Caserta, venerdì 3 maggio 2013. PRIMA SETTIMANA INTENSIVA A CASERTA. Terzo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
PRIMA SETTIMANA INTENSIVA
DOPO IL PENSIONAMENTO
DEL DR. LOIACONO
TERZO GIORNO.
“Rito del continente danzante”
La mattina del terzo giorno della settimana intensiva, come da tradizione, è dedicata al cerimoniale delle Etnie delle Terre Danzanti, oggi conosciute col nome di Americhe: etnie diverse che attraverso una simbologia propria hanno saputo trasmettere ai posteri, nel corso dei secoli, la Via che porta alla essenza della vita.
L’attento sguardo di Mariano, ci presenta una visione nuova del continente Americano, dove il Nord America è letto come figura maschile che danza (danza rappresentata dall’acqua dell’oceano) con la figura femminile gravida rappresentata dal Sud Continente e unite fra loro dalle braccia (Centro America).
Il processo evolutivo passa attraverso la capacità dei due poli (Nord e Sud opposti e complementari) di fondersi per generare una nuova realtà socio-politica.
Nel rituale vengono impiegati tre elementi fondamentali:
1) LA TERRA: la Madre (Pachamama) come origine e fine terrena, rappresenta le nostre radici.
2) IL FUOCO: il Padre, energia propulsiva e ambivalente che scalda e brucia, illumina e incendia, protegge e distrugge, rappresenta il nostro fuoco interiore.
3) IL SANGUE: Linfa Vitale del corpo e dello spirito, unico e insostituibile nutrimento che scalda e ossigena.
1) LA TERRA: la Madre (Pachamama) come origine e fine terrena, rappresenta le nostre radici.
2) IL FUOCO: il Padre, energia propulsiva e ambivalente che scalda e brucia, illumina e incendia, protegge e distrugge, rappresenta il nostro fuoco interiore.
3) IL SANGUE: Linfa Vitale del corpo e dello spirito, unico e insostituibile nutrimento che scalda e ossigena.
Così come per le Terre Danzanti, il processo evolutivo dell’individuo passa attraverso la capacità del Ri-Equilibrio fra Maschile e Femminile, attraverso lo svuotamento del proprio dolore (simboleggiato dal sangue donato alla terra) rompendo la catena dei vecchi modelli per rendere il proprio terreno fertile in una visione di vita nuova.
Liberarsi del dolore richiede il coraggio di Ri-Attraversarlo, Ri-Elaborarlo, Guardarlo con Occhi Nuovi. Occhi senza giudizio che perdonano con la consapevolezza che ogni essere umano ha dato tutto ciò che poteva dare per i suoi limiti, che ogni essere umano adulto ha in sé quella parte bambina lacerata dalle stesse ferite che, inconsapevolmente, ri-propone alla generazione successiva.
In questa mattinata del Rito, ogni partecipante è stato invitato ad immergere le proprie mani simbolicamente nel sangue, liberandosi così, enunciandolo agli altri, del dolore che andava ad offrire alla terra, come intento di rinascita.