Como, mercoledì 21 novembre 2012. LETTERA DI PATRIZIA DANIELA PALERMO ALL’ON. NICHI VENDOLA
EMERGENZA CMS DI FOGGIA.
LETTERA DI
PATRIZIA DANIELA PALERMO ALL’ON. NICHI VENDOLA.
Caro Presidente,
mi chiamo Palermo Patrizia Daniela e vivo in provincia di Como.
Pur essendo così lontana dalla sua regione dal 2010 frequento il Centro di Medicina Sociale degli ospedali riuniti di Foggia diretto dal Dr. Mariano Loiacono dove ho trovato un valido aiuto per me e per la mia famiglia.
Ci sono arrivata su indicazione del Dr. Cestari di Milano al quale mi sono rivolta dopo anni di inutili e dispendiosi tentativi per una psicosi diagnosticata cronica grave di mio figlio.
Ho sperimentato personalmente il fallimento della psichiatria tradizionale, dove chi dimostra il sintomo viene allontanato dalla famiglia con l’illusione che ricoverarlo in comunità di recupero possa fargli acquisire gli strumenti per riuscire a migliorare la relazione con se stesso e con il prossimo. Purtroppo tutto ciò avviene solo sulla carta perchè ho sentito parlare di tanti bei progetti ma di fatto mio figlio (e non solo lui) passava gran parte delle lunghe giornate solo nell’attesa dei pasti e dell’assunzione della terapia, per il resto del tempo rimaneva sempre a letto. L’alto dosaggio di psicofarmaci che gli somministravano gli toglieva completamente la forza di fare qualsiasi cosa.
Entrare in quella comunità era come entrare nel regno degli zombi!
Mi è stato detto che il problema di mio figlio dipendeva dalla famiglia e che era importante allontanarlo da noi permettendogli di rientrare a casa solo il fine settimana. Ma, visto che il problema siamo noi genitori, come mai nessuno si è preoccupato di noi e ci ha preso in trattamento? Personalmente mi sono sentita mal giudicata e mai minimamente aiutata.
Quando sono arrivata al C.M.S.di Foggia mi sono ritrovata in un ambiente familiare pieno di umanità e solidarietà. Dove sì, mi è stato detto che il problema di mio figlio dipendeva anche da noi genitori ma che se volevamo aiutarlo prima di tutto dovevamo aiutare noi stessi a scoprire cosa c’era che non andava dentro di noi. E, grazie al Metodo alla Salute ideato e proposto dal Dr.Mariano Loiacono, ho ripreso a vivere non più in funzione del disagio manifestato da mio figlio con addosso quel senso di impotenza e di disperazione nell’impossibilita di aiutarlo ma sentendomi una donna di 51 anni che stà crescendo e scoprendo nuove parti di sè.
Mi domando: perchè permettere la chiusura del Centro che dà la possibità a tante persone che come me e la mia famiglia hanno bisogno di aiuto in un momento di grande difficoltà della loro vita e che riescono a trovarlo nella sua regione pagando solo il tiket?
Fra breve tempo il Dr. Loiacono andrà in pensione e non è stato rinnovato il contratto al medico che avrebbe dovuto succedergli per poter portare avanti il Metodo alla Salute nell’ambito sanitario della vostra regione.
Tante volte vi ho sentito parlare pubblicamente in difesa delle persone in difficoltà pertanto confido speranzosa in un vostro, oso dire, doveroso aiuto nel mantenere viva questa grande. opportunità
Cordiali saluti
Palermo Patrizia
Como