Senigallia-Fano, venerdì 25 gennaio 2013. UN POMERIGGIO DI PROSPETTIVE E SUPERVISIONI CON MARIANO.

ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE – ONLUS MARCHE

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organizzazioni di volontariato
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Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
 
 UN POMERIGGIO
DI SUPERVISIONI E PROSPETTIVE
CON L’ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE
ONLUS MARCHE,
CHARME
 
Il pomeriggio del 25 gennaio è stato un pomeriggio emozionante e significativo per le possibili prospettive che la Fondazione Nuova Specie ONLUS e l’Associazione alla Salute ONLUS Marche potrebbero realizzare.
 
Il primo appuntamento del pomeriggio è stato di fronte alla Domus Marina nel lungomare di Marzocca, un’ampia struttura di proprietà della diocesi di Macerata. Infatti, una delle possibili prospettive della Fondazione Nuova Specie è quella di fondare l’HOTEL LIMAX, ossia di prendere in gestione un hotel nel quale poter svolgere le attività e nel quale si potrebbe sperimentare un nuovo modo di fare vacanza.

La struttura è stata individuata da Angela Crescimbeni, la quale, dopo essersi messa in contatto con i referenti della Diocesi di Macerata, ha creato le possibilità per andare a vederla e valutare se esistano dei buoni presupposti per ipotizzare un nostro futuro insediamento. In questo modo, un folto gruppo di persone tra cui Mariano, Giovanna e Barbara venuti appositamente da Foggia e Davide e Marinella venuti dalla Romagna, siamo andati a visitare la Domus Marina di Marzocca. La struttura ci è apparsa bella e adatta agli scopi della nostra Fondazione, infatti dispone più di cento posti letto, di una bellissima cucina, sala da pranzo, ascensore, parcheggio e, soprattutto, di una vista mare spettacolare, trovandosi proprio adiacente alla spiaggia. Inoltre, dispone della parte di spiaggia di fronte che comprende un capanno nel quale all’interno ci sono ombrelloni e lettini utilizzabili per il periodo estivo. Gli unici due aspetti che ci sono apparsi più negativi sono stati l’assenza del riscaldamento interno, problema risolvibile, e la ferrovia che passa proprio alle spalle della struttura. Comunque sia si è trattata solo di una visita nella quale fare una prima valutazione su cui meditare e verificare le possibilità concrete per andare avanti. Nei prossimi mesi faremo tutte le valutazioni del caso, potrebbe giocare a nostro favore il fatto che la struttura appartiene alla Diocesi di Macerata che intende darla solo a chi la vuole utilizzare per degli scopi che non siano lucrativi ma di intervento sulla vita. I rappresentanti della Diocesi si sono proposti di partecipare alla prossima duegiorni anconetana del 16 e 17 febbraio durante la quale festeggeremo il secondo anniversario della Fondazione Nuova Specie, in modo che potranno comprendere meglio l’operatività e le prospettive che intende realizzare la Fondazione. 

Dopo aver visionato la struttura ci siamo spostati tutti presso la II^ Circoscrizione di Fano per svolgere la supervisione dell’Associazione alla Salute ONLUS Marche, la quale negli ultimi mesi ha vissuto molti cambiamenti. Uno di questi cambiamenti è stato quello che, oltre ad aver ottenuto una propria sede nel centro storico di Ancona, dispone della possibilità di utilizzare tutti i venerdì la sala della seconda Circoscrizione di Fano per poter svolgere i Gruppi alla Salute. La sala è stata ottenuta grazie alla generosità di Raffaele che si è prodigato per averla, dopo aver raccolto la proposta di Valentina di spostare il “Gruppo alla Salute” del venerdì da Senigallia a Fano. In questo modo, prima di iniziare la supervisione, abbiamo dato valore a questo passaggio, che è stato segnato da un piccolo rito di Sandra e Raffaele che hanno distribuito le chiavi della sede ai rappresentanti dei vari territori marchigiani presenti nell’Associazione. A seguito di questo abbiamo dato valore alla bella locandina per gli eventi del 16 e 17 febbraio creata dal nostro grafico Luca Pieroni e alla presenza di Davide e Marinella arrivati dalla Romagna, in quanto sentiamo sempre più importante creare un intreccio con l’Alsa Romagna con la quale vogliamo creare una nuova regione che chiameremo Marcagna.
 
Dopo questa introduzione abbiamo iniziato la Supervisione dell’Associazione condotta da Mariano, il quale ha chiamato a intervenire chiunque volesse farlo, stimolando a fare emergere soprattutto gli aspetti negativi o parziali che ognuno aveva potuto vivere e riconoscere. Dopo vari interventi riguardo l’Associazione, Mariano ha proposto di intervenire anche riguardo al progetto “LIFE” (Laboratorio Immersioni Felice nelle Etno-culture”), l’innovativa sperimentazione portata avanti dall’Associazione  dal 2009 nel territorio anconetano che ha portato a uno scambio profondo con i vari rappresentanti delle etno-culture presenti.

Ascoltati anche gli interventi riguardo al progetto “LIFE”, Mariano ha proposto due teorie globali, una riguardo il progetto “LIFE” e una riguardo l’Associazione alla Salute ONLUS Marche.
 
La prima teoria globale Mariano l’ha intitolata 
“Dal progetto LIFE al progetto FILE”,
dove la parola “FILE” sta per “Fratelli Interculturali per un Laboratorio Evolutivo”.
 
Con questo anagramma Mariano ci ha fatto riconoscere come la fase del progetto “LIFE” ha rappresentato la parte più difficile da fare, durante la quale partendo dal niente siamo riusciti a creare uno scambio abbastanza profondo con le varie etno-culture presenti nel territorio.
Questa fase, nonostante non siamo stati aiutati quasi per niente dalle istituzioni locali, siamo riusciti a realizzarla bene, ci è costata anche molta fatica ma ci ha permesso di creare dei legami reali che stanno durando e crescendo nel tempo. Questo ci ha portato ad essere riconosciuti positivamente nel territorio e, sempre più persone, sono rimaste affascinate dal nostro progetto, in quanto la specificità della nostra sperimentazione è stata quella di creare legami fondati sulle emozioni e non su delle semplici idee astratte come solitamente capita per i tanti progetti sull’interculturalità che, una volta terminati, non hanno alcuna continuità.
 
Proprio perché questa prima fase l’abbiamo svolta bene, Mariano ci ha fatto riconoscere che ora esistano i presupposti per tentare un salto e transitare dal progetto “LIFE” al progetto “FILE”, nel senso che, grazie al lavoro svolto, in questa seconda fase partiamo dal fatto che non ci riconosciamo più come italiani, senegalesi, peruviani, albanesi, ecc., ma come fratelli che si riconoscono come esseri umani.
 
Il primo passetto da compiere in questa transizione è quello ci chiudere il progetto “LIFE” documentando tutti i passaggi avvenuti nella sua realizzazione, raccogliendo il materiale audio-visivo ed evidenziando come abbiamo operato nonostante il mancato sostegno delle istituzioni.
 
Questo primo passetto è fondamentale in quanto è una modalità per dare valore al “know how che ha caratterizzato la nostra sperimentazione e lasciare una memoria storica che durerà nel tempo, sulla quale ci si potrà sempre ritornare anche se il progetto dovesse terminare. Inoltre è una modalità per far riconoscere alle istituzioni il nostro lavoro, che sarà utile nel momento in cui dovremo fare ulteriori pressioni per far nascere il progetto “FILE”. Infatti, le istituzioni hanno la memoria corta e spesso sostengono un progetto non per le caratteristiche qualitative che racchiude ma per quelle quantitative.
 
Una volta fatto questo primo passetto Mariano ha delineato quali potrebbero/dovrebbero essere i passaggi per concretizzare il progetto “FILE”. Il primo passaggio è che la sede della nostra associazione, ottenuta dopo tante fatiche, deve diventare il centro del progetto dentro la quale svolgere le nostre attività. Il secondo passaggio è che dobbiamo delineare in che modo articolare il progetto “FILE” e quali sono le nostre necessità per poterlo realizzare. Una volta che abbiamo realizzato questo, lo possiamo proporre ai rappresentanti delle varie etno-culture e delle associazioni interessate con cui abbiamo creato una relazione. Il terzo passaggio è verificare chi si riconosce negli scopi del progetto e intende realizzarlo insieme a noi, in modo da formare un coordinamento che includa non solo la nostra associazione ma le varie realtà che desiderano proporsi. Il quarto passaggio è che, una volta articolato il progetto e formato un coordinamento, lo dobbiamo rendere pubblico e verificare quali sono i rappresentanti politici che intendono impegnarsi concretamente per realizzare gli scopi del progetto, considerando che a fine maggio ci saranno le nuove elezioni cittadine. In questo sarà importante far cogliere ai politici il nostro potere contrattuale fondato sulle varie diversità che rappresentano il coordinamento, nel senso che, come recita un proverbio:

“Chi ci battezza è compare”. 

Sarà importante relazionarci con i rappresentanti politici responsabilizzandoli rispetto al progetto, in quanto i politici dovrebbero sentirsi obbligati ad occuparsi della  città o “polis, da cui viene la parola “politica”. In questo senso fargli cogliere che il loro senso di responsabilità verso il nostro progetto non è un’elemosina che ci devono regalare, ma dovrebbe essere scontata, in quanto è una proposta che intende realizzare un laboratorio evolutivo per la “polis” o città, per il quale dovrebbero essere i primi ad esserne entusiasti.
 

Se realizzeremo bene questi presupposti probabilmente raccoglieremo molti consensi da parte di tante persone che si sentono disorientate e sono alla ricerca di proposte che non si limitino a criticare l’esistente, ma a trasformarlo con il desiderio di creare contesti vitali in cui poter scambiare e intrecciare in profondità. 

Terminata la prima teoria globale, Mariano ha chiesto un mio riscontro ed io ho sentito di ringraziarlo con un bacio per avermi chiarito quali potrebbero essere le prospettive per il progetto che dentro di me erano ancora confuse. Il lavoro da fare è tanto, io sento di voler metterci la mia parte e spero che, come associazione, continueremo a sognare concretamente di realizzare il progetto “FILE”. Naturalmente, questa volta, dovremo farlo sapendo fin dall’inizio che non dipende tutto da noi e che, anche se il progetto si dovesse fermare, abbiamo già fatto molto e sono già tante le sfide in cui ci immergiamo e quelle in cui ci potremo ancora immergere.
 
La seconda teoria globale che Mariano ha proposto riguardo la Supervisione sull’Associazione alla Salute ONLUS Marche è stata intitolata:
Da Associazione alla Salute Marche
a Associazione alla Salute Charme,
utilizzando nuovamente l’anagramma della parola “Marche.
 
Mariano ha iniziato la teoria risalendo al significato della parola “Marche” che deriva dal tedesco e significa “marca, infatti sotto l’Impero di Carlo Magno la marca segnava il confine di un determinato territorio. In questo senso esistevano tante marche diverse ognuna con un proprio specifico nome. Dopo l’Unità d’Italia la nostra regione è stata chiamata “Marche in quanto indicava la molteplicità delle varie marche presenti in uno spazio ravvicinato. In questo modo la parola “Marche” non significa niente di preciso, ma è un nome indefinito che indica semplicemente la presenza di varie marche. Mariano ci ha fatto riconoscere come, in realtà, la molteplicità delle varie marche abbia rappresentato per la nostra regione una frammentarietà, in cui ogni marca si è vissuta come unica e separata dalle altre Marche. Naturalmente questa frammentarietà ha influito anche nel nostro modo di vivere le relazioni umane, nelle quali siamo portati a viverle come se fossimo ognuno circoscritto nella propria marca di riferimento.
 
Dopo questa prima parte Mariano ci ha introdotto nel significato della parola “charme” che in francese può significare “fascino”, attrazione”, “incantesimo”, “carisma”. Partendo da questo significato Mariano ha teorizzato come, dopo questi primi sette anni durante i quali ci siamo legati a partire dalle nostre emozioni e progettualità comuni andando oltre la nostra frammentarietà, possiamo definitivamente transitare a sentirci un movimento molteplice pieno di attrazione, incantesimo, carisma per il nostro territorio. Per poter diventare “charme” e, quindi, per poter essere “attrazione”, non c’è bisogno di parole o di strumenti particolari, ma bisogna semplicemente essere, vivere ed esprimere parti di vita che gli altri ancora non vivono e non esprimono, predire ciò che gli altri ancora non riconoscono, viversi le relazioni tornando al fondo comune della vita nel quale ognuno si può riconoscere e dove non esistono frammentazioni. Questa è la fase che come associazione possiamo fare, passare dalla frammentarietà allo spettacolo molteplice che è rappresentato da ognuno di noi.
 
In questo senso Mariano ha riconosciuto la nostra associazione come la realtà associativa più avanzata nel Progetto “Nuova Specie”, che se si trasformerà in “charme” potrà essere la locomotiva per il futuro del progetto.
 
A termine dell’incontro io ed altri dell’associazione abbiamo espresso i nostri riscontri riguardo la supervisione svolta e ringraziato Mariano per la sua generosità e capacità vedere dall’alto ciò che dal basso non si riesce a riconoscere. Mariano ha infine proposto un piccolo rito di chiusura durante il quale mi ha fatto consegnare da Giovanna il preziosissimo foglietto con i suoi appunti che si era preparato per la supervisione.

Ho gradito molto questo prezioso dono che custodirò con la massima cura, perché è un foglio di grande valore storico nel quale saranno conservati i primi segni della storia che inizieremo a scrivere con le nostre vite. 

Chi vivrà vedrà.

Avanti tutta. 
Silvio

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