Foggia, venerdì 23 agosto 2013. LA FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS SCENDE IN CAMPO PER SALVARE IL METODO ALLA SALUTE: NON FIORI-PAROLE, MA OPERE DI BENE!


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 

Presidente: Dr. Mariano Loiacono
LA FONDAZIONE
NUOVA SPECIE ONLUS
SCENDE IN CAMPO
PER SALVARE
IL METODO ALLA SALUTE:
NON FIORI-PAROLE,
MA OPERE DI BENE!








A fine luglio è stato ufficialmente chiuso il Centro di Medicina Sociale per Alcoldipendenza Farmacodipendenza e Disagio Diffuso dell’Azienda ospedaliero-universitaria “OO.RR.” di Foggia, un Centro divenuto operativo nel 1977, quando il Dr. Mariano Loiacono, che lo ha diretto e strutturato, ha iniziato la sua attività ospedaliera, sperimentando e portando a maturazione, nel corso degli anni, il frutto delle sue ricerche epistemologiche iniziate nel 1966, quando, a diciotto anni, come scrive: 
“Mi sentii come una carrozza ferma a un bivio […], mi convinsi che era tempo di imboccare nuove strade partendo proprio dal mio disagio” (Loiacono 2000, 295).
Il Centro di Medicina Sociale ha rappresentato, per migliaia di individui provenienti dalle più disparate zone italiane e non, un vero e proprio “laboratorio di mutamento antropologico, dove le persone, cioè, coperte dalle maschere del proprio disagio, hanno avuto l’opportunità preziosa e unica di poter cominciare a struccarsi, a scrostare le parti calcificate e a far emergere il cuore più profondo e vitale di se stessi, spinti e direzionati dal sentire un nuovo senso progettuale nel quale continuare a crescere e a sperimentarsi anche nel proprio territorio di appartenenza, scambiando e intrecciando con le altre “cellule” della rete (Progetto Nuova Specie).
Tutto questo senza l’utilizzo di psicofarmaci o sostanze sostitutive, ma semplicemente ritornando alla vita e ai suoi meccanismi che da sempre la regolano e la fanno evolvere. Il “Metodo alla Salute, infatti, non è una psicoterapia né un gruppo di auto-mutuo-aiuto, ma è semplicemente una modalità di imitare la vita, nella sua incredibile fertilità e fusionalità, in un mondo che, nelle sue sfide e complessità, presenta radicali cambiamenti rispetto al passato: “la scoperta dell’acqua calda”, come qualcuno lo ha definito, perché:
“Quanto a salute, nessuno di noi inventa niente ma, al massimo, sa adeguarsi e favorire ciò che già c’è nella vita e nella sua straordinaria fecondità” (Loiacono 2000, 344).
Nonostante gli stupefacenti e numerosi risultati che questo Metodo ha reso possibili in tantissime persone che sono arrivate al Centro con la disperazione di essere approdate all’ultima spiaggia (prendendo in carico ogni espressione di sofferenza, da quella asintomatica a tutte le tipologie di quella sintomatica); nonostante i riconoscimenti che ha ricevuto a livello internazionale (ad es., quello dello psichiatra inglese Bob Johnson, del neurologo americano Baughman, ecc.); nonostante l’aver attuato un modello innovativo nella Sanità pubblica (superamento della specializzazione delle nicchie nosografiche, diminuzione dei costi dovuti all’utilizzo degli psicofarmaci ed eliminazione degli effetti collaterali ad essi collegati, attivazione di una rete sinergica operativa tra operatori dipendenti, volontari, associazioni di volontariato che gestiscono i “Gruppi alla Salute” e momenti residenziali e di intervento sul territorio, coinvolgimento della famiglia nel trattamento per intervenire sul “disagio asintomatico” e per diffondere le competenze al trattamento anche ai familiari, crescita e sviluppo di una rete di associazioni e realtà regionali che adottano tale metodo, realizzazione  sinergica di interventi di cura, prevenzione, formazione, riabilitazione con bassissimo costo, produzione di pubblicazioni, attività di documentazione e raccolta di memoria storica, di convegni regionali e nazionali, di diffusione via web, ecc.); nonostante questo, scriveva Loiacono già nel 2000: 
“La mia via crucis nell’azienda ospedaliera è stata sempre pesante e mi sono sentito sempre come un brutto anatroccolo beccato ed emarginato dai paperi, figli legittimi della covata di Ippocrate. Ho resistito comunque già venticinque anni e sono fiero di aver impiantato un laboratorio di vita globale e multidimensionale in un servizio pubblico di una città abbastanza degradata, dove il terreno continua a essere incolto e pietroso e non ci sono a disposizione sufficienti strumenti-risorse-sensibilità-fiancheggiamento. Ancora adesso godo di poca dignità istituzionale e devo ben difendermi dalla noncuranza altrui e da periodici tentativi di farmi chiudere i battenti” (Loiacono 2000, 302).
E, infatti, i battenti sono stati chiusi.
Il primo, a cominciare dalla chiusura dei locali storici in cui il Centro è nato ed ha operato per oltre 30 anni, in via Arpi, largo Civitella, dove negli ultimi tempi si era assestata la Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Foggia, la quale, non tollerando la vicinanza, nel luogo “puro e immacolato” del Sapere, di un Centro frequentato da gente affetta da “virus disagiato infettivo”.
“Pur di cacciarci dai locali di proprietà della azienda ospedaliera, ha smosso angeli e cherubini e, approfittando del valore pregiudiziale che si attribuisce all’Università, sono stati calpestati i più minimi criteri di rispetto per altre istituzioni pubbliche che oltretutto lavorano proprio sul disagio personale presente negli stessi studenti e professori” (Loiacono 2013, 177).
Tutto questo, nonostante ci sia stato più volte, da parte del Dr. Loiacono, il tentativo di avviare delle collaborazioni con l’Università, così come già sperimentato per sei anni consecutivi con la Facoltà di Sociologia di Urbino, attraverso la realizzazione di un corso di perfezionamento e stage universitario in “Globalizzazione, mutamento antropologico e disagio diffuso. Nuove prospettive di teoria-prassi”. 
“Ebbene – scrive Loiaconoil Rettore non mi ha mai ricevuto e non ha voluto nemmeno solo ascoltare il nostro punto di vista. Davanti alla nostra ultratrentennale esperienza avanguardistica nell’ambito del disagio diffuso, l’Università non ha voluto nemmeno verificare i numerosi vantaggi, per studenti, professori e didattica, che potevano venire dalla convivenza-integrazione col Centro. Per ammorbidire la controreazione da noi attivata nel territorio, il Rettore, da buon politico, promise panem et circences alla popolazione di Foggia, assicurando che in quei locali sarebbe stata collocata una ampia e ben fornita biblioteca a cui tutto il territorio poteva accedere. Vinte le elezioni dello sfratto, ovviamente, la destinazione cambiò, e quei locali oggi sono diventati uffici per pratiche burocratiche; sono solamente locali più ampi e confortevoli di quelli già ampi e confortevoli di cui disponevano” (Loiacono 2013, 178).
Il secondo battente è stato chiuso, appunto, a fine luglio dopo che, dal mese di marzo 2012, il Centro si è dovuto trasferire nei nuovi locali presso l’Ospedale D’Avanzo a Foggia, per una ultima precaria e breve esistenza istituzionale.
Nonostante, infatti, le migliaia di richieste delle persone in trattamento inviate al Presidente della Regione Vendola, per sollecitare i rappresentati istituzionali regionali ad evitare la chiusura di questo Centro di eccellenza, nonostante le lettere che in più occasioni il Dr. Loiacono gli ha inviato senza ricevere neanche un semplice avviso di recapito, il Presidente regionale e la sua Giunta, pur avendo promesso di affrontare la questione – in tempi di campagna elettorale, a persone che giustamente indignate erano andate a protestare, si sono manifestati nei fatti nella loro assoluta mancanza di responsabilità, di serietà, di senso civico, che dovrebbero essere le basi minime richieste a chi si dice “amante della polis” e suo rappresentante. Di fatto, non si è mosso nulla, nessuna risposta, nessuna indagine, nessuna strategia, come le acque chete di uno stagno maleodorante, dove tante fastidiose zanzare-parole ipocrite ronzano, rendendo l’atmosfera ancora più insalubre.
Così, dicevo, il Centro di Medicina Sociale per Alcoldipendenza Farmacodipendenza e Disagio Diffuso dell’Azienda ospedaliero-universitaria OO.RR. di Foggia è stato chiuso.
Per questo motivo, per evitare che questa importante risorsa, eccellenza ancora non compresa del nostro territorio locale e nazionale, si spegnesse ingiustamente, la Fondazione Nuova Specie onlus se ne è fatta carico, garantendone la continuità col ricorso a fondi e risorse proprie, presso una casa di accoglienza autofinanziata e autogestita, in collaborazione con l’Associazione Koilos e l’Associazione alla Salute di Foggia e con l’aiuto di due giovani medici bergamaschi, Paolo e Chiara, che, avendo compreso il valore e la portata di questo progetto, si trasferiranno per un anno a Foggia con la propria famiglia per assicurare una presenza medico-legale.
I locali dell’ex-Centro di Medicina Sociale nell’Ospedale D’Avanzo, invece, a seguito di una convenzione della durata di un anno, verranno utilizzati nell’ambito di un Progetto integrato di “Salute personalizzata globale” tra l’Azienda ospedaliero-universitaria “OO. RR.” di Foggia e la Fondazione Nuova Specie ONLUS, con lo scopo di (cito alla lettera quanto scritto sulla convenzione, ancora solo sulla carta): “sensibilizzare e formare il personale dell’AUO “OO. RR.” di Foggia e i pazienti a un approccio personalizzato e globale nella prevenzione-cura degli stili di vita legati ad alcol dipendenza, farmacodipendenza e “disagio diffuso”; fare ricerca integrata, in special modo col Dipartimento di Neuroscienze, sulle metodologie riguardanti la salute personalizzata globale e sui benefici derivanti agli obiettivi terapeutici, organizzativi e finanziari delle singole strutture operative dell’Azienda; fare formazione, intra ed extra moenia, sul modello integrato di salute personalizzata e globale, mettendo a punto un know-how diffusibile ad altre realtà sanitarie regionali; creare adeguata comunicazione internet, mediante sito, blog, rivista on line, dirette streaming sul tema della Salute personalizzata globale mettendo in rete realtà regionali e nazionali interessate alla suddetta tematica”.
La riapertura dei locali per inaugurare questa nuova fase di collaborazione tra la Fondazione Nuova Specie onlus e l’azienda ospedaliero-universitaria si terrà nella giornata del 6 settembre prossimo, presso l’Ospedale D’Avanzo di Foggia, in occasione della quale verrà portato e riconsegnato l’affresco restaurato dell’albero della vita, unico e provato superstite dei locali storici del Centro di Medicina Sociale di via Arpi, e verrà presentato il nuovo calendario delle attività della Fondazione Nuova Specie dei prossimi mesi, con l’aiuto dei… PVC (una sorpresa che sveleremo in diretta, per chi è interessato)!
Un nuovo inizio, non di certo adeguato alla complessità delle esigenze in atto, ma di certo, nonostante le numerose difficoltà ed emergenze a cui far fronte, un inizio convinto e ancora più motivato, per chi lo sente, ad operare e a spingere la propria ed altrui transizione verso prospettive di nuova specie.
Per tale motivo e dato il silenzio-assenza delle istituzioni che ci rappresentano, chi si sente coinvolto e interrogato da questa nuova e importante emergenza in cui il Metodo alla Salute e il Progetto Nuova Specie si trovano, si “metta la mano sulla coscienza” e, in maniera adulta e responsabile, contribuisca anche economicamente, per quello che può, per sostenere la Fondazione Nuova Specie in questo momento di transizione, perché i soldi, come si dice, vanno e vengono, ma le opere di valore, quelle restano e possono seminare discendenza se ognuno ci mette anche la propria goccia. Non fiori-parole… ma opere di bene!
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
IBAN – IT59U0335901600100000062915.
Per informazioni: 320-1791607

Barbara

8 Commenti

  1. donato

    ciao barbara,se il centro non riapre offro il mio aiuto per recuperare tutte le cose della fondazione che sono rimaste la'
    donato

  2. Sabrina

    Cara Barbara,
    mi è piaciuto molto questo post perchè ho sentito la tua energia in ciò che stai facendo. Inoltre, con eleganza e raffinetazza descrittiva, hai saputo fare un escursus storico sintetico e vitale. Anche io e Francesco, mio marito, ci vogliamo stare con il nostro poco ma con tanto amore. Grazie Sabrina

  3. betta fenu

    Grazie Barbara, per questa tua forte traccia del percorso finora fatto..e Dell'incredibile tancia di chi ci crede.
    La fondazione siamo noi, voglio e spero di riuscire a dare un mio contributo concreto.
    Grazie per la tua dedizione e impegno.
    Un abbraccio globale

    Betta

  4. Anonimo

    Cara Barbara, ti ringrazio per il tuo bellissimo post. Le tue parole sono armoniche e carismatiche e trasmettono tanta voglia di fare…ti abbraccio
    Rosanna Cotugno

  5. Giuseppina Mastrangelo

    Grazie Barbara per questo bel post e per aver toccato ricostuendo il percorso storico che ha portato a questo nuovo inedito che in questo periodo bisogna affrontare. Sento che il tuo essere anche la Segretaria della Fondazione ci arricchisce e smuove… i tuoi scritti/messaggi arrivano come richiami icisivi, concreti ma anche armonici e per questo ti ringrazio molto… per l'impegno, la devozione e l'amore per il Progetto Nuova Specie che smuove e richiama il nostro impegno-devozione-amore.
    Un bacio

  6. Angelo

    Carissima Barbara, io e la mia famiglia ci siamo stati e continueremo ad esserci quando abbiamo potuto e tutte le volte che ne avremo la possibilità il nostro contributo non è mancato, non manca e non mancherà. Il Metodo alla Salute è da tempo un Patrimonio che vale tantissime vite umane che nessuna somma potrà mai comparare. Insieme a te e a tutti quelli che hanno potuto verificare l'utilità/efficacia del Metodo di Loiacono, nel contrastare il disagio e nella fattispecie la cosiddetta psicosi nelle sue diverse declinazioni pseudopatologiche, continueremo a fare la nostra parte convinti che ancora abbiamo molta storia da scrivere perchè convinti che 'Goccia dopo goccia nasce nasce un fiume'. Grazie Barbara!!!

  7. Angelo

    Carissima Barbara, io e la mia famiglia ci siamo stati e continueremo ad esserci quando abbiamo potuto e tutte le volte che ne avremo la possibilità il nostro contributo non è mancato, non manca e non mancherà. Il Metodo alla Salute è da tempo un Patrimonio che vale tantissime vite umane che nessuna somma potrà mai comparare. Insieme a te e a tutti quelli che hanno potuto verificare l'utilità/efficacia del Metodo di Loiacono, nel contrastare il disagio e nella fattispecie la cosiddetta psicosi nelle sue diverse declinazioni pseudopatologiche, continueremo a fare la nostra parte convinti che ancora abbiamo molta storia da scrivere perchè convinti che 'Goccia dopo goccia nasce nasce un fiume'. Grazie Barbara!!!

  8. filippo

    Grazie Barbara per aver fatto luce sulla memoria "difficile" ma appassionata di questi ultimi anni..io voglio esserci, anche con la mia piccola goccia, ma so che è importante per scavare la roccia..

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