Ancona, venerdì 13 luglio 2012. TERZA PARTE DEL IX POMERIGGIO LETTERARIO GLOBALE.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





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IX POMERIGGIO LETTERARIO GLOBALE
TERZA PARTE 
“LA FAVOLA DI AMORE E PSICHE”

Questo terzo appuntamento con Mariano-Apuleio ci vede riuniti ad Ancona, presso i locali… E’ un “Pomeriggio letterario globale mattutino”: nel pomeriggio infatti seguirà la presentazione del libro di Silvio (vedi post precedente).

In questa data in piena estate le persone convenute sono in numero inferiore rispetto alle volte precedenti: alcune reduci dalla sperimentazione “La finestra di Babich”, altri in partenza per il terzo progetto “Rainbow”

Anche se il tempo è sempre tiranno e la stanchezza prevale su molti, prima di iniziare si celebra il decimo compleanno di Caterina (che forse ora può essere accompagnata ad esprimere e vivere le emozioni profonde) e il decimo anniversario di matrimonio di Sandra e Raffaele che, come in una bolla amorosa e sacra, si rinnovano un amore più consapevole e maturo.
 
Mariano, che riesce a remare e tenere il timone della nave anche in acque turbolente, comincia con il ricordare i me.me. (mediatori metastorici) della storia di Amore e Psiche che, anche se è “antica”.
Ci parla della VITA. Lo fa intrecciando le metafore delle varie unità didattiche della “Piramide”, del “Quadrangolare”, del “CrossingOver” e inserendo elementi teorici che vengono affrontati nei corsi di Epistemologia globale e di Quadrimensionalismo.
 
  • La VITA è… relazione amorosa: questa di Eros e Psiche è la storia di una relazione (relatio, relatum, referre = “portare di nuovo”). C’è qualcosa che mi arriva, si sporca con la mia specificità e poi io ritorno a me stesso; ma si sporca di me e ritorna a te… in un circuito che può essere continuativo (e non fermarsi solo per alcuni aspetti). E’ una relazione ed è amorosa: si intende amorosa come una cosa viva, in crescita; ci spiega come avere gli strumenti per far crescere la nostra relazione che può essere continua: un continuo di “produrre, emettere, sporcarsi, ritornare, modificarsi”… La relazione amorosa più continua è l’UTERO.
  • La relazione deve essere INTEGRALE, cioè INTERA SU TUTTI I PIANI DELLA PIRAMIDE, in cui la base, le radici, sono il rapporto con me stesso.

Nessuna relazione amorosa può riempire completamente la piramide perché la base è il rapporto con noi stessi ed è una parte che bisogna sempre curare e far crescere: se cresce questa cresce anche la relazione. Crescere è un nostro diritto-dovere. Una volta ci mettevano delle gabbie, non erano relazioni reali, non ci facevano crescere INTERI.
 

  • Psiche all’inizio è un’opportunità nella nostra situazione di partenza, in quello che già siamo – l’angolo alfa -, ma se rimani lì …non c’è vita. C’è un ORDINE: ciò che è già venuto prima. C’è il CHRONOS, il pieno (le cose da fare, la storia…), ma se non sai cogliere il KAIRÒS della relazione, se non sai fare vuoto… vai incontro alla morte.

[Questo vale anche nella storia di Caterina, che è nata come opportunità in una storia di coppia già piena di CRONOS, di cose da fare . A questo punto scocca l’ora di nascita di Caterina e Mariano invita Marta a cantare per lei e Marta le dedica una bella canzone tratta dal cartone della Walt Disney “La sirenetta”. Mariano evidenzia come è importante essere attivi, la passività che vediamo negli altri ci dà fastidio…anche perché riflette la nostra passività, e le belle parole non bastano].

  • Non basta “essere stato”: bisogna “continuare ad essere”, altrimenti la morte è sicura. I genitori di oggi sono genitori “vedi tu”, che non sanno accompagnare la crescita dei figli perché non sono cresciuti loro  e i figli gli sbattono in faccia la loro morte.
  • La MORTE (per i Bantu, Dio è Morte) paradossalmente porta una possibilità di RELAZIONE: in questa storia Cupido doveva portare la morte e invece entra in relazione con Psiche, porta l’angolo beta, dell’ascolto, annuncia la crescita possibile, fa vivere-vedere altre possibilità. Ma le cose che stanno nascendo (la relazione) fanno morire le cose vecchie (le sorelle) che si ribellano. Il senso di morte, la fine dell’angolo gamma, è inevitabile, bisogna attraversarlo. E’ la morte l’origine della vita, dalle cose che muoiono POSSONO (non è automatico) nascere cose nuove.
  • Per arrivare all’angolo pi greco, l’adultità, bisogna salire ripidi, è difficile, è pieno di ricadute… come il palo della cuccagna; è il momento in cui l’equilibrio infantile deve morire (anche nella sperimentazione “La Finestra di Babich” si è sperimentato quanto doloroso e potente sia toccare e rompere l’equilibrio infantile, ma non bisogna spaventarsi, la vita funziona così). Non basta che passano gli anni, l’età anagrafica non significa niente. Ci vogliono tanti accompagnatori per aiutare a superare lo scoraggiamento che ci tenta e ci vuole far tornare più convinti di prima nel vecchio.

Questa prossima parte della fiaba ci fa vedere cosa significa DIVENTARE ADULTI: dove e come avviene il crossingover, le varie fasi fino al raggiungimento dell’angolo PI GRECO attraverso riti di iniziazione in solitudine e con accompagnamento. Diventare ADULTO è DIVENTARE ANARCHICO GLOBALE: uno che sa gestirsi da solo, senza protesi esterne, sa diventare carne della propria carne, sa ri-generarsi, far vivere continuativamente le parti proprie.

  • La prima fase del CROSSINGOVER è la DISTINZIONE: Psiche deve distinguersi dalla propria famiglia d’origine. A volte come lei noi siamo molto attivi verso la famiglia d’origine, ma non per la nostra ricchezza interiore, bensì per la nostra pezzenteria: ci diamo tanto da fare per essere visti, riconosciuti. Oppure siamo pieni di rabbia. Anche questa ci dice che siamo ancora inclusi nella vecchia famiglia. Anche l’invidia e il senso di onnipotenza sono aspetti infantili. 

DISTINGUERSI significa anche TRADIRE: come dice il Vangelo bisogna essere come i “figli delle tenebre“, fingere, imbrogliare, tendere degli agguati… Qui Psiche riconosce l’invidia delle sorelle, gliela rispecchia come desiderio giusto, non le fa sentire in colpa anzi, si addossa la colpa e fa credere loro quello che loro vogliono credere. Loro hanno una interpretazione delirante-allucinatoria. Il desiderio delle sorelle non è desiderio di relazione, è desiderio virtuale, si immaginano quello che vogliono loro, vorrebbero passare dal loro angolo alfa che fa schifo a un angolo pi greco in diagonale, saltando l’angolo gamma della morte. In occidente il disagio diffuso ci dimostra che molti, come le sorelle di Psiche, vorrebbero passare all’adultità senza vivere-attraversare l’adolescenza, la morte, le prove, i riti di iniziazione , la perdita dell’equilibrio infantile… Non c’è ricchezza, cultura, corsia preferenziale, raccomandazione che tenga: il disagio diffuso, l’immaturità… ne sono la dimostrazione. Qui le sorelle vanno incontro alla morte definitiva perché nelle fiabe vogliamo eliminare per sempre il negativo, il mostro… Nella realtà ci vorrebbero degli accompagnatori per far morire anche le loro parti infantili.

OGNUNA DELLE PARTI DEVE SAPERSI DISTINGUERE dalla famiglia di origine, anche Cupido che è parte della forza dominante, figlio di Venere che rappresenta la FORZA ESCLUDENTE. L’equilibrio dominante ha tanti motivi e tanti sensori per avvertire il pericolo imminente (Venere ha le Ninfe, il gabbiano…) Entra il dubbio della crisi nel rapporto madre-figlio, avvengono cose che CONTRADDICONO LA SUA REALTÀ PSICOTICA, ROMPONO IL SUO EQUILIBRIO, LA SUA IDENTITÀ. Venere, come molti genitori, fa fatica a non sentirsi proprietaria del figlio e lo insulta e gli rinfaccia e distrugge tutto, anche ciò che le appartiene, vuol far diventare amaro ciò che sta diventando un piacere all’altro: è l’effetto della sindrome di astinenza.
 

Giunone e Cerere vorrebbero aiutare Venere a rielaborare la sua reazione psicotica e a vedere il fondo comune della vita, la aiutano a vedere le sue contraddizioni. Ma quando c’è la distinzione in atto rispetto a qualcosa che riteniamo di nostra appartenenza (le figlie, il marito…) è molto difficile, Venere è indispettita, intollerante, rifiuta la crescita… e va a cercare altre soluzioni.
 

[Anche in questo terzo atto Paola Selleri…. è presente e arricchisce la nostra conoscenza sui miti: Giunone dea protettrice dei riti nuziali, delle donne  sposate, assistente delle donne partorienti col nome di Lucina, dare alla luce. Cerere, la Demetra latina, la Madre, Terra coltivata, dea dell’agricoltura].
 
  • Ora la fiaba ci fa vedere la seconda fase del CrossingOver, la MEIOSI: dopo la distinzione accade l’OVER, il sovrapporsi: i due cromosomi (ora è il turno di Venere-Psiche e Venere-Eros…) devono incontrarsi in uno SPAZIO SOPRA, in relazione diretta, conflittuale. “Entro nel tuo spazio vitale e il mio spazio vitale è alla portata tua per cui può essere che io sono fatta fuori, muoio, o vinco”, non sono più strategie indirette. Vediamo come avviene lo scontro tra chi vuole crescere e chi è rappresentante dell’ordine dominante. Chi è dominante è chi è contento di quell’equilibrio, sta bene così, è pigro, non vuole cambiare, si difende… Chi ancora non esprime la propria identità è quello che dà la spinta, perché non si accontenta, sente il bisogno vitale di crescere, è determinato a ricercare. Psiche cerca di qua, di là, va in una strada in montagna: significa che percorre sentieri difficili, impegnativi, faticosi. Prova ancora strade indirette, non va subito da Venere, non si sente all’altezza anche se prima o poi sa che dovrà farlo: cerca un appoggio, una validazione in un’altra dea (chiede aiuto proprio a Giunone e Cerere)! Ma ogni aiuto indiretto ci fa perdere tempo e forza, inoltre i parenti e gli amici dell’ordine dominante non sono disponibili a cambiare per non rompere equilibri, per non perdere favori… La metastoria non ci dà la soluzione tramite intermediari, noi possiamo imbrogliarci ma la metastoria no, non ce lo permette.

Alla fine Psiche arriva al dunque, davanti a Venere, al rito di iniziazione che non può delegare ad altri, lo deve affrontare in SOLITUDINE: SOLLUS
Se ho ciò che mi serve per stare bene dentro di me, posso fare il passo, anche con sfiducia, paura, sottomissione. (Anche Gesù al momento di affrontare il rito del calice amaro era solo. Gli ordini contemplativi pregano di notte proprio perché vogliono stare vicino a Gesù nel momento di passaggio: ma non si può, non supero la prova se non sto da solo. La solitudine è importante).

Psiche arriva al momento del rito senza speranze, non cerca di placare la collera… è pronta a morire

Il rito di iniziazione serve a far sì che le parti che appartengono all’altro, ce le presta lui dall’esterno, diventano nostre.
 
Prima bisogna chiudere con l’identità infantile (infante = “che non parla”… più della nostra vita). 

Dopo il pranzo amorevolmente preparato dalle cuoche di Urbania e chiuso con deliziose crostate si riprende la fiaba con i movimenti di Venere che chiede aiuto a Mercurio (Ermes dei greci, dio dei commerci, protettore dei viaggiatori e anche dei ladri, è messaggero degli dei e perciò munito di calzari alati): anche qui i mezzi di comunicazione sono molto importanti per la forza dominante che ne dispone.
 

In aiuto di Venere inoltre c’è la schiava Consuetudine: questa è il punto forte del dominante, ha distribuito i ruoli e li vuole mantenere, è nemica dei cambiamenti; le abitudini sono diventate l’abito, l’identità; è l’antivirus del cambiamento.

Psiche viene tirata per i capelli: significa che tutto ciò che sta sotto i capelli (le tue idee, le emozioni, le tue esperienze…) per l’altra non significa niente. Venere la avvicina per disprezzarla, sono in una relazione asimmetrica: va ad agire nei codici profondi e provoca tristezza, ansia/angoscia (proprio come nella passione di Cristo: ricordiamo che consuetudine angoscia e tristezza hanno fatto abortire tanti buoni germogli storici anche nella Chiesa, come il Cristianesimo della Liberazione… Ma se l’Istituzionale non si incuriosisce, abortisce tutte le novità… morirà, come stanno facendo tante vecchie Istituzioni)!

Venere vuole mettere alla prova Psiche per verificare le sue potenzialità metastoriche: dobbiamo imparare a vedere le difficoltà come opportunità.
 

Si entra nel RITO con SBARRAMENTI MORTALI: nelle fiabe ci sono draghi, streghe, la morte… che ti mettono alla prova; la vita non va per raccomandazioni o per discendenza, la vita va a vedere e verificare chi ha potenzialità metastoriche che devi provare dentro la storia. In questa fiaba troviamo quattro prove, una per ogni livello del Graal delle Profondità.
 
Quando affronti la prova bisogna essere UMILI, non mettersi alla pari. Anche se il popolo dei massmedia decide che tu sei un ladrone e tu stai nella passine… e ti prendono in giro, ti offendono… devi stare zitto con la bocca e rinforzarti i nervi, ricaricarti: ricorri al tuo potenziale metastorico e riesci ad attraversare la prova. Non bisogna guardare a quello che si perde, bisogna accettare di perdere!
 
Prima prova: dividi tutti i semi e mettili in bello ordine; questa è un’abilità riferita al codice simbolico. Dividere le identità, nel confronto-differenza, selezionarle, metterle in ordine, contare… sono operazioni del codice razionale. Psiche deve compierla prima di sera… il rito non può durare all’infinito, c’è una scadenza, è inserito nel chronos, rischi davvero la morte.
 
Nelle prove si trovano sempre degli antenati che si alleano: in questo caso le formiche hanno compassione… fino all’ultimo momento delle dinamiche metastoriche bisogna preservare delle formichine che entrano in soccorso, non arrivare compatti all’unisono solo fino a un certo punto; non arriva una formica, un gruppetto di formiche…, ma tutte le formiche, a ondate: ci vogliono reti di persone e preservare sempre qualcuno che, in caso di bisogno, abbia ancora capacità metastorica! (L’Associazione alla Salute ONLUS Marche ha cominciato a muovere dei passi anche rispetto al piano del simbolico e della comunicazione a fare qualcosa, bisognerebbe ricostruire la storia-favola dell’AlSa Marche).
 
Venere non dà valore ai buoni risultati raggiunti da Psiche, sospetta che non sia opera sua: anche rispetto al Centro di Foggia l’Azienda-Venere chiede “produttività” e quando gliela porti banalizza la cosa e ti dà un tozzo di pane per sopravvivere.
 
Eros e Psiche attraversano quel periodo difficile, l’angoscia, perché conservano una spinta metastorica; credono ancora che la loro storia può cambiare, sentono che quello che stanno facendo non è fine in sé ma mira a qualcosa di più grande, con una prospettiva più ampia. Non mi fermo anche se l’altro si ferma, perché so che la vita mi riserva qualcos’altro (la prospettiva dell’incontro non lenisce le ferite: il dolore, la tristezza… rimangono).
 
Seconda prova: portare un po’ della lana d’oro, preziosa. La lana, il crine dei capelli… il colore del manto, la sua lucentezza… fanno capire che è forte… rappresenta il codice analogico

Terza prova: prendere l’acqua della fonte zampillante sull’alta cima di un monte a strapiombo. E’ una prova che riguarda il codice bio-organico, visto che noi siamo costituiti all’80% di acqua. Psiche, di fronte allo strapiombo inaccessibile, ai guardiani-draghi, all’acqua urlante… arriva al senso di impotenza, ancora al senso di morte; ma la Provvidenza, che vede davanti a te, a favore di te, interviene sotto forma di aquila: una teoria, una visione globale delle cose, l’unica che ti può far separare dallo stile di vita in cui sei morto e incastrato.
 
Non contenta ancora Venere la sottopone alla prova più difficile, la quarta prova: andare negli inferi, farsi dare da Proserpina un po’ di bellezza in un cofanetto, e tornare indietro. “Infra” significa sotto. Generalmente Dio viene collocato in alto, nei cieli; in realtà Dio sta nelle profondità, arrivare agli Inferi significa attraversare le proprie profondità, la morte, senza venir risucchiati dai vortici. Questa prova è a livello metastorico: teoria –prassi globale.
 
L’aiuto le viene dalla Torre: è una struttura solida che ti fa vedere dall’alto; è la capacità della persona di avere strumenti propri per far teoria globale, è un punto di sicurezza per vedere le difficoltà di andare negli inferi e superarle. Da questo punto in poi Psiche, nella soluzione dei problemi, è protagonista: è lei che ha gli strumenti per risolvere i problemi

L’unico rischio è che possa cedere alla TENEREZZA-COMPASSIONE o al VIRTUALE DELLA della CURIOSITÀ.  

Se sbaglia qui… perde tutto, non ci sono più aiutanti antenati.  

Più la Torre-Teoria è solida, è alta, è articolata… più possibilità ha di farcela.

“Psiche opening the golden box”, dipinto di J. W. Waterhouse (1903)


Se stai nelle tue profondità, quando stai per prendere un tuo pezzo di metastoria, stai lottando con la metastoria, devi fare una cosa importante… senti l’esigenza di una vita sobria, vivi di cose semplici, non hai bisogno di relazionarti con la storia. (Inoltre, accettare l’ospitalità di Proserpina significa essere affascinati dal suo mondo e restarci).

Alla fine siamo sfiancati, è difficile che si conservi un po’ di potenziale metastorico fino alla fine, è possibile perdere tutto l’ultima giornata ed essere tentati dai vecchi nuclei psicotici: così ha fatto Psiche che era bella come Venere.

Il suo vecchio angolo alfa vuole aver diritto ad un po’ di contenuto magico della scatolina, e rischia di buttare tutto all’aria, viene avvolta da sonno profondo ed è come morta.

(Anche nelle sperimentazioni bisogna stare sempre attenti, avere sempre persone con potenziale metastorico, altrimenti si rischia di lasciare la persona “con l’addome aperto”, da cui emerge una parte psicotica che manda tutto all’aria).
 

La storia ci dice che nessuno di noi riesce ad esprimere da sé tutto il potenziale metastorico della propria vita, forse per questo abbiamo sempre un po’ bisogno della coppia: CUM APTEIN = MI ATTACCO INSIEME. Forse è una condizione nostra della nostra necessità di entrare in relazione
Qui c’è l’INCONTRO di Eros e Psiche ma in modo nuovo, tutti e due sono cambiati: uno può cambiare per primo… ma il percorso di cambiamento lo devono fare tutti e due, altrimenti il salto, il cambiamento non si può fare. Psiche ha superato le prove, Eros non ha più paura della propria visibilità e diventa attivo, ha sanato le ferite, si è distinto dalla madre: la relazione ora è più simmetrica. È lui che sposa Psiche e le fa fare il salto evolutivo. Lui, che già fa parte dell’Olimpo, ha fatto un percorso di crescita personale e ormai adulto, con le sue ali, con le sue armi…, permette a Psiche (che ha sviluppato e mostrato capacità metastoriche) di diventare Dea-parte nuova nell’ordine dominante: lui accoglie la sua novità  e dalla loro relazione nasce qualcosa di nuovo, un inedito (sinodo = “mettere insieme”) che arricchisce l’Olimpo. Infatti ogni movimento nuovo porta anche benefici al potere dominante, si incarna nella storia.
Si approda infine all’angolo PI GRECO che diventa il nuovo angolo alfa:si celebrano nozze tra uguali, uguali nella diversità.

VOLUTTÀ è una volontà piacevole, una volontà che desidera ( = “discende dalle stelle”), sceglie (non è intesa nel vecchio modo “voglio a tutti i costi”, “pesto i piedi e prendo con la forza”)…
Voluttà rappresenta l’incontro, il sinodo tra Eros, il cielo, l’Olimpo… e Psiche, la Terra. Ed è una novità inedita a cui si sottopone sia la Storia che la Metastoria pre-esistenti.

Questo incontro, iniziato il mattino e continuato nel pomeriggio, si chiude verso le 17 perché Mariano cambia ancora favola: in poche ore salta dalla finestra a Psiche fino alla piazza degli Archi dove Barbara presenterà il libro sulla sua favola vera di Silvio: Alla ricerca della mia stella.

Ermanna 

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