Cà Marco Urbania (PU), mercoledì 21 agosto 2013. Festa/Rito di tre Compleanni
FESTA-RITO DI TRE COMPLEANNI:
ESTER, LUCA E CARLOTTA
I FESTEGGIATI
E’ stato partecipare tutti uniti ad un rito al quale ognuno voleva partecipare alla stessa maniera e con le stesse intenzioni!
Così ho sentito le energie di chi ieri pomeriggio era a Ca’Marco per dare valore alle nascite di Ester, di Carlotta e di IO.
L’invito, che ci era arrivato qualche giorno fa’, è partito proprio dalla coppia Orazi/Loffelholz e senza pensarci un attimo ho accettato con gioia e curiosità di festeggiare ad Urbania il trentottesimo 21 agosto della mia vita.
Cristian e Valentina hanno accolto me e la mia famiglia in maniera semplice ma sincera. Quel poco di imbarazzo che c’è sempre, quando dopo molto tempo ci si rincontra, lo abbiamo condiviso in parti uguali. Anche la piccola Ester se ne è presa una parte stando inizialmente “aderente” alle gambe di papà e mamma. Una volta arrivati abbiamo scoperto che avremo festeggiato non due ma tre compleanni insieme. Anche la giovane nipote di Vale, Carlotta, arrivata direttamente da Colonia con il fidanzato Marcel per un po’ di vacanza e per festeggiare il ventunesimo anniversario della sua nascita era con noi.
Poi sono arrivati Franco, Rosy e le sue sorelle e zie di Cristian, la famiglia Tartaglia e gli altri Orazi di ca’Marco, Paride, Ombretta e Raffaele e cosi ci siamo riuniti nel soggiorno.
Cristian, da bravo cerimoniere ha iniziato facendo mettere i festeggiati in piedi sulle seggiole intorno al tavolo e dedicando brevi parole ad ognuno fino a introdurre un nuovo inaspettato evento.
Ebbene si, Valentina è incinta di sei settimane!
Io mi sono molto emozionato quando glie l’ho sentito dire! Evviva!
Dopo, come in ogni festa di compleanno, sono arrivate le candeline e le torte, ben tre! …e una profonda e sentita fase dei pensieri in cui, con la massima libertà, ognuno ha potuto dire ai festeggiati ciò che voleva. E’ stato bello sentire Cristian affidare alla Vita la propria figlia. Adesso, lui vuole e sa starci in maniera diversa, senza creare le simbiosi profonde che ha dovuto vivere coi propri genitori.
Grazie al percorso che da cinque anni porta avanti per distinguersi dalla propria famiglia di origine Cristian vuole regalare ad Ester la sua parte di Padre, che non vuole più dipendere dai vecchi legami simbiotici.
In questo Valentina ne è accompagnatrice forte e devota, come ha sottolineato Benedetta che le ha riconosciuto la crescita fatta in questo ultimo anno. Come due bambine e madri e donne si sono scambiate le luci “verdazzurre” dei loro occhi. Questo, oltre ad ogni parola, ho visto e la comunicazione è andata molto al di là del simbolico…
Valentina e Cristian ieri stavano molto bene, si scambiavano continuamente la parte di Padre, Figlio e Spirito mantenendole vive tutte e tre sempre, così, facendoci sentire liberi hanno condotto il pomeriggio da ottimi padroni di casa, usando anche quella dose di umorismo che non manca a nessuno dei due come quando Cristian si è messo a tradurre Valentina che parlava in tedesco a Carlotta…
Nel frattempo Vale diceva parole incomprensibili alla nipote ma, alla faccia del simbolico (anche qui), lo sguardo amorevole e dolce di zia e coetanea lasciavano capire molto di più di quanto le parole celavano!
E’ stato un momento significativo anche per me, in cui Benedetta e Paride hanno dato valore alla mia crescita, al fatto che in questo ultimo periodo mi sono definito molto di più e non fuggo più il confronto con gli altri.
Mi ha colpito in particolare quando Paride ha detto che mi evitava, in passato, perché (diceva) che non trovava valori interessanti in me. Mentre uscivano queste parole dalla sua bocca ho riconosciuto di aver avuto lo stesso comportamento in mille situazioni passate ( …e non solo). Non era, come ha riconosciuto Paride, la mancanza di valore, ma la paura di vedere le proprie debolezze e paure nell’altro che ci faceva evitare. In questo noi ci assomigliamo molto, (soluzioni comprese) e sono orgoglioso di quello che mi ha detto e della sua amicizia.
Sono consapevole di essere cresciuto, di vedermi finalmente un po’ più autoreferenziale. Sento che molti uomini stanno facendo come me questo passaggio da eterni bambini a esseri Vivi. Sono contento che mi venga riconosciuto dall’esterno anche se, come fosse un fragile gioiello ho paura di sciuparlo e di perderlo. Sono contento, infine, che Benedetta riconosca questa mia parte e che grazie anche alla mia crescita oggi la coppia si sta creando, un po’ alla volta ma con il piacere di farlo!
Molte altre sono state le emozioni, anche leggere ma sempre vere, compresa la jam session che ha preso il via nel tardo pomeriggio (a pancia piena) sotto il portico. Tamburi, chitarra e, finalmente, la voglia di divertirsi.
Credo di aver vissuto finalmente un rito, almeno io lo intendo così: un momento di comunione in cui celebrare qualcosa di preciso facendo si che ognuno possa dare il proprio apporto o contributo.
Avevo iniziato la giornata con difficoltà come faccio ogni 21 agosto ma poi ho deciso che la propria festa bisogna valorizzarla senza timori e sono molto felice di come l’ho vissuta, grazie a me, a Benedetta, e a tutti coloro che ieri erano a CaMarco…un bel posto!
Luca