CMS (FG), venerdì 9 novembre 2012. CORSO DI QUADRIMENSIONALISMO. Terza giornata.

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FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
  

III CORSO INTENSIVO DI

QUADRIMENSIONALISMO.
TERZA GIORNATA.

 Oggi
terzo giorno di corso
,
il “Dio Sole” ci accompagna, il cielo è sereno e il venticello
soffia leggero
, spingendo questa barca in cui siamo saliti per
navigare nel mare aperto della vita, avvalendoci della bussola
spiegataci dal nocchiero Mariano. Al varo della barca arriva Giulia,
capace di esprimersi attraverso i codici profondi, che ci allieta con
una bella canzone da lei intonata: Quanto ti ho amato. In
seguito, sulle note incalzanti della sinfonia dei Carmina Burana
salpiamo per il nostro viaggio nella storia della vita in cui ognuno
di noi dovrebbe, potrebbe e saprebbe essere lo spirito creatore
.
La
presentazione dell’“Albero della Vita” disegnato da Daniela Loiacono
ci introduce nella gravidanza che vede compiersi la sintesi di storia
e metastoria
. L’immagine è densa di colori: l’idea del movimento
è data dalla particolarità delle evidenti radici rappresentate da
calzari Quadrangolari e dalle sette note dell’HomeLife
, che così
vedono l’armonica molteplicità della metastoria con la storia; il TRONCO è attraversato da tre unità didattiche: Crossingover, Unità di Crisi e Cum-munitometro, che danno il senso di vasi conduttori che
fanno transitare acqua e sali minerali verso la CHIOMA, che in questo
modo viene nutrita per far si che l’Albero non sia sterile e quindi
privo di foglie, fiori e frutti. Così, nel disegno, la CHIOMA
presenta come foglie le unità didattiche della Piramide del Sarvas e
il Graal delle Profondità.
Come l’ALBERO che vediamo nel parco è
radicato nella terra
, così l’Albero disegnato da Daniela è
radicato nell’IN.DI.CO. cioè l’Infinito Dinamico Complesso della
metastoria; le RADICI sono la placenta di questa gravidanza in atto,
il TRONCO il cordone ombelicale, che alimenta il feto rappresentato
dalla CHIOMA.
Per portare a termine la gravidanza non basta la
presenza del feto all’interno della placenta, servono elementi che
permettono la crescita
di esso nel corso della gravidanza. 
Il
nocchiero del nostro viaggio ci continua a raccontare la sua poesia
(poesia deriva dal verbo greco “Poieo” = faccio, creo, invento)
parlandoci dei codici possibili ai passaggi evolutivi che ci
allontanano sempre più dalla metastoria
, dove ogni codice è l’ago
che unisce la metastoria con la storia. Tante sono le poesie
possibili, l’importante è non aderire ad alcuna di esse per
lasciare spazio all’infinito delle cose. Per l’ingresso nella
storia
ogni codice presenta quattro fasi:

  • La
    prima è caratterizzata da un taglio doloroso e netto che permette la
    distinzione tra le parti (il tronco);
  • La
    seconda vede la frantumazione dell’ armonia di ciò che resta
    (tavolette);
     
  • La terza prevede la rappresentazione attraverso simboli di ciò che è
    stato, è, dovrebbe essere (incisione con stilus).
     
  • La quarta fase è l’epilogo
    del processo di evoluzione dei codici in cui viene fatta una lettura
    unitaria
    (rilegatura).
     

Stiamo
rico
struendo
il nostro albero della vita e il movimento è ascendente.  

A questo punto, entra Tobia, che disturba la conduzione di Mariano e distoglie l’attenzione dei presenti. Il nostro nostromo  tuttavia, in modo solidale, prosegue nella sua poesia, anche grazie alle proprie solide radici metastoriche. La dinamica di Tobia, così, testimonia la parzialità della Vita, quando non si riescono a suonare tutte le note, ma ci si limita ossessivamente ad intornarne una sola.
Le radici
si nutrono attraverso la sintesi tra storia e metastoria di cui
ognuno di noi è l’espressione nel bene e nel male, che ci radica
nel viaggio il quale a sua volta ha bisogno di un’anima (dal greco
“Anemos” = vento) che ci spinge ad intrecciarci. Tutto questo, nel
disegno dell’Albero della Vita in Viaggio è sintetizzato nelle
immagini delle Unità didattiche relative all’HomeLife composto
dalle sette note metastoriche, che suonate in modo armonico sinfonico
danno forma ad una spirale che crea il movimento e dall’Unità didattica del Quadrangolare che è espressione del vento metastorico.
Ora siamo approdati a destinazione, abbiamo il bagaglio tesoro
dell’esperienza fatta durante il viaggio. Ci fermiamo, ci riposiamo
per poi poter partire al prossimo viaggio. Per ogni complessità che
si raggiunge, il viaggio non finisce
. Finire significa interrompere
la crescita, il viaggio stesso, la “canoscenza” del bene e del
male.
 

Silvia,
Angela
e
Paola

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