CAMPOSOLAGNA “MONTE GRAPPA” (VI) martedì 24 luglio 2012. – DECIMO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW
Fondazione Nuova Specie ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
“Dal 14 al 29 luglio,
sulle pendici del Monte Grappa in località
Camposolagna, presso la struttura “Casara di Cuccett” convivranno notte e giorno
operatori formati al Metodo alla Salute,
persone con diagnosi di psicosi
cronica che hanno
cronica che hanno
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente
trattamento al Centro di
Medicina Sociale di Foggia,
Medicina Sociale di Foggia,
genitori e
familiari.
familiari.
Il
progetto, superando l’ottica
progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica,
è
finalizzato alla crescita dell’individuo
è
finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito.”
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito.”
DECIMO GIORNO…
…stiamo imparando che
vivere è facile,
vivere è semplice, volare sulle nostre sopravvivenze è possibile….
The day after….. il giorno dopo la tempesta, è così che al nostro risveglio ci appare la casa, dove alcuni vagano in pigiama e non sanno ancora chi sono e che gli è successo il giorno prima, altri si cercano fra una tazza di the e un po’ di marmellata, c’è chi oggi si sente rinascere e chi sente forte la morte che non è sua, altri tentano di riconoscersi attraverso lo specchio degli altri compagni di avventura.
I nostri cari coordinatori Nadia e Raffaele, raccogliendo i loro ultimi barlumi di lucidità, ci chiamano a fare il punto della situazione nella stalla dell’Uno Trino, mentre le scialuppe sono temporaneamente ormeggiate nel porto sicuro del nostro bosco alpino.
Comincia Nadia a comunicare riportandoci alla concretezza, ci invita a collaborare nel riordino degli spazi che così generosamente stanno accogliendo le nostre anime in travaglio; finora si è andati un po’ a braccio, ma un po’ di angolo alfa fa bene a tutti: embrioni, accompagnatori, gente di nuova specie.
Nadia ci invita a non dimenticare uno degli obbiettivi di questo Progetto Rainbow che è quello di rispettare l’ambiente e le sue risorse, soprattutto l’acqua di cui abusiamo nella nostra civiltà domestica, il saggio invito ci da’ l’occasione per imparare a vivere sobriamente in armonia con noi stessi e la natura.
Abituati come siamo a lavarci e profumarci di continuo rinunciamo a sentire l’odore naturale della nostra pelle che ci distingue gli uni dagli altri.
Dopo vari interventi sull’argomento alcuni Rainbonauti esprimono il loro stato quiete strapazzato dai giorni precedenti, soprattutto A. che è in crisi dopo l’ultima dinamica.
Prima di pranzo ci dividiamo i vari spazi da ripulire, un gioco di squadra che in poco tempo spazza via tracce di metastoria.
Ai fornelli: Raffaele, Benedetta, Giacomo, ci preparano riso con porcini, polenta, soppressata locale, insalata mista.
Nel pomeriggio ci dividiamo: chi si lava i capelli, chi dorme al sole, chi scappa ma per poco: è Tobia avvistato vicino alla stalla degli asini; qua e là immersioni dolorose, dinamiche multiple.
Il tempo piovoso impedisce alle scialuppe di salpare ma non di viaggiare in un altro modo piu’ creativo grazie a Jasmine che nella stalla propone giochi, sui piumoni regrediamo piacevolmente,
quel bambino giocoso che è ancora in noi grida vendetta!
Altro momento unico il funerale di Rita che si presta a fare la “quasi morta” in un rito a metà tra la sceneggiata napoletana e la tarantolata. Tra le lacrime di Marilisa (la madre), le urla di Isaia (il padre), la disperazione degli amici e dei parenti tutti, resuscita miracolosamente tra la braccia di Mauro; l’energia delle mani e la musica ritmica dei tamburi riattivano il suo corpo esanime.
Cambiamo stanza, a sera siamo invitati tutti per fare un bilancio: una nostra cara rainbonauta sta decidendo di lasciare il progetto, molti di noi esprimono il loro pensiero sulle comunicazioni relative al vissuto che la fa star male, cerchiamo di farle sentire tutto il nostro affetto per convincerla a continuare il viaggio….
Questo e tanto altro accade qui a Casale Cuccetto ed è difficile da spiegare a chi non ha avuto il nostro stesso privilegio:
stiamo imparando che vivere è facile, vivere è semplice, volare sulle nostre sopravvivenze è possibile, ci basta quel poco per essere felici che è tanto di più di quello che i nostri occhi vedono, ma i nostri cari bastoncelli cominciano come radar ad orientarci, non solo al buio, ma a guidarci nella ricerca delle nostre emozioni più vere.
Rita