Roma, lunedì 5 novembre 2012. LETTERA DI LARA PROCACCINI ALL’ON. NICHI VENDOLA.




FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono 

EMERGENZA CMS DI FOGGIA.
LETTERA DI LARA PROCACCINI,
OPERATORE SOCIALE,
ALL’ON. NICHI VENDOLA.  
Egregio Presidente,
da qualche anno seguo assiduamente le attività del Centro di Medicina Sociale di Foggia.
Ho conosciuto questa realtà nel 2009 e, dopo qualche perplessità iniziale, ho deciso di continuare. Sono arrivata senza alcun disagio sintomatico, né mio né della mia famiglia (non ancora) e senza problemi di dipendenze ma con una curiosità che mi ha sempre spinto un po’ oltre.
Non mi sono mai accontentata di campare” e ho sempre creduto che la vita non è solo lavoro, casa e famiglia. Ho sempre creduto nella libertà e nella giustizia sociale e ho spesso combattuto per esse e, se sono qui a Foggia, è perchè credo ancora che l’unica rivoluzione possibile sia quella individuale e questo è, tra gli ambiti che ho conosciuto finora, quello dove si lavora più seriamente.
Per qualche tempo, diversi anni fa, ho partecipato a vari progetti del Comune di Roma, in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia e con la Comunità Europea, rivolti ai minori, lavorando come operatore sociale in alcune cooperative. Ma sempre ne sono uscita con l’amaro in bocca perché le risposte non mi sono mai sembrate sufficienti: sporadici quanto inutili interventi per mettere qualche toppa ad un vestito ormai logoro…
La realtà del Centro di Medicina Sociale non si occupa del disagio decontestualizzandolo dalla cultura e dall’ambiente, ma tenta di agire sulle cause, non solo sui sintomi; non si limita a tagliare rami secchi, ma a curare le radici degli alberi.
C’è un filo conduttore che lega le mie precedenti ricerche ed esperienze a questa realtà ed è qualcosa che si può riassumere in qualità della vita e dignità dell’essere umano. E cambiamento reale.
Non la faccio tanto lunga, anche perché si tratta di valori che Le ho sentito predicare tante volte e per i quali, inizialmente, sono stata una Sua sostenitrice.
Mi domando come mai proprio Lei, che dice di aver a cuore le minoranze, non si sia mai fatto venire almeno la curiosità di conoscere le iniziative di questo Centro che, Le ricordo, è un servizio pubblico della Sua regione, a cui si accede con il solo ticket; mi domando come Lei non si senta almeno un po’ infastidito dal fatto che, se questo Centro chiuderà, migliaia di persone perderebbero il sacrosanto diritto alla libertà di scelta di una cura. Qui non si praticano arti strane ma si parla semplicemente di avvicinarsi alla vita e di prendersi in mano la propria esistenza, dignitosamente.

Lara Procaccini

Via S.G. Elisabetta, 32
00100 ROMA

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