Cerignola (FG), lunedì 1 ottobre 2012. EMERGENZA CENTRO DI MEDICINA SOCIALE DI FOGGIA.
EMERGENZ CMS DI FOGGIA.
LETTERA DI RITA T.
Carissima Elena,
dopo molto tempo che ci pensavo ho trovato il coraggio di rivolgermi a te non solo per il ruolo autorevole che rivesti, ma soprattutto ricordando il grande affetto fraterno che ti ha legato a mio padre. Ed è in virtù di ciò che ti chiedo di riflettere su quanto ho da dirti.
Sono testimone di un fatto straordinario che ho conosciuto quasi due anni fa e che ha aiutato la mia famiglia a superare momenti difficilissimi: si tratta del Centro di Medicina Sociale di Foggia, dove il Dr. Mariano Loiacono opera con tanta volontà, unanità e professionalità da moltissimi anni. Purtroppo, nonostante i risultati incredibili e dimostrabili ottenuti grazie al suo “Metodo alla Salute”, rischia di chiudersi, come tu sai dalla lettera ricevuta, a causa dell’imminente pensionamento del Dr. Loiacono e del mancato rinnovo contrattuale del medico che lo affianca.
Silvia all’inizio del 2011, dopo vari tentativi di psicoterapia in seguito ad eventi negativi che hanno colpito la nostra famiglia, è caduta in uno stato di profondissima depressione: voleva solo morire. E’ stata la nostra salvezza conoscere e frequentare il Centro di Foggia dove abbiamo trovato una rete di persone, figure professionali e volontari formati dal Dr. che ci hanno supportato dato gli strumenti per affrontare la situazione nel migliore dei modi, dopo aver compreso io e il padre come tutto ciò che era potuto accadere.
In pochi mesi di trattamento intensivo, Silvia ha cominciato a reagire ritrovando la voglia di vivere. Ora sta molto meglio: ha ripreso gli studi interrotti, ha scoperto la passione per la fotografia che la sta portando a fare tante esperienze bellissime e proiettarsi in un futuro lavorativo.
In tutto questo tempo ho potuto vedere con i miei occhi tante persone, soprattutto giovani che da molte regioni italiane venivano a Foggia per mettersi in trattamento e svolgere un percorso di crescita; molti avevano un vissuto di anni di psicofarmaci e TSO, che avevano peggiorato e cronicizzato la loro situazione.
Ho conosciuto tante storie di ragazzi e delle loro famiglie, con vari disagi più o meno gravi, rinascere a Foggia; hanno ritrovato la speranza e la fiducia di una vita degna d’essere vissuta.
Credimi, assistere alla malattia dell’anima di un figlio che rischiavo di perdere è la cosa più dolorosa che possa accadere a un genitore. I dottori gettano la spugna; non hanno risposte risolutive: riempiono le persone di psicofarmaci che aiutano solo all’inizio, sedandole, ma dopo creano dipendenza e pesanti effetti collaterali. Molti si suicidano.
Io ho visto su Silvia e su tanti altri compiersi miracoli, testimoniati dai commenti della petizione in corso. Se il Centro venisse chiuso, le tante persone in trattamento verrebbero private della possibilità di continuare il percorso intrapreso.
Invece di essere riconosciuto per questo come Centro di Eccellenza, un esempio di buona sanità a sud, uno dei rari esempi di viaggi della speranza al contario, le istituzioni voltano le spalle e si disinteressano completamente anche solo di verificare.
Per questo faccio appello non solo al tuo ruolo politico di donna sensibile ai problemi sociali, ma soprattutto al tuo cuore di madre che non può rimanere indifferente dacanti a tanto dolore.
Spero che tu accolga me e altre rappresentanti che si stanno battendo per questa giusta causa al fine di aiutarci a trovare una soluzione. Fiduciosa attendo un incontro diretto.
Con affetto e stima,
Rita T.