Campo Solagna – Monte Grappa (VI), venerdì 27 luglio 2012. TREDICESIMO GIORNO DI NAVIGAZIONE DEL III PROGETTO RAINBOW.
cronica che hanno
Medicina Sociale di Foggia,
familiari.
progetto, superando l’ottica
è
finalizzato alla crescita dell’individuo
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito.”
TREDICESIMO GIORNO…
Mentre gli istruttori srotolavano le loro vele e preparavano tutta l’attrezzatura, Alessandro uno dei quattro istruttori e anche il responsabile, che ci accompagnavono in questa avventura, ha iniziato a spiegarmi come dovevo comportarmi durante il decollo che è la fase più impegnativa, io sono stata la prima a lanciarmi con lui e mentre aspettavamo il vento propizio in quegli attimi mi sentivo in una situazione irreale sospesa ancora incredula che veramente ero cosi determinata a fare questa prova.
Poi quando Alessandro ha dato il via è stato un susseguirsi di azioni da compiere e in un attimo mi sono sentita sospesa nel vuoto, quel vuoto che mi faceva cosi paura da farmi mancare il respiro, e invece dopo un attimo di tensione data da un po’ di turbolenza iniziale è stato più facile del previsto.
Credo che la sicurezza, la calma che mi ha trasmesso Alessandro il fatto di spiegarmi passo passo quello che succedeva e il suo rassicurarmi mi abbia fatto vedere che l’accompagnamento quando è devoto ti da un grande aiuto ad affrontare e ad avere meno paura della paura, questo per me è stato un grande insegnamento.
L’atterraggio è stato molto dolce e una volta tolta l’imbragatura mi sono lasciata andare in un abbraccio di gratitudine emozionata che penso che lo abbia imbarazzato non poco.
Così mi sono posizionata per gustarmi l’atterraggio degli altri componenti del gruppo mentre conversavo con un istruttore che era appena tornato dalla Spagna dove aveva disputato i campionati europei. Mi raccontava che si può arrivare fino a 5300 metri di altitudine e in alcuni casi portano anche bombole di ossigeno e tante altre curiosità.
E’ stata una bella giornata che mi sono permessa, cosa che in un’altra situazione molto probabilmente non avrei mai avuto il coraggio di fare. Dall’atterraggio ho visto che ognuno arrivava chi tranquillo chi emozionato chi voleva ripeterlo ma nessuno che ha avuto paura o si è tirato indietro.
Siamo stati un bel gruppo coraggioso.
LA NOSTRA GITA
Oggi mi sono svegliato presto dopo aver dormito con Isaia che si è messo in mezzo al letto tra me e Tobia. Poi come al solito io, Mauro, ho creato un po’ di scompiglio: per convincermi a decidere se portare a termine la scelta della sera prima oppure prendere il volo con il gruppetto che andava a fare parapendio. Alla fine si decide di andare all’Ossario del Monte Grappa. Si è partiti in tre macchine e con molta agitazione e angoscia da parte mia; il gruppo ha accolto la mia tanta tensione e io col mio disagio bloccavo l’andamento dell’uscita.
Il posto era solenne e doloroso ma il paesaggio, seppur carico di memoria militare, era ampio con clima variabile: nuvole e nebbia passeggere.

Mauro