Polignano (BA), domenica 14 luglio 2013. L’ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE BARI INCONTRA MARIANO LOIACONO
Prefettura di Foggia
TRASFORMARE I CONFINI
Tutto ha inizio intorno alle 9:30 di domenica 14 luglio, in villa di Graziana, nella meravigliosa campagna di Polignano in provincia di Bari… Si tratta dell’incontro dell’Associazione Alla Salute Bari con Mariano, per discutere dei cambiamenti introdotti dal direttivo della Fondazione, in vista della settimana intensiva che ci sarà a Gravina di Puglia dal prossimo 27 agosto all’1 settembre. Sono invitati tutti gli associati e non, sia chi abitualmente frequenta i gruppi, sia quelli che hanno “toccato” e poi si sono allontanati, sia quelli che per diversi motivi non hanno potuto coinvolgersi nelle iniziative dell’Associazione. E così in più di 40 persone ci ritroviamo disposti in cerchio all’aria aperta e pronti a condividere quello che la Vita avrà in serbo per la giornata…
Si inizia con la fase dei pensieri, e Cristian e Giusi offrono a Enzo Bellomo, rientrato da Londra con una meritata e onorata laurea in Composizione musicale (Enzo mi perdonerai l’imprecisione ;-)), il loro dono: una maglia con stampata una lumaca avente per guscio una chiave di violino e un albero con la chioma fatta di note e altre chiavi di violino…Sotto il disegno spicca la scritta benaugurale: “Verso una nuova musica!”. Enzo accoglie emozionato il pensiero, riconoscendo a Mariano e al Metodo alla Salute il merito di averlo spinto a coltivare la preesistente passione per la musica e a trasformarla in un impegno di vita più concreto e stimolante.
Il secondo pensiero è quello che rivolgo io a Giuseppe Loiacono, per festeggiare la sua recente conquista del contratto a tempo indeterminato nell’azienda presso cui lavora da tempo. Quello che sta vivendo, al di là del successo lavorativo ottenuto, è un periodo molto duro, e il mio pensiero vuole sia dargli valore per il traguardo raggiunto sia dargli una spinta positiva per superare le difficoltà che sta affrontando dentro di sè. Tra parole, musica e coriandoli, molti dei presenti si sciolgono in un caloroso abbraccio a Giuseppe che, commosso, è invitato da Mariano a parlare di sé e di come vive in profondità questo momento. Dalle parole di Giuseppe, che ammette di stare vivendo una fase buia in cui non riesce neanche a gioire del traguardo raggiunto, Mariano approfitta per fare teoria e aiutare sia Giuseppe sia chi si immedesima in lui a trovare la direzione verso cui muoversi per uscire dal pantano in cui è invischiato. Mariano si avvale dell’unità didattica del Cum-munitometro per mostrare come luce ed ombra siano due elementi inscindibili della Vita, cosa che la natura e gli antenati, con l’alternarsi dei loro cicli, ci mostrano continuamente. Ci dice che alcuni di noi vivono prevalentemente nell’anello superiore, quello positivo, ma che per questi diventa difficile accedere all’anello sottostante, che è poi quello che porta al cambiamento profondo, al viaggio trasmutativo che è il viaggio della Vita. Altri, invece, nascono già nell’anello diabolico e si portano la morte dentro, spesso sin dal grembo materno. Con il soffio metastorico di cui è portatore, Mariano ci spinge a dare valore a quest’anello, da molti invece considerato una maledizione, perché può costituire la spinta per accedere ad uno spettacolo sempre nuovo della Vita…è quella forza che non ci fa mai stare troppo seduti, che ci genera quell’insoddisfazione, quel tumulto interiore che, purchè non ci si fermi lì, messo in dinamica col positivo, ci porta verso parti sempre nuove di noi. Occorre per questo però fare angolo gamma (dal quadrangolare), non fermarsi alla semplice consapevolezza delle cose, ma vincere le paure e gettarsi nella sperimentazione. E’ l’angolo gamma che mette in dinamica il negativo col positivo e permette di accedere a nuovi lidi, dove trovare il centuplo di ciò che si è lasciato. Fare l’angolo gamma vuol dire però mettere in conto che si dovrà perdere, che si dovrà attraversare la meiosi, star male, per accedere ad un nuovo punto mitotico più ricco del precedente. Giuseppe è tra quelli che dalla nascita vivono nell’anello diabolico, e Mariano lo invita più volte a fare meiosi e riprendere il viaggio, chiedendogli un impegno in vista di questa ripresa della Vita oltre la Morte. Così Giuseppe promette di intraprendere quest’estate un viaggio da solo, che è un’esperienza che lo affascina ma allo stesso tempo lo spaventa, in modo da segnare un inizio della svolta. Mariano fa anche notare ai presenti e a me, che avevo organizzato una specie di rito-festeggiamento per Giuseppe, come il mio contributo, pur se con valore e creativo, si era fermato all’8% di quello che un rito deve rappresentare. Il rito segna un passaggio, e in quanto tale deve permettere alla persona coinvolta in primis, ma anche agli altri presenti, di scendere in profondità, oltre il codice razionale (la festa) e analogico (la condivisione con gli altri partecipanti), sino al codice biorganico, che ha il potere di smuovere le emozioni dell’interessato ma anche degli altri presenti, e infine al codice metastorico, che ha la capacità di fare transitare oltre il vissuto storico in cui si è, verso nuove mete. Non basta festeggiare per un traguardo raggiunto, cosa che peraltro non è apprezzata da chi in quel momento è in un vissuto di morte, ma occorre permettere a quest’ultimo di scendere dentro di sé e vedere che oltre il buio in cui si trova in quel momento c’è la luce, e che la si può raggiungere affidandosi e volendosi mettere in viaggio.
A questi momenti di alta teoria, è seguito un altro pensiero, quello di Gaetano, che ha consegnato a Veronica il mosaico con la figura femminile realizzato per il Corso sulla Coppia da Dario Quitadamo, dicendole che è arrivato il momento per entrambi di fare un percorso ognuno per sé pur restando insieme, perché ognuno ha da affrontare il proprio anello diabolico, per poi poter vivere una rapporto di coppia più vero e intero. Mariano li invita a donare temporaneamente ognuno il proprio mosaico alla figura da cui intendono farsi accompagnare in questa fase: Gaetano sceglie Pietro, un adulto che sente affidabile e che stima per l’impegno mostrato nel fare il percorso in profondità su di sé; Veronica sceglie Giusi, di cui si fida e con cui ha già da tempo iniziato un cammino di accompagnamento.
Insomma, in una giornata in cui era in programma di parlare di riti, la Vita ha voluto che dei riti concreti e vivi avessero luogo tra noi, accompagnati dall’alternarsi dell’anello diabolico e simbolico della natura, che dopo un temporale con tanto di goccioloni che ci hanno costretti a spostarci tutti stretti sotto il patio, ci ha ridonato un caldo sole meridionale di luglio.
Sempre in mattinata viviamo un momento importante per l’Associazione alla Salute Bari, in quanto, dopo aver ascoltato ciò che Cristian – il Presidente – dice in merito all’andamento delle attività e alle nuove prospettive di apertura verso l’esterno, Mariano, attento ascoltatore del vento metastorico, avanza una proposta di cambiamento di rotta: suggerisce di rinnovare il Consiglio Direttivo dell’Associazione. Sente che la prima fase, quella dell’embriogenesi, in cui sono state fondamentali la fiducia, la creatività, la concretezza e la determinazione del primo Consiglio Direttivo, formato da Cristian, Filippo, Giusi, Graziana e Elena, deve lasciare il passo alla fase successiva, quella della Fetogenesi, in cui occorre integrare e far crescere i singoli organi per costituire un organismo più intero. Per questa fase servono le energie di chi deve ancora crescere su molte cose e per questo ha in sé l’entusiasmo e la forza necessari per osare e operare il cambiamento. Com’è consuetudine nel Metodo alla Salute, le cariche non sono affidate al primo della classe, ma proprio a chi parte dalle retrovie per crescere e avanzare nel viaggio della Vita. Mariano propone di riconfermare Cristian come Presidente, in quanto ritiene che ancora questa carica possa aiutarlo a sviluppare parti di sé che in questo periodo stanno emergendo; propone me (Marina) come Vicepresidente, in quanto riconosce i tanti cambiamenti operati negli ultimi mesi e sente la possibilità che con Cristian possa avvenire un crossing-over utile ad entrambi. La proposta di Segretario è rivolta a Pietro, per l’impegno e il credo mostrati negli ultimi mesi, mentre nelle figure di Giovanni Evangelista e Maria Rizzi vengono individuati i due consiglieri: Giovanni, per le doti di pragmaticità e coraggio con cui si è distinto nelle attività dell’Associazione pur non facendo ufficialmente parte del precedente Consiglio direttivo, ma di fatto essendo presente e propositivo; Maria, come figura femminile in crescita e dalla profonda sensibilità che Mariano invita a trasformare in azione concreta. Si approfitta del momento per invitare molti dei presenti non ancora associati a tesserarsi, riconoscendo il tesseramento come occasione per una maggiore inclusione, soprattutto dei nuovi, nel corpo e nelle iniziative dell’Associazione. Si sottopone a votazione il nuovo Consiglio, che all’unanimità viene eletto. Su suggerimento di Cristian, nasce così il nuovo Consiglio Divertivo dell’Associazione, con l’augurio che si possa collaborare e lavorare per il gruppo soprattutto con piacere e leggerezza! I Ministri degli Esteri presenti per l’occasione, ovvero MariaGrazia in rappresentanza del Veneto, Gioele delle Marche e Francesco della Campania, danno la loro benedizione al nuovo Consiglio, mentre non c’è nessuno che esprime parere contrario, pur avendo Mariano invitato i presenti a dire anche il negativo nei confronti del nuovo gruppo.
A questo punto, dopo le tante dinamiche della mattinata, ci rifocilliamo intorno al tavolo con le numerose prelibatezze che un po’ tutti abbiamo portato per l’occasione, scambiando chiacchiere e impressioni su quanto sin lì vissuto.
Nel primo pomeriggio si riprende con una sintesi delle vicende della mattinata, per poi lasciare spazio a ciò che Mariano ha da dire sul Rito, in particolare quello della Settimana Intensiva. L’incontro dovrebbe essere seguito da altri via Skype, ma dobbiamo arrenderci al fatto che la tecnologia non vuole venirci incontro, e continuare secondo la legge dello “the show must go on”. Mariano riprende alcuni concetti sul rito già introdotti in mattinata, arricchendoli di numerosi spunti storici, mentre Barbara ci fa un breve ex-cursus sulla storia dei riti nel Metodo alla Salute. Emerge come, anche per i riti, quanto fatto sinora nelle Settimane Intensive è stato buono, ma adesso si deve passare ad una fase successiva, tornare di nuovo ai riti dei popoli delle Terre Danzanti – che sono i più vicini alle profondità della Vita – ai suoni evocativi dei tamburi, al movimento libero del corpo, che mettono magicamente in contatto con l’Oscurità Misteriosa che è in ognuno di noi. Un aspetto importante su cui viene posto l’accento è che si deve includere un momento di teoria alla fine del rito, per impedire che i partecipanti vadano via con le pance aperte, e permettere invece di alleggerirsi e transitare verso altro. Si propone un Coordinamento del rito, capitanato da Graziana, che terrà conto delle nuove proposte per la Settimana Intensiva.
E’ arrivato il momento in cui l’incontro si scioglie e tutti ci prepariamo a riprendere il nostro Viaggio, arricchiti e più o meno desiderosi di iniziare a cambiare rotta per continuare a procedere, lasciando ognuno alle spalle i propri confini e trasformandoli in soglie sempre nuove e infinite all’orizzonte.