Agrigento, sabato 27 ottobre 2012. EMERGENZA CMS DI FOGGIA. TESTIMONIANZA DI ANGELO VITA: “QUESTO E’ IL METODO ALLA SALUTE”.
Siamo al bilancio che ritengo fondamentale dopo un periodo decisamente intenso. L’esperienza iniziata a giugno e continuata a luglio, metà settembre ed ottobre merita un minimo di considerazione e riflessione. Per far ciò è utile partire dall’anteprima.
Gli psichiatri che abbiamo avuto modo di conoscere erano “psicotizzati“ sulla diagnosi. Per loro era importante stabilire il tipo di schizofrenia da definire per adattare gli psicofarmaci di pertinenza. Come dire. Il loro intervento era solamente “ricettario“, dovevano stabilire semplicemente il farmaco da dare poiché non intravvedevano e non contemplavano alcuna forma di riabilitazione né dalla “malattia mentale“ e né dal farmaco che doveva essere assunto vita natural durante. La loro opera non prevedeva pertanto altra funzione che quella della prescrizione chimica ad una condizione che pur non avendo nulla di psichiatrico era da psichiatrizzare, perché questo è in atto l’insegnamento che le nostra Università impartiscono.
Quando un familiare del “paziente“ chiede spiegazioni sugli effetti benefici della terapia farmacologica loro riescono solo a dire che i neurolettici sono dei farmaci sintomatici che se tolti fanno riemergere il sintomo che rimane come una cicatrice sull’anima di chi ne soffre e che pertanto può essere cambiato ma non tolto.
Per loro quando si parla di schizofrenia siamo alle soglie, se non oltre, della follia per cui gli “effetti collaterali“ sono la psichiatrizzazione, l’internamento nelle comunità – inutilmente – pagate dalle ASL e la possibilità per i malcapitati di una pensioncina utile a rimarcare ed etichettare l’appartenenza del “malato mentale“ alla grande famiglia delle industrie farmaceutiche che attraverso i dipartimenti psichiatrici, i SERT, le Comunità a “doppia diagnosi“ aumentano e sostengono la loro inutile, deleteria e miope attività promossa da un Sistema Sanitario Nazionale ed Internazionale superficiale, inadeguato e sottomesso.
Ma…
“Ammuccia, ammuccia ‘ca tuttu pari“.
“Nascondi pure quel che vuoi, prima o poi tutto verrà ugualmente alla luce”.
La “carta vincente“ del CMS di Foggia è l’accompagnamento, ovvero il cosiddetto “sintomatico“ (diagnosticato “malato“) viene accompagnato – obbligatoriamente – da un familiare definito asintomatico (‘normale’) che nel giro di qualche incontro nei “Gruppi alla Salute“ comprende come il “problema“ non è di esclusiva pertinenza del sintomatico ma anche propria in quanto all’interno del nucleo familiare, da tempo, diverse relazioni e rapporti erano “disagiati”, inesistenti, bloccati ed inadeguati; di converso chi ne ha risentito maggiormente e non esclusivamente è colui che li ha portati prima dallo psichiatra e dopo – fortunatamente – a Foggia.
È una “carta vincente“, quella del CMS di Foggia, poiché l’asintomatico – tramite la frequenza e partecipazione quotidiana ai “Gruppi alla Salute“, acquisisce gli strumenti per potersi rapportare col proprio familiare ed aiutarlo a riabilitarsi sia dalla “malattia“ trasformata in disagio diffuso sia dai farmaci che col tempo non solo verranno o potranno essere dismessi ma si riveleranno semplicemente inutili e dannosi.
A giugno quando siamo arrivati a Foggia il ragazzo assumeva 1000 ml di Depakin e 20 mg di Ziprexa per un peso ponderale di 90 Kg. Con un passato da paura: più di 8 anni di inutili terapie e psicoterapie.