CMS (FG), domenica 30 settembre 2012. BILANCIO DEL PROGETTO LA FINESTRA DI BABICH. Secondo giorno della duegiorni al CMS.
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Logo creato da Rossella De Palma, per il progetto “La Finestra di Babich” |
Da “Romagna mia” a “Lu Primm Ammuri”
Daniela dopo 10 anni trascorsi nel Centro Italia, avendo perso lavoro e casa è stata riportata dalla vita alla sua terra d’origine e in questo delicato momento Mariano ha ritenuto importante accompagnarla attraverso un rito di consegna-passaggio condotto da Federico: dall’Associazione alla Salute Romagna di cui lei ha fatto parte dando e ricevendo molto, alla realtà di Foggia.
I Romagnoli hanno sottolineato quanto sia stato importante il crossingover con la specificità di Daniela, non nascondendo la sofferenza che recherà la sua assenza, ma facendo anche festa per la nuova possibilità di tornare alle sue radici e chiudere cerchi aperti e lasciati tali dopo la sua partenza-fuga di dieci anni fa .
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“L’Abero della Vita” di Gustav Klimt |
Giovanna, molto commossa, ha espresso il suo bisogno, soddisfatto poi da Daniela, di poter accogliere e consolare la propria figlia in questo difficile momento.
L’importanza dei riti nella loro semplicità risulta essere questa: poter dare valore ai singoli momenti-passaggi di vita inserendoli in un percorso dinamico.
Il rito si è concluso con una riflessione di Daniela che, se da una parte sente di far ancora fatica a vedere il proprio valore, dall’altra si impegna in una ricerca di relazione più adulta con la sua famiglia d’origine.
E poichè noi crediamo che la vita debba essere fatta di opposti che danzano insieme, questa prima fase si è conclusa con Daniela e suo padre Mariano che ci hanno regalato un momento di esilarante comicità alla Troisi [“Dialogo con Dio“].
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“Il Mendicante di Cuori” di Michela Garbati |
Per chiunque fosse interessano, Mariano ha promesso di rendere presto il profondo e sofferto quadro di Michela, una nuova unità didattica.
Sicuramente è capitato a Giovanna, embrione del progetto “La finestra di Babich”, quando dopo troppo dolore si è concessa la fuga come unica possibilità per uscire da un luogo che riteneva ostile e sicuramente è successo a noi, le sue accompagnatrici, che per più di due mesi, non ci siamo potute confrontare con lei direttamente, non potendo dar voce anche alle nostre verità.
Quante volte ci diciamo che nella vita si deve saper aspettare, cogliere il tempo favorevole, far sedimentare, crescere con la teoria, ognuno la sua e poi una teoria globale?
Ecco, “La finestra di Babich” ci ha portate a sperimentare tutto questo attraversando diverse fasi; una prima rabbia iniziale nei confronti di Giovanna, di Mariano, di noi stesse e poi tanto dolore che ha nuovamente fatto bruciare i “tagli dolorosi” di ognuna di noi.
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Ciclo infinito karma-morte, tratto dal corso di formazione “Mettere in relazione e comunicare le diverse modalità e opportunità” |
E oggi con il kairòs del gruppo tutto sintonizzato in un unico chronos, abbiamo potuto dire a Giovanna, mano nella mano, occhi negli occhi, ciò che per ognuna era stata l’esperienza del Progetto “La Finestra di Babich”.
Giovanna e Daniela hanno poi concluso questa fase, che ha visto come atto finale un nuovo rito, pensato al momento da Federico e Riccardo.
Ognuna di noi ha donato un [suo] oggetto che portava addosso a Giovanna, la quale l’avrebbe conservato con sé per tutta la durata della giornata per poi ridarcelo a fine incontro.
Un atto simbolico volto a sottolineare quanto sia importante lo scambio di parti di sé e di proprie energie, sia in negativo, sia in positivo, come chiaramente ci ha permesso di vedere l’esperienza del progetto.
Se di sperimentazione si parla, bisogna saper supervisionare (avere una “visione dall’alto”), ovvero andare proprio lì dove si sono evidenziate le criticità maggiori, per poi saper transitare ad una fase costruttiva di nuove prospettive, sempre più globali e creative.
Al termine di questo scambio incentrato sulla sperimentazione/ ricerca, Giovanna, concludendo il Rito iniziato con lo scambio di oggetti, ci ha restituito i nostri averi, dando valore ad ognuna di noi, alle nostre specificità.
Le donne sono le più promettenti, ma anche le più addolorate (Mariano Loiacono).
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“Nuova Specie – Amore e Psiche” di Michela Garbati |
Ci saranno nuovi progetti “La Finestra di Babich”, nuove sperimentazioni al femminile, sia per noi che già vi abbiamo partecipato sia per le donne che desidereranno mettersi in discussione e crescere insieme ad altre donne.
Ringrazio tutte le donne del progetto, tutti gli uomini che vi hanno partecipato in diverse vesti, tutti gli accompagnatori devoti e ringrazio Mariano, seme che in terra arida ha saputo far germogliare alberi verdi con radici forti.
… non è importante se non siamo grandi come le montagne, quello che conta è stare tutti insieme per aiutare chi non ce la fa… [“Goccia dopo goccia“]