CAMPOSOLAGNA “MONTE GRAPPA” (VI) lunedì 16 luglio 2012. – SECONDO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW
“Dal 14 al 29 luglio,
Medicina Sociale di Foggia,
è finalizzato alla crescita dell’individuo
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito.”
Da Casara Cuccetto a Casara Andreon….
eterogenei per età e luoghi di provenienza: montanari pochi, cittadini e abitanti del mare molti, alla scoperta delle cime del Grappa. Con noi Red e Artù, gli asini di Isaia e Nadia, che ci hanno fatto strada con il loro passo lento e rassicurante.
Abbiamo camminato su terreni erbosi, tappeti di foglie bagnate, terreni rocciosi, erbe spinose, sentieri insidiosi. Le diverse pendenze hanno richiesto una ennesima prova di equilibrio.
Lente lumache che ogni giorno devono affrontare le fatiche della vita con tutte le loro difficoltà senza perdere di vista la meta. Ci siamo confrontati con i nostri limiti fisici: muscoli da troppo tempo sopiti e cuori accelerati e non solo per lo sforzo….. alla ricerca del respiro giusto in armonia con il nostro passo.
Lo spettacolo naturale ci ha sorpreso nei suoi cambi di scena: alberi secolari, muschi, rocce scultoree, nel Museo di Guerra a cielo aperto, sacrario della prima guerra mondiale. Nelle trincee l’eco di una terribile ed inutile guerra.
Arrivati alla casara Andreon leggiamo: “In ogni caverna, in ogni grotta, in ogni trincea risuona una voce, un’anima, bisogna saperla ascoltare, bisogna saperla vedere, come nel profondo della nostra anima buia (grotte e caverne dentro ognuno di noi), urla spesso un dolore inascoltato”.
Siamo tutti combattenti dal cuore fragile che chiede solo di essere visto.
Ed ecco finalmente il Col del Gallo ed il meritato ristoro, caffè e torta per tutti. L’ultimo tratto, il piu’ impegnativo soprattutto per noi montanare improvvisate, ha messo alla prova la nostra capacità di resistere e di farcela con le sole nostre forze “anche quando ti sembra sia finita, all’orizzonte scorgi un’altra salita”.
Il tramonto ci regala atmosfere incantevoli, la luce cala, le candele accendono le nostre emozioni piu’ profonde, smosse dalla dinamica di G., J. e M. alla ricerca della loro specificità, e delle loro note assopite.
Il bilancio prosegue nella sala, accompagnati dal calore delle lanterne, nonostante il sonno e la stanchezza i nostri bastoncelli cominciano a captare tutto quello che nel buio si nasconde ma c’è.
Buona notte
1 Commento/i
Unknown
Leggo i vostri post con grande emozione e vi immagino arrampicati su salite ripide e sempre nuove.
Sento che la metafora della grotta/trincea/oscurità non ci abbandona e spero di trovare un senso più profondo a tutto questo.
Abbraccio ognuno di voi, coraggiosi Rainbownauti, sperimentatori devoti alla vita.
Marta Maria
P.S.Brave mamme di Nuova Specie