San Severo (FG), mercoledì 2 ottobre 2013. TERZA EDIZIONE DEL PROGETTO LA FINESTRA DI BABICH. Sesto giorno.

 

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS



Registro Persone giuridiche n. 42
Prefettura di Foggia

TERZA EDIZIONE DEL PROGETTO 
“LA FINESTRA DI BABICH”.
Sesto giorno.
Transizione di metà percorso: 
sostare, salire sul monte 
e vedere da sopra le scie del percorso.

La giornata inizia, come sempre, con la lettura del messaggio di Mariano che recita così: “Care tutte transitate a metà percorso, con piacere ci vediamo oggi pomeriggio per sostare, salire sul monte e vedere da sopra le scie del percorso. Baci M.”

I conduttori sono Paola e Donatella
Si comincia con lo stato quiete, Mirella parla dicendo che il suo stare in silenzio e senza occhiali serve a scendere di più nelle sue profondità; il gruppo si predispone a creare, con il silenzio e senza distrazioni, un utero devoto per accogliere e per accompagnare tutte le partecipanti a scendere ancora di più nelle proprie profondità e nei propri dolori .
Molte donne parlano del loro dolore di figlie non viste, di figlie che son diventate madri delle loro mamme, del dolore di parti non sentiti, di parti fatti con il cesareo, ma il dolore più forte è quello di partorire un figlio morto, o essere sterili

Il gruppo sente una forte motivazione per fare una dinamica metastorica con una bambola che viene prima cullata, accolta nel seno materno e poi depositata in una piccola bara. Questa dinamica scatena tanto dolore anche in chi ha perso la mamma in tenera età.
La mattinata si conclude abbastanza tardi per dare il giusto valore al dolore mai espresso di molte donne figlie-madri.

Il pomeriggio è dedicato al bilancio di metà percorso con Mariano.
Prima del bilancio c’è una bella e lunga intervista da parte di un giornalista del quotidiano: “L’attacco.”

Dopo una breve pausa di degustazioni dolci e quant’altro, Mariano riprende i lavori parlando degli angeli custodi. Secondo la tradizione cristiana, Dio ci protegge attraverso gli angeli custodi.
Poi, parla in particolare dei tre arcangeli, Michele, Gabriele, Raffaele, spiegando prima le caratteristiche di ognuno, descritte nella Bibbia, e poi presentandoli come l’UNO-TRINO che deve essere presente in ogni persona.

Michele
“chi come Dio” è colui che si mette a difesa di una identità psicotica, ha bisogno di eliminare gli opposti
Identità “Padre”.

Gabriele:  
”Dio è forte” è colui che annuncia il nuovo in una identità psicotica, è colui che annuncia la nascita anche nella sterilità. ”Identità Figlio”.

Raffaele: 
“Dio guarisce”  è colui che mette insieme
che guarisce, è lo spirito. 

L’argomento così espresso da Mariano suscita una valanga di domande e una voglia di comunicare i vissuti dei giorni precedenti .
Il pomeriggio si conclude con la teoria globale che ha questo titolo:

 “Dal confessionale delle donne ‘Padre ho peccato’”
al “Veliero delle donne perdute”

Questo titolo viene illustrato da Mariano con due disegni di Leon Marino pittore troiano.


Il confessionale mostra una fila di donne tutte uguali davanti a un prete, chiuso nel suo confessionale, dove le donne confessano i loro peccati; questa è una bella metafora di come le nostre mamme sono state sottomesse al maschio, al prete, alla chiesa, al marito, sentendosi indegne di tutto, addirittura peccatrici.
La donna era, ed è, l’oggetto dei desideri del maschio ma è anche all’origine del peccato, la donna non doveva avere desideri perché, nel momento in cui ce li aveva, peccava.
Questo aspetto è stato trattato in tutte le varie sfaccettature che qui non posso sintetizzare, chi vuole può prendere gli atti integrali rivolgendosi al Centro Documentazione.

Il veliero è una opportunità da “ob-portus- porto” passaggio tra la terra ferma e il mare movimento.
Il Progetto: ”la finestra di Babich” è un veliero dove stanno donne che si sono perdute, o che hanno perduto delle cose. Il mare è il loro fondo comune, un mare aperto, in bonaccia e in tempesta.
Il veliero si affida al vento, agli antenati, allo spirito, alla metastoria.

Giovanna

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