Milano, lunedì 12 novembre 2012. LETTERA DI CARLA ARIOLI, INFERMIERA C/O L’OSPEDALE SAN RAFFAELE DI MILANO, ALL’ON. VENDOLA.
EMERGENZA CMS DI FOGGIA.
LETTERA DI ARIOLI CARLA,
INFERMIERA C/O
L’OSPEDALE SAN RAFFAELE
DI MILANO,
ALL’ON. NICHI VENDOLA.
Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
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Assessore della Salute Ettore Attolini
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Assessore della Salute Ettore Attolini
Milano, 12 novembre 2011
Egregio Presidente,
sono Arioli Carla, un’infermiera professionale che lavora da quasi 30 anni all’Ospedale San Raffaele di Milano.
Le scrivo in merito alla difficoltà e al rischio di chiusura che sta vivendo il Centro di Medicina Sociale di Foggia, diretto da quasi 40 anni dal Dr. Mariano Loiacono in quanto trovo vergognoso che ci si voglia accanire su un centro che è forse l’unica realtà in Italia che riesce a dare delle risposte concrete, vere e senza speculazioni in questo difficilissimo campo che è la psichiatria.
Le scrivo in merito alla difficoltà e al rischio di chiusura che sta vivendo il Centro di Medicina Sociale di Foggia, diretto da quasi 40 anni dal Dr. Mariano Loiacono in quanto trovo vergognoso che ci si voglia accanire su un centro che è forse l’unica realtà in Italia che riesce a dare delle risposte concrete, vere e senza speculazioni in questo difficilissimo campo che è la psichiatria.
Pensavo di essere fortunata a vivere in una regione dove dal punto sanitario si è all’avanguardia data la mia formazione professionale che tendeva a credere che la scienza potesse dare sempre risposte. Purtroppo quando tre anni fa è esploso il problema di mio figlio, risposte da questa regione che è considerata l’eccellenza a livello sanitario, e in parte lo è, non ne ho ottenute, perché mi sono resa conto che anche la psichiatria naviga in mare aperto rispetto a tutte le forme di disagio profondo. Quindi tre anni fa insieme a mio figlio sono venuta nella sua regione, disperata e disillusa, e sono approdata al Centro di Medicina Sociale. Certo non immaginavo di trovare una realtà così diversa dai canoni sanitari ai quali ero abituata, ma ho trovato una realtà dove al primo posto c’è la vita, l’uomo, la sua storia, insieme a tutte le sue fragilità, le sue paure, angosce, incapacità, debolezze che vengono accolte in un modo sapienziale incredibile e si viene accompagnati in un viaggio dentro la propria vita… così come è successo a me .
Non voglio stare ad elencarle tutti gli aspetti importanti per i quali questo centro ha avuto un così grande sviluppo in quasi tutta la rete nazionale (tra l’altro senza l’aiuto di istituzioni pubbliche o meno ma tutto basato sul volontariato) perché lo hanno già fatto in precedenza tante persone che le hanno scritto. Ma voglio solo dire questo: perché le istituzioni non lavorano più a favore dell’uomo? Perché dietro ad ogni scelta ci deve essere sempre la logica del potere o degli interessi? Perché l’uomo non conta più niente e viene regolarmente schiacciato da questo business finanziario? A cosa ci serve tutto questo? Il Dr. Mariano Loiacono in questo senso è controcorrente perché ha deciso già 40 anni fa di mettere al primo posto l’uomo, anzi l’uomo che soffriva e viveva una situazione di disagio. Questo lo dico per esperienza in quanto persona sofferente che è stata accolta, confortata, aiutata a rialzarsi e a riprendere il cammino della propria vita in modo più consapevole ed intero.
Distinti saluti,
Arioli Carla