… IO e GIACOMO
grazie a lui per la prima volta
in un rifugio di montagna…
11 e 12 Luglio 2013.
Partiamo alle ore 10.00 dall’Aquila direzione Fonte Vetica, sulla piana di Campo Imperatore.
Ho intenzione di portare Giacomo a mangiare in una delle macellerie del posto, dove si possono comprare arrosticini, formaggi, salumi e cuocere la carne al fuoco. Arriviamo a Fonte Cerreto, la base della funivia, alle 10.30 continuiamo a salire e una volta arrivati sugli immensi pascoli della piana, decido di andare a Campo Imperatore.
Dopo la giornata alle Isole Tremiti con la tribù di Nuova Specie capeggiata da Mila, mi si sono gonfiate le caviglie, così abbiamo rinunciato a fare la scalata fino al Corno Grande. Ma voglio comunque far vedere a Giacomo il Gran Sasso da Campo Imperatore. Il tempo di un caffè, nell’Albergo che ospitò Mussolini quando fu catturato e confinato qui prima dell’impiccagione a Piazzale Loreto, e parlando con degli amici mi viene una bellissima idea. Ho intenzione di fare una passeggiata fino al rifugio Duca degli Abruzzi che sta ad un’ora di cammino dalla base della funivia. Riscenderemo per l’ora di pranzo e per le 14.00 saremo a Fonte Vetica.
Arriviamo al rifugio intorno alle 12.30, dopo una splendida salita circondata da fiori di montagna di ogni tipo e dal volo delle farfalle. Appena entriamo, sulla porta c’è il menù del giorno, io e Giacomo scegliamo immediatamente la polenta con lo spezzatino brasato al Montepulciano. Alle 13.00 ci sediamo fuori e pranziamo con infinito gusto godendoci il panorama spettacolare che si vede da lassù, siamo a 2388 metri di altezza.
Dopo mezz’ora inizia a soffiare un vento terribile, il cielo si oscura, è in arrivo la bufera. In un attimo una valanga di nuvole bianche scendono da Pizzo Cefalone verso di noi e coprono velocemente tutta la vallata e il cammino verso Campo Imperatore.
A gestire il Duca degli Abruzzi ci sono Carlotta, una montanara, cuoca d’eccezione che viene da Modena, Giuseppe e Massimo, due ragazzi di Teramo. Chiedo se si può pernottare visto che impossibile riscendere a valle, e mi dicono che con 20 euro a testa possiamo rimanere. Al piano di sopra ci sono due grosse camerate con i letti a castello che hanno un totale di 24 posti.
Io e Giacomo saremo gli unici ospiti della notte perché non ci sono altre prenotazioni. Siamo molto stanchi così andiamo a dormire. Mi sveglio dopo un sonno ristoratore di due ore. Sono le 18.30 e chiedo ai ragazzi di condividere un aperitivo. Ascoltando la musica di Nina Simone e Billy Holiday chiacchieriamo per ore. Parliamo di montagna, delle nostre vite, gli spiego come ci siamo conosciuti io e Giacomo e come grazie a lui sto facendo per la prima volta l’esperienza del soggiorno in un rifugio di montagna.
Alle 20.30 viene servita la cena, decido di non mangiare assaggerò solamente; Giacomo si gusta una zuppa deliziosa di orzo con taleggio e soffritto di guanciale e come secondo scamorza arrosto con speck e funghi. Oserei dire una cena da Re!.
Ho deciso di riscendere domattina, voglio portare il nostro musicista montanaro a Fonte Vetica per poi svalicare verso l’altro versante e poter visitare Castel del Monte e S. Stefano di Sessanio. Nel pomeriggio faremo il giro del centro storico dell’Aquila e alle 19.00 abbiamo appuntamento con Chiara, la mia migliore amica, la Pochaontas aquilana-fiorentina, scultrice e pittrice.
Sono le 22.30, sono da sola. Gli altri sono andati a dormire. Sto sotto un limpido cielo stellato spazzato dal freddo vento del Gran Sasso. Sotto di noi si vedono le luci della città dell’Aquila. Domani all’alba salirò sul Monte Aquila. Sorseggiando Cerasuolo a lume di candela, fuori il Buio, le Stelle e la Voce del Vento che scende dal Corno Grande… Sola into the Wild…. Buonanotte di sogni illuminati dalla Stelle.
Io e Giacomo ci svegliamo alle 4.45, usciamo a vedere l’aurora. Fuori c’è ancora il Vento freddo che spazza le nubi. Mi preparo, mi lavo la faccia con l’acqua ghiacciata, infilo il pile che mi hanno prestato i ragazzi e chiedo a Giacomo se vuole venire con me, ma si è già rinfilato al letto. E’ destino che questo cammino verso il Monte Aquila Monte Aquila sia il mio viaggio in solitudine, in comunione con la Natura Selvaggia Monte Aquila.
Dopo aver attraversato le creste, una distesa di nevi perenni e un sentiero che va verso la Direttissima di Corno Grande vedo che il lato est del Corno Piccolo si sta tingendo di rosa.
Sono le 5.45 e sta albeggiando, purtroppo non ce l’ho fatta a raggiungere la vetta in tempo per il sorgere del Sole. Alle 6.15 arrivo sul Monte Aquila, a sinistra ho il Corno Grande vestito della luce del Mattino e davanti a me c’è l’Alba sul Mar Adriatico. Sembra che ci siano due Soli: uno in Cielo e l’altro è riflesso dallo specchio dell’acqua del Mare!. Si sta alzando il vento, è ora di tornare al rifugio.
Albero amico
Tanto simile a me,
così greve di musica
sotto le dita del Vento
che ti sfogliano
come una fiaba,
Albero che, come me,
conosci la voce del Silenzio.
Minou Drouet ( Albero, amico…)