.
I fiori sbocciano.
Qui ed ora.

Alsa Lombardia

1 Commento/i

  1. Unknown

    Complimenti e buon lavoro a tutti

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