Foggia, giovedì 8 novembre 2012. LETTERA DELL’ING. GIOVANNI D’ERRICO ALL’ON. NICHI VENDOLA.

 

iscritta ai sensi della l.r. n. 11 del 16 marzo 1994
nel reg. gen. assoc. Volontariato col N. 305 – d.r. 56 del 25 maggio 1998
Via Candelaro 98/A – 71121 Foggia
Cod. Fiscale 94036850710
 








EMERGENZA CMS DI FOGGIA.
LETTERA DELL’ING. G. D’ERRICO
ALL’ON. NICHI VENDOLA.







Spett.li
Assessore al Welfare
Dott.ssa E.Gentile
Fax: 080 5404654
Presidente della regione Puglia
On. Nichi Vendola
Fax: 080 5406260


Gentile Onorevole,
chi Le scrive è Giovanni D’Errico, classe 1971, residente in Foggia. Di professione faccio l’ingegnere e pur essendomi formato fuori dalla Regione Puglia ed avendo vissuto lontano dalla mia terra per parecchi anni, circa dieci anni fa sono rientrato per problemi coniugali che poi portarono al divorzio dalla mia compagna di allora.
Ne seguì un periodo intenso, di approfondimento della mia persona, della mia famiglia di origine, attraverso le frequentazioni dei Gruppi alla Salute che si tenevano ed ancora si tengono presso il Centro di Medicina Sociale dell’Azienda OO.RR. di Foggia. Non ho mai fatto uso di psicofarmaci, per fortuna, tuttavia il mio disagio personale si era manifestato attraverso altre forme, forse ancora più sottili e pericolose in quanto apparentemente asintomatico. Ho visto in tutti questi anni persone ridotte ad una larva per effetto dei farmaci, con alcune di loro mi sono anche sporcato le mani perché il dono delle loro profondità, ricevuto in cambio, mi ha permesso di nutrirmi, di crescere, di armonizzarmi maggiormente con me stesso e non rimanere un insieme di parti disconnesse che, singolarmente, non mi permettevano di vivere pienamente la mia vita. La mia storia è quella di tanti, non ho la presunzione di voler descrivere un calvario. Ritengo che l’eroe dei tempi nostri è colui che meglio armonizza le proprie parti: prima o poi la psicotica manifestazione di una sola di esse è destinata a fallire e a non riscuotere più il successo sperato, vedasi la fine di uomini politici che hanno ritenuto di potere tutto o quasi… e penso che sia solo l’inizio.
Quello che a me interessa comunicarLe è il valore del Centro di Medicina Sociale, presso il quale ho potuto sanarmi, perfettamente integrato nell’ambito del Servizio Sanitario Pubblico Nazionale; il percorso intrapreso a suo tempo mi ha permesso in breve di riprendere le cose importanti della mia vita, condurle con maggiore entusiasmo ed efficacia, anche nell’ambito lavorativo che per formazione è stato ed è per me un aspetto fondamentale. Il nostro comune territorio non è facile sotto questo punto di vista, tuttavia l’amore che proviamo entrambi per la nostra terra redime anche le fatiche per le lunghe giornate di lavoro spese nel tentativo di migliorarla.
Ho potuto, voluto, saputo, in breve tempo, riformarmi una nuova famiglia, ed oggi ho anche due bambine che mi fanno il dono di farmi crescere sotto altri aspetti; è inevitabile che anche in questo ambito sono venuti fuori i miei disagi, ma anche quì il supporto del Centro di Medicina Sociale è stato fondamentale.
Come saprà,  il rischio è che questa struttura chiuda a breve per assenza di un medico.
In un sistema in cui tutto è politica, dove decidono tutto i politici, quello che mi auguro è che dietro le loro maschere e la loro sofferenza vengano fuori gli uomini, la loro umanità… perlomeno in questa circostanza… perlomeno in Lei.
Un abbraccio fiducioso,
Foggia, 08.11.2011           
Giovanni D’Errico
Fax: 08811882009

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