CAMPOSOLAGNA “MONTE GRAPPA” (VI) martedì 17 luglio 2012. – TERZO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW

Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono


“Dal 14 al 29 luglio
sulle pendici del Monte Grappa in località 
Camposolagna, presso la struttura “Casara di Cuccett” convivranno notte e giorno 
operatori formati al Metodo alla Salute, 
persone con diagnosi di psicosi
cronica che hanno 
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente 
trattamento al Centro di 
Medicina Sociale di Foggia, 
genitori e
familiari.
Il
progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica, 

è
finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e

con il contesto sociale in cui è inserito.” 

TERZO GIORNO… 
….confrontarsi con le proprie paure
visitare oltre il buio
ciò che gli occhi non vedono…
Dopo una nottata un po’ insonne e turbolenta per alcuni di noi, dovuta alle forti dinamiche vissute nel pomeriggio di ieri, stamattina ci siamo incontrati tutti per fare un’abbondante colazione all’aperto.
Subito dopo, ci siamo ritrovati nel tinello per continuare ad ascoltare il vissuto emotivo di coloro che ancora non avevano avuto la possibilità di esprimerlo ieri sera, dato che si era fatto molto tardi.

Grazie alle molte paure espresse dalle donne “ cosiddette adulte” emerse ieri durante il tragitto di ritorno dalla montagna, oggi nelle comunicazioni e nel bilancio si sono evidenziate ancora di più le parti nostre di Adulte Bambine” che, finalmente, lontano dai doveri del quotidiano, si sono autorizzate a venir fuori per essere accolte dal gruppo. Ognuno di noi ha accolto ed è stato accolto riconoscendosi e dando valore a tutto ciò che veniva fuori.
  
Un momento importante vissuto insieme è stato quando Maria ha chiesto al gruppo di essere accompagnata a distinguersi dalle figlie Eva e Gloria, per darsi la possibilità di essere più libera di ascoltare bisogni, desideri e paure sue e allo stesso tempo permettere alle sue bambine di aprirsi ad una famiglia molteplice, che favorisca la loro crescita nel dolore e nella fiducia. Il gruppo ha accolto e riconosciuto il bisogno e la crescita di Maria per aver fatto questa richiesta, per aver saputo osare. Brava Maria! Sei proprio una mamma di nuova specie
A chiusura del bilancio siamo stati accolti da un coloratissimo e gustoso pranzo-buffet servito all’aperto e preparato da Renato, Mauro e Silvano. Grazie uomini, per la vostra operatività, semplicità e creatività. Dopo il riposino pomeridiano ci siamo riuniti tutti per il rito della foresta, accompagnati da Benedetta, Cindy, Maria ed Ermanna.
Eravamo già pronti in fila per due per entrare nella stanza dell’Uno Trino, quando Tobia, ancora una volta con la sua esuberanza, ha tentato di mandare tutto all’aria. Isaia prontamente l’ha bloccato portandolo a riflettere con una dinamica corpo a corpo. Gioele invitato ad entrare in dinamica con il fratello si è coinvolto esprimendo la sua rabbia di fratello e di figlio non visto.

Inizia il rito con la lettura del testo “TI PENSO E CAMBIA IL MONDO” di Celentano. Al buio, alla luce delle candele, Ermanna ci ha accompagnato con un sottofondo musicale ad ascoltare e liberare i nostri corpi. Subito dopo, ad uno ad uno bendati siamo stati accompagnati con molta sacralità nel bosco e in solitudine ognuno ha potuto visitarela propria foresta“.
  
Non è stato certo un momento facile perché ognuno di noi a contatto con la terra ha potuto confrontarsi con le proprie paure e visitare oltre il buio ciò che gli occhi non vedono.
Il suono dei tamburi ci ha spinti ad aprire gli occhi, a procurarci un “bastoncello” per scendere dalla montagna e radunarci intorno ad un falò dove le conduttrici, distribuendoci dei fogliettini di carta e penne, ci hanno invitato a scrivere ciò che avevamo provato in quei momenti di buio. Ognuno, poi, è stato invitato a leggere e a bruciare ciò che aveva scritto . Danzando intorno al fuoco e cantando insieme la canzone di Celentano, il rito ha avuto termine.
  
Sentiamo il bisogno di ringraziare le conduttrici di questo rito perché ha permesso a tutti noi di visitare le nostre profondità. 
Il falò è rimasto acceso per tutta la serata e dopo cena ci siamo raccolti alternando intensi silenzi a fragorose risate.
Elena
Marilisa
Titta

3 Commenti

  1. elena

    gli occhi e il cuore annebbiati da piccole lacrime seguono quotidianamente il vostro cammino,ogni parola letta è una stella come quelle che illuminano le vostre serate.
    …che i bastoncelli di Mauro siano sempre più attivi..
    …che le ferite trovino in ognuno di voi in quell'aria pulita,nel buio e nella luce,l'ossigeno per la ricomposizione.
    vorrei esserci

  2. Unknown

    E così come se il vostro fosse un grande concerto al quale io ho scelto in tempi stanchi di non partecipare.
    Vi leggo.
    Vi sento.
    E sento quanto entro in astinenza da Rainbow.
    Quanto i progetti di questo Grande Progetto diventino nutrimento, anche nel negativo.
    So che una parte è li con voi tramite Alberta, un'altra è li con tutte le volte in cui vi leggo.
    Noi sotto il nubifragio voi chissà sotto quale cielo.
    Potrei stringervi tutti in un abbraccio adolescenzial-materno, potrei ma sento di voler dire:
    mamma di coraggio anche se bambina, Alberta
    fuoco di rabbia e di passione e di capelli, Ludovico
    coccole di coccole a te occhi belli, Benedetta
    amore metastorico, Gioele
    Marta che senza sapere un po' si rivede in Martha di primo nome, sento.
    la mia energie agli antenati Raffaele e Marilisa
    Amore per voi.
    Marta Maria

  3. Eka

    … e in silenzio vi leggo… giorno dopo giorno… non mi sono mai sentita così legata a qsto blog come ora… cara Cindy, cara Giusi!
    è tutto un passaggio ciò che traspare dal fiume che si sente sgorgare dai colori del vostri arcobaleni
    … e lo si sente dal pas-saggio di Maria
    … da quello delle “cosiddette adulte” ad "adulte bambine"
    … da questo femminile che si fa cuocere dal sacrofare degli uomini che cucinano… (questo sì che profuma di nuovaspecie)
    … dalla grande montagna – che come una Grande Madre si sente che vi sta unendo – alla propria foresta
    … dal rito alle CoCo che saluto in un modo speciale
    … e poi e poi chissà cosa ancora starà traghettando dal vostro razionale ai vostri cuori
    … e / o viceversa.
    è certo che finire con "ci siamo raccolti alternando intensi silenzi a fragorose risate" ha un non so che di travagliato quanto di fragorosamente

    avventuroso… e di avventur-osante!
    … Un saluto speciale e percussivo permettetemolo di lanciare a Lucia Tamb Tamb…
    … un saluto fragoroso a Titta semmai troppi silenzi la dovessero risucchiare…
    … un saluto silenzioso a Carlotta semmai nel troppo fragore interiore si dovesse chiudere…
    … un saluto alla Heidi-maniera agli alberi presenti della foresta Citton…
    … e poi sì, un saluto nostalgico al mio Raf!
    … e poi un abbraccio a tutti!

    e intanto… che ogni buio dopo aver spaventanto possa illuminarvi!
    Dagli echi della mia calda Sicilia, Eka

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