Caserta, sabato 4 maggio 2013. SETTIMANA INTENSIVA A CASERTA. Quarto giorno.
PRIMA SETTIMANA INTENSIVA
Ecco, siamo giunti faticosamente al quarto giorno della Settimana intensiva percorrendo una salita che ancora non approda alla sommità, al traguardo.
Questo è il tempo del “Ring”, forse il più importante di tutti perché rappresenta un ponte con i giorni passati dove le “immersioni” l’hanno fatta da padrone perché hanno consentito di iniziare a conoscerci meglio per mettere a nudo le nostre ferite che aspettano solo di essere curate. Dunque, oggi è un giorno nodale che va vissuto per intero, momento per momento.
Il Dr. Loiacono, seguendo verosimilmente una sequenza già preordinata, basata a tratti sull’ironia e la provocazione, ha invitato al centro del ring i vari protagonisti della giornata: interi nuclei familiari, padri e figli, coppie alla ricerca di una nuova opportunità per oltrepassare il buio con la speranza di intravedere la luce. Così, ad una ad una, faticosamente e con dolore, le storie sono venute a galla e, all’interno di esse, ciascuno dei presenti forse ha riconosciuto frammenti del proprio vissuto.
Tutte sono state vicende sofferte che a tratti hanno spaccato il cuore e la mente. Alcune di queste ci hanno presentato personalità maschili adulte ancorate allo stato infantile o adolescenziale; altre figure volte alla ricerca di una identità sessuale ancora confusa; altre ancora, esseri incatenati nei tentacoli del bere, della droga, delle violenze familiari di ogni tipo. Ma, nella generalità dei casi, molti disagi hanno un retaggio che affonda nella storia delle famiglie di origine, quelle dei nonni per intenderci.
Certamente, afferma il Dr. Loiacono, con una rara capacità di analisi e sintesi allo stesso tempo, c’è quasi sempre una via di uscita, una luce infondo al tunnel, una possibilità di riscatto, cogliendo per ciascuno dei protagonisti il nocciolo del problema con le possibili opportunità di soluzione: questa è stata la sostanziale peculiarità che ha contraddistinto questo giorno dai precedenti. Per tutto è stata indicata una via di uscita dalla rabbia, dal pianto, dal dolore che inevitabilmente porterà ancora sofferenza per abbandonare gli schemi rigidi dell’angolo alfa in cui ci siamo incagliati. Non dobbiamo aver paura di andare il più lontano possibile alla ricerca dei nostri malesseri perché certamente non li risolveremo fuggendo. La fuga sarà possibile, se voluta, solo dopo aver sciolto i nodi dello smarrimento che ci ha fatto abbandonare la nostra vera identità. Laddove talune dinamiche si sono presentate alquanto complicate e confuse senza apparente via di uscita, sarà opportuno pazientare un po’ nel tentativo, comunque, di inventarci un’ancora di salvezza.
Abbiamo infatti constatato di persona come fra i presenti, soprattutto nella fascia giovanile, particolarmente seguita dal Dr. Loiacono, già dopo qualche giorno si siano registrati tangibili miglioramenti da parte di taluni che la psichiatria tradizionale etichetta come casi assolutamente incurabili. In conclusione, nella consapevolezza di non avere rendicontato tutto il contenuto della quarta giornata, abbiamo ragionevolmente metabolizzato la convinzione che, potenziando e migliorando il dialogo fra genitori e figli, apriremo comunque la porta per uscire da molte forme di disagio nell’amara constatazione che i “vuoti” ereditati dal passato non sono più colmabili.