CMS (FG), sabato 10 novembre 2012. III CORSO INTENSIVO DI QUADRIMENSIONALISMO. Quarta giornata.



FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 

Presidente: Dr. Mariano Loiacono

III CORSO INTENSIVO DI

QUADRIMENSIONALISMO.

QUARTA GIORNATA.

Il faro del Progetto Nuova Specie è il femminile e Mariano ancora una volta ce lo dimostra sul campo, mettendo al primo posto il dolore di Victoria, invitandola ad avvicinarsi a lui.

Per aiutarla ad immergersi mette in luce la sofferenza del figlio, che come di solito accade, fa da specchio a quella della madre, invitando Victoria a esprimere il suo negativo nei confronti della sorella gemella Valentina, presente al corso.

Valentina grazie al suo percorso nel Metodo alla Salute, attraverso l’utilizzo del corpo e della voce, riesce a sbloccare finalmente Victoria, che incomincia ad esprimere la rabbia antica nei confronti della sorella. Sono emerse le rispettive verità: Victoria si è sentita fin da piccola in dovere di difendere la sorella, mentre Valentina ha sofferto del ruolo di “seconda” affibbiatole dalla famiglia.

Dopo aver accompagnato le due sorelle a transitare, Mariano coglie l’occasione per presentare ai corsisti Antonio, un Padre comboniano, suo amico di vecchia data, una figura che attraverso la propria umiltà e semplicità nell’esprimersi lo ha aiutato a riconoscere e ad essere fiero delle sue radici meridionali. Antonio [che ha scritto una lettera al Presidente Vendola sull’emminente chiusura del CMS di Foggia] ha dato valore all’esperienza di Mariano definendola indispensabile per la vita.

A questo punto il quadro di Michela che Mariano ribattezza “Maschera e sanguediventa il veicolo per applicare la teoria del corso alla vita di Victoria. Quest’ultima celebra quanto avvenuto raccogliendo il contributo dei presenti per donare il quadro al Centro di Medicina Sociale

Si riprende dal tronco, il cordone ombelicale che unisce la placenta (le radici metastoriche), al feto (la chioma ed espressione di ognuno di noi).

Per illustrare come la linfa raggiunge la chioma, Mariano utilizza per prima l’Unità didattica del Cummunitometro. È proprio l’anello diabolico che ci permette di perdere quello che non serve, per approdare ad una nuova pienezza più vicina all’IN.DI.CO.
In questa fase diabolica, la massima presenza della metastoria, l’albero che ci mantiene saldi e ci aiuta a transitare, è quello della fiducia nell’IN.DI.CO. Se non ho fiducia e speranza non riuscirò ad attraversare il canale da parto, ma avranno il sopravvento le nostre paure che bloccheranno il ciclo vita-morte impedendoci di crescere.
Quello che avviene nell’attraversamento dell’anello diabolico è ben rappresentato dal processo di Crossingover. Infatti come per la meiosi, in cui parte dei cromosomi vengono lasciati e sostituiti da nuovi, così per superare il tunnel da parto dobbiamo essere disposti a perdere parti nostre. L’attraversamento dell’anello diabolico è quindi un processo antichissimo che sta alla base della variabilità della vita all’interno del processo evolutivo.
 
Lo stesso concetto è espresso dall’Unità di Crisi dove la lampadina rappresenta il vecchio equilibrio o angolo α. Per entrare nell’anello diabolico devo distinguermi (angolo β) da ciò che mi sto vivendo, mi devo separare come avviene per i cromosomi nel crossingover, devo decidere, cioè tagliare le parti che non mi servono più, scegliere perché mi si presentano nuove opportunità, risolvere, sciogliendo le gabbie dei vecchi nodi che mi allontanano dalla metastoria (separare, decidere, scegliere e risolvere rappresentano l’angolo γ) e infine vincere raggiungendo un nuovo equilibrio più pieno della vita (angolo π), divenendo così una star che ha calore e luce propri. 
 
La mattinata si conclude con il riferimento alle Unità didattiche del Graal delle Profondità e della Piramide del Sarvas, che chiudono la metafora dell’Albero della Vita rappresentandone la chioma.
 
Il pomeriggio si riapre con Mariano che sente opportuno suonare le “note della cucina/sala da pranzo” per Giuseppe, coinvolgendolo in una divertente messa in scena sulle note dellaCanzone delle sei sorelle e del Coro dei soldati della Nuova Compagnia del Canto Popolare, grazie alla partecipazione di sei splendide corsiste che hanno interagito con lui giocando con il corpo, tra le risate dei presenti.
 
Il pomeriggio prosegue con il know-how sulla dinamica di Valentina e Victoria, che si ritrovano alleggerite e riconciliate in alcune loro parti.
 
Per introdurre il discorso sulla filogenesi dei codici, Mariano sottolinea che nel passare da uno stadio evolutivo ad un altro, c’è un codice che è un propulsore che spinge in avanti.
 
È la volta del Graal delle Profondità. La prima fase è quella pro-organica cioè la storia dell’esistenza fino ad arrivare ai primi esseri viventi, cioè tutto ciò che sta prima come la luce, l’acqua, etc.
 
La luce è sia corpuscolo (angolo α) ciò che già c’è e onda (il vento metastorico) che si fondono in un sinolo che diventa una nuova modalità in cui corpuscolo e onda stanno insieme. Lo stesso principio sta alla base della vita e del codice bio-organico, dove nelle cellule c’è la parte mitotica, che clona quello che già c’è (corpuscolo) e la meiosi (onda) che ha permesso alla vita di adattarsi alla variabilità delle condizioni ambientali.
 
Il codice bio-organico si crea dai frammenti vita-morte e li mette in relazione antibiotica, cioè la vita combatte contro la morte. Tutte le emozioni che viviamo sono elaborazioni di vita e di morte. Infatti questo è il codice dell’autoreferenzialità ed è specifico e il più vicino alla metastoria;  ci da il senso della base del nostro angolo α, l’unico modo per capire la metastoria sono io. Oltre che combattere la morte, questa autoreferenzialità è psicotica e vive di meccanismi tutto o nulla con l’esterno ed eliminerà tutto ciò che è per lei antibiotico. Se riuscissimo ad andare oltre a questi meccanismi, mettendo insieme vita e morte, riusciremo a trascorrere una vita assai diversa. È  un po’ quello che hanno fatto alcune culture antiche come quella dei cosiddetti “Indiani d’America”. Se viene tagliato questo codice, cioè mi nego le emozioni, viene meno il codice più antico e quindi crollo. Il biorganico è contenuto nell’addome.
 
Il codice analogico nasce come espressione del codice bio-organico  e ne manifesta la forza nel confronto-differenza con gli altri codici biorganici. Questo codice fa da membrana fra ciò che è interno e ciò che è esterno. Le mie emozioni le esprimo attraverso il corpo. È quel codice che regola le gerarchie nel mondo animale. La psicoticità di questo codice è che tutto ciò che non è espressione di forza dell’analogico (del corpo) è considerato malato, negativo da eliminare. In una prospettiva di vita più globale il disagio non è più parte da eliminare ma è la spinta per un nuovo salto evolutivo.
Il codice analogico definisce il rapporto con i gruppi ed è il codice degli intrecci. Purtroppo oggi il codice analogico non è più l’espressione del codice bio-organico ma è definito dal potere del denaro.
 
La giornata si conclude con l’introduzione del codice simbolico-razionale o della trascendenza (qualcosa che va al di là di ciò che vedo e che so). Siccome non ci sono recettori per questo codice ci siamo inventati i simboli (fonema, grafema, ecc.).

La serata si conclude con la “nota della sala da pranzo”, che ha inizio con una formidabile cena organizzata dai referenti di Villa Terronia e prosegue con l’HomeLife dancing di Primo e Giusy che coinvolgono i corsisti in musica e balli rappresentativi delle sette note metastoriche.

Dall’automobile metastorica romagnola, 
Davide, Lucio, Martino, Paola e Pietro

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