Ancona, venerdì 2 novembre 2012. LETTERA DELLA DOTT.SSA MICHELA GARBATI ALL’ON. NICHI VENDOLA.

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organizzazioni di volontariato con Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del
28/02/2007.
LETTERA DELLA DOTT.SSA
Egregio Presidente,
Sono 8 anni circa che conosco questa realtà ormai conosciuta e stimata anche all’estero, eppure proprio in “casa” si rifiuta una ricchezza del genere. Qui non si tratta di soldi ma di vita, qui non c’è chi si arricchisce ma chi crede nella possibilità di migliorare la condizione di chi soffre, qui c’è gente che vuole continuare a credere che oltre all’economia c’è ancora chi ama semplicemente la vita e ci crede.
Ho una situazione familiare molto difficile: con un padre alcolista ed una madre assente. Quando è nata la prima mia figlia, che oggi ha nove anni, ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e di un’ipocondria che non mi lasciava tregua; mio marito a suo tempo totalmente assente e sofferente, mia figlia piccola costretta a vivere e respirare una situazione piuttosto precaria. Le garantisco che se non fosse stato per questa esperienza non so che fine avrei fatto, oggi dove sarei stata e non di certo sarei rimasta con mio marito con il quale ho avuto altri due figli e che oggi siamo molto diversi e in grado di fare da genitori e non solo. Abbiamo delle competenze che solo grazie a questa esperienza abbiamo potuto maturare e che sono fondamentali per la nostra vita e quella di chi ci sta attorno. Non soffro più di attacchi di panico e di ipocondria, amo la vita e la mia famiglia. Potrei aggiungere molto ma solo se trovassi qualcuno veramente sensibile ed interessato potrei continuare con la mia testimonianza, per questo non sapendo neppure se la mia lettera sarà presa in considerazione e letta, io preferisco per ora fermarmi qui.
Dott.ssa Michela Garbati