Villa Belluca (FG), martedì 26 febbraio 2013. INVITO ALL’INAUGURAZIONE DI CASA BELLUCA.
INAUGURAZIONE
DI CASA “BELLUCA”
DELL’ASSOCIAZIONE “KOILOS”.
Martedì 26 febbraio 2013 alle 16.00 sarà inaugurata Villa Belluca, la nuova casa di accoglienza dell’Associzione “Koilos”. Tale evento sarà caratterizzato da un rito, dalla partecipazione esclusiva di Eleonora Pierlorenzi la quale è stata fonte di ispirazione del nome e, infine, un buffet per “far festa” e concludere la serata.
Perché questo nome?
Certi eventi non accadono solo nei racconti, ma anche nella vita reale: l’esperienza del personaggio pirandelliano Belluca, è stata vissuta anche dalla signora E., una delle prime persone accolte nella villa in questione.
Il signor Belluca è un impiegato obbediente, un contabile mansueto e preciso. Un bel giorno però inizia a comportarsi in modo insolito, al punto tale che i colleghi e il capoufficio, credendolo pazzo, insistono perché sia ricoverato in un ospedale psichiatrico. Neppure i dottori che lo hanno in cura riescono a comprendere il significato della frase che egli continua ostinatamente a ripetere: « Il treno ha fischiato ».
Gli era parso che gli orecchi, dopo tant’anni, chi sa come, d’improvviso gli si fossero sturati. Il fischio di quel treno gli aveva squarciato e portato via d’un tratto la miseria di tutte quelle sue orribili angustie, e quasi da un sepolcro scoperchiato s’era ritrovato a spaziare anelante nel vuoto arioso del mondo che gli si spalancava enorme tutto intorno.
Belluca non è un pazzo; è un uomo degno di comprensione, che – come E. – ha finalmente trovato uno spazio (i Gruppi alla Salute) di libertà e di dignità. Qualche cosa deve essere accaduta loro; ma naturalissima. Nessuno se la può spiegare, perché nessuno sa bene come questi hanno vissuto fino a questo momento.
A un uomo che viva come Belluca finora ha vissuto, cioè una vita “impossibile”, la cosa più ovvia, l’incidente più comune, un qualunque lievissimo inciampo impreveduto, d’un ciottolo per via, possono produrre effetti straordinari, di cui nessuno si può dar la spiegazione, se non pensa appunto che la vita di quell’uomo è “impossibile”. Bisogna condurre la spiegazione là, riattaccandola a quelle condizioni di vita impossibili, ed essa apparirà allora semplice e chiara. Chi veda soltanto una coda, facendo astrazione dal mostro a cui essa appartiene, potrà stimarla per se stessa mostruosa. Bisognerà riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale; ma quale dev’essere, appartenendo a quel mostro. Una coda naturalissima.
Vediamo spesso uomini vivere come Belluca e la signora E. (all’insegna di obblighi-doveri e funzioni-ruolo) ma dal momento in cui “fischia il treno”, bisogna concedere loro che di tanto in tanto, « tra una partita e l’altra da registrare, facciano una capatina, sì, in Siberia… oppure oppure… nelle foreste del Congo: – Si fa in un attimo, signor Cavaliere mio. Ora che il treno ha fischiato… »
Associazione Koilos
2 Commenti
Angelo
Essendo un agrigentino come Pirandello m'inorgoglisce sapere che il personaggio de 'Il treno ha fischiato' è stato ricordato per dare speranza a quanti 'abitano' Villa Belluca… a me ha dato un'ottima impressione e mi ha aiutato a 'gustare' il piacere che si prova quando le orecchie si osturano e si mettono in ascolto della vita che scorre…
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Un nome molto originale avete scelto per questo posto,mi ha piaciuto.Grazie del invito ,spero di potere esserci questo martedì 26 febbraio.Un abbraccio.