Foggia, giovedì 19 settembre 2013. RACCONTO GLOBALE DELLA MIA VITA. Ripresa degli incontri sulla vita del Dr. Mariano Loiacono, condotti dal Dr. stesso.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS



Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia

RACCONTO GLOBALE
DELLA MIA VITA.

Alimentare la scintilla metastorica
per essere co-creatori
del viaggio della Vita.


Dopo 15 mesi di attesa finalmente ascoltiamo di nuovo la lettura del diario di un giovane studente di Medicina.

Era il lontano 31 marzo 1970 e da un semplice episodio di vita vissuta, il racconto si trasforma in teoria: stare qui è come assistere a uno spettacolo, si alza il sipario, le luci si accendono e la Vita ci appare com’è veramente e non come ce l’hanno raccontata. Mariano ci svela quello che non si vede condividendo la sua Oscurità misteriosa, che come uno specchio si riflette in noi e ci avvicina alle nostre profondità. 
Riconosciamo i meccanismi che ci limitano, pesi che ci schiacciano, trappole che ci ingabbiano…

Gli argomenti trattati sono tanti: da dove nasce la rabbia, chi la esprime e chi la subisce, la fragilità, il sentirsi svalutati, le relazioni assimetriche, ma si parla anche degli elementi che ci fanno riemergere.
Grande spazio al concetto di Globale massimo, diverso per ognuno di noi, ma che ci aiuta ad andare oltre il negativo, dà un senso alla nostra vita, ci fa viaggiare passo dopo passo superando il tempo storico, vivendo soprattutto il presente e rimanendo attaccati all’albero maestro attraverso la Fides-cordicella che non ci fa smarrire.

Le parole risuonano nelle nostre coscienze assetate di sapere emotivo, siamo tantissimi al Centro, richiamati dallo Spirito del Metodo… sì perché è questo che deve farci muovere e non più o solo Mariano, il quale ci ricorda la sua età e l’inaffidabilità delle istituzioni e della politica. Nonostante l’impegno di tutti noi e le promesse fatte da loro stanno smantellando pezzo per pezzo il Centro di Medicina Sociale.



« Solo ai margini del caos si può creare qualcosa. Io ho lasciato delle tracce, chi vuole può continuare. Io mi tiro indietro perché gli altri devono crescere » – ci ripete da buon accompagnatore.



Alla fine rivolgendosi a noi ci invita a dire qualcosa. Ammutoliti quasi nessuno ha il coraggio di aggiungere, contraddire, dubitare; il codice simbolico è tramortito, il nostro razionale non ce la fa neanche più ad organizzare una domanda degna d’essere posta: quando i nostri codici profondi sono nutriti tutto è più chiaro.
Come ultimo regalo del pomeriggio Mariano ci offre il testo di una canzone che scrisse da giovane, il cui ritornello fa:



« Se incontri un uomo tu dagli la mano,
se ha il volto spento tu fagli un sorriso,
perché un po’ d’amore può farci felici
in questa Esistenza in cui soli ci sentiam ».



Parole semplici che mi fanno pensare alla grandezza di questo uomo che nonostante si sentisse inadeguato, non visto, carente nelle relazioni, con desideri inespressi, abbia creato l’opera che conosciamo. La sua abilità, rara, è stata quella di saper osservare, contemplare, teorizzare, dare valore anche a quelle che sembrano essere cose minime, ma che quando le vediamo ci fanno emergere e andare al di là della Storia. Il messaggio di questo giorno indimenticabile che porto via con me è che se ognuno di noi facesse tesoro di tutta questa sapiente eredità, riuscirebbe ad alimentare la Scintilla metastorica ed essere Co-Creatore del Viaggio della Vita.



Grazie Mariano. 
T.V.B.


Prossimo appuntamento con il racconto globale il 23 ottobre.


Rita Tomacelli

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