Favara (AG), lunedì 28 gennaio 2013. LA SFORTUNA? NON ESISTE SE…
LA SFORTUNA? NON ESISTE SE…
I. C. S. “Falcone Borsellino”
Favara (AG)
Dirigente:
Dott.ssa Antonietta Morreale
Quest’anno il professore di Lettere (Angelo Vita) ci ha proposto un lavoro diverso dal solito: si tratta del Post. Ogni giovedì due della nostra classe vanno in biblioteca, dove viene messo a disposizione anche il computer, per raccontare in forma nuova la lettura del giorno. Io ed Elisa, essendo le prime siamo un po’ tese nel farlo, ma con i consigli appropriati speriamo di riuscirci. Si tratta di un brano dello scrittore Jaroslav Hasek relativo ad un signore che sin dalla nascita gli va tutto storto… visto così il racconto può sembrare semplicemente “brutto“. Ma non è stato così dopo il brainstorming.
Il brano parla della scalogna di un uomo che ha inizio dal giorno del suo battesimo. Lui è convinto: non c’è nessun modo di pensare positivo, di cambiare atteggiamento, perché convinto che gli dovessero capitare soltanto cose negative. Apre da grandicello un bottega per vendere prodotti per donne ed avere un maggior numero possibile di clienti. Fallisce!
Trovatosi in mezzo ad una lite va a finire in carcere per due mesi. Pensava che anche questa fosse sfortuna! Stufo, si trasferisce in un’altra città. Per poter lavorare sfrutta la sua sfortuna per cambiare vita e pensa di aprire un negozio e vendere le bare. Gli sembra un’idea molto buona, perché pensava che era un mestiere che avrebbe fruttato molti soldi. Ma gli abitanti del paese sembravano essere resistenti a tutto e solidi come delle rocce. Un giorno un uomo che stava male la sua famiglia decise di portarlo in un ospedale a Praga, ma Lindger diceva che stava per morire e quindi non c’era bisogno di fare questo lungo viaggio, ma non vollero ascoltarlo e partirono lo stesso. Lui desiderava di poter vendere una bara… Ma a morire fu lui.
Questo uomo pensa di essere nato sfortunato. Quindi è come se esistessero i fortunati a cui tutto va bene e gli sfortunati a cui tutto va male. Invece non è così. Dalla discussione in classe è emerso che il signor Lindger aveva vissuto sin dalla nascita un’esperienza di morte tramandata anche dai suoi genitori ed era necessario che si predisponesse diversamente per cambiare vita. Quando si pensa che le cose vadano male, vanno davvero male, ma se si pensa il contrario vanno sicuramente meglio. Per potere predisporsi positivamente bisogna anche che i genitori cambino e diano ai figli un’educazione positiva liberandoli dal senso di morte. Secondo noi pertanto il signor Lindger poteva pensare positivo sin dall’inizio, invece di pensare solo alle cose negative che gli succedevano…
Alessia S.
ed
Elisa M.
Elisa M.
2 Commenti
Diego
Complimenti Angelo per la carica che hai trasmesso ai tuoi studenti. Vita di nome e di fatto. Salutami tanto Salvatore
Diego
Anonimo
Complimenti! per essere il vostro primo post e' molto piacevole da leggere! un saluto alla Sicilia,patria degli arancini e dei cannuoli a me tanto cari. Giusi P.