Frattamaggiore (NA), domenica 3 marzo 2013. GRUPPO ALLA SALUTE NAZIONALE IN CAMPANIA.








Fondazione Nuova Specie ONLUS

Presidente: Dr. Mariano Loiacono
Loredana e Grazia 
in viaggio itinerante:
SAN SEVERO, NAPOLI, 
SECONDIGLIANO E 
FRATTAMAGGIORE
COINVOLGENDO
POZZUOLI…
E RITORNO!
…quando “all’assacresè” (all’improvviso), invitati da Grazia,  allacciatore di mondi e instancabile promotrice del “Metodo alla Salute”, con  M. e L., oltretutto appena conosciuti,mi son trovata a vivere diversi momenti profondi, inaspettati, inediti e perché no, da un certo punto di vista, lasciatemi passare il termine, anche “teatrali”.
A Frattamaggiore (NA), domenica 3 marzo 2013 si è svolto il G. A. S. a casa di Mimmo e Lucia che ci hanno accolto con entusiasmo e tanto calore grazie anche al termocamino. Sono entrata nella stanza timidamente offrendo loro il vassoio dei pasticcini che da lì a poco avremmo consumato. Ho notato la presenza di altre persone che non conoscevo e, superato il primo imbarazzo, con le presentazioni, Lucia, accompagnata da Eva e Grazia, ha dato inizio all’incontro. Durante la fase dei pensieri  Lucia ha letto un brano di Gibran, Grazia ha spiegato il significato etimologico del “Metodo alla Salute”, pensiero  rivolto soprattutto a M. e L. che non avevano mai sentito parlare del Metodo né tantomeno di Mariano; a questo ha provveduto il pensiero di Mimmo che ha parlato di Mariano e del suo operato. Io sono stata felice ed onorata di recitare una poesia scelta a caso dal titolo “Il destino” e dedicarla all’autrice stessa, M. Per me è stato un momento di forte emozione; ho avuto la sensazione di aver perso ogni cognizione, di dove mi trovavo, con chi e soprattutto cosa ci facevo lì in quella casa e con quelle persone.
Mi sono chiesta: “Ok! Cosa succederà dopo”?
Bene, le fasi successive, anche quelle non sono state prive di emozioni e dinamiche forti che in qualche modo mi hanno anche un po’ turbata. Durante la fase delle comunicazioni hanno raggiunto il gruppo R. e A. con grande sorpresa da parte di qualcunonon capivo il perché; poi l’ho capito! Dopo diverse comunicazioni, giunti ad A. le viene chiesto se avesse qualcosa da comunicare e dopo essere stata incoraggiata più volte a farlo e un tentativo di abbraccio, all’improvviso A. esplode di rabbia sostenendo che il Metodo alla Salute era puro fallimento e che all’interno del Metodo stesso vi erano persone finte, false e che quegli stessi abbracci erano una vera e propria “farsa”. A questo punto Mimmo e Lucia hanno cercato in qualche modo di calmarla ma senza risultato; è stata poi invitata a lasciare il gruppo, se questo fosse stato il suo pensiero circa il Metodo
Il Gruppo riprende ma per me un po’ a fatica. Il mio pensiero e lo sguardo erano spesso rivolti a L. e M. cercando di leggere l’espressione del loro viso che sembrava dire: “Ma queste oggi dove c…o ci hanno portati”? Ma il Metodo mi ha insegnato anche che non bisogna preoccuparsi delle reazioni degli altri in alcuni momenti e che la rabbia, il pianto, il dolore, la gioia sono emozioni che quando  vengono fuori sono “bene-dette”. L’ultima comunicazione è stata in realtà la prima immersione e proprio mentre mi stavo rilassando S. è scoppiata in un pianto, interrotto solo da richieste di aiuto. Donna, moglie e madre ma che in nessuna di queste caratteristiche e ruoli si riconosce più. S. è una donna che ha smesso di vivere vent’anni fa, una donna alla ricerca della sua bellezza, spensieratezza e soprattutto di Amore; vuole allontanarsi da suo marito che ha smesso di amarla troppo presto e da suo figlio che non è in grado di aiutare. Stremata e abbandonata tra le braccia di Grazia, S. GRIDA il diritto alla Vita, vuole riprendersi tutte le sue parti andate ormai in frantumi. Quante emozioni ragazzi! Mentre il mio sguardo timidamente è rivolto ancora una volta a M. e L.; temevo una loro fuga. Nulla di fatto! Erano lì, fermi e dentro le dinamiche. Le altre immersioni:  un bambino che perde il suo papà prematuramente e che vede svanire il sogno della madre; un altro bambino che si sente denigrato dal padre che invece pone solo fiducia nel figlio maggiore; e che dire di una bambina abusata dal padre?
Nel “fondo comune”, Lucia fa una teoria e trova ciò che accomuna le varie storie, mette in evidenza una figura paterna che non è riuscita a fare da accompagnatore causando una grande fragilità e insicurezza nei suoi figli. Insomma, cosa volete che vi dica? Il Gruppo è stato molto intenso, ricco di dinamiche e fenomeni vivi e con mia grande sorpresa sia L. che M., hanno manifestato il loro entusiasmo per questa esperienza cogliendone il valore e comunicando la loro partecipazione ai prossimi incontri… Missione compiuta!!!
Loredana

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