Carpino (FG), martedì 29 maggio 2012. ESSERE GENITORI OGGI. Progetto di intervento formativo rivolto ai genitori.
PROGETTO
DI INTERVENTO FORMATIVO
RIVOLTO AI GENITORI,
CONDOTTO DA BARBARA LOIACONO
Il 29 maggio 2012 si è concluso, presso l’Istituto Comprensivo “Padre Giulio Castelli” di Carpino (un paesino del Gargano in provincia di Foggia), il progetto “Essere genitori oggi” (Piani Integrativi d’Istituto Annualità 2011/2012, Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo sviluppo” 2007/2013) condotto da me che scrivo, Barbara, rivolto a una ventina di giovani donne e mamme. Il percorso ha attraversato una serie di tappe, per la durata di 60 ore (di cui 30 condotte da me e 30 dalle due tutor della scuola).
Quando ho cominciato, ho trovato un gruppo di donne di diversa età e cultura, e mi ha colpito notare la loro vita già molto strutturata nel ruolo di “essere genitore”. Ho pensato quindi di organizzare gli incontri anche come occasione per permettere loro di esprimersi, di parlare di sé, di confrontarsi e di svincolarsi dalla rigidità culturale prevista per quel ruolo.
In questo mi è stata di aiuto anche la parte iniziale di ogni incontro in cui, come la fase dei “Pensieri” dei Gruppi alla Salute, ho detto loro di portare e condividere una poesia, una lettura, un oggetto significativo, una canzone, un ballo, ecc. Ho notato che questa fase sia stata abbastanza partecipata ed accolta positivamente.
Per cominciare, quindi, ho ritenuto importante, prima di parlare del tema “essere genitori”, partire dal dare valore alla individualità specifica di ogni corsista, presentando, attraverso l’unità didattica della Piramide, i 4 livelli di cui ogni fenomeno vivo è composto.
Questo mi ha permesso inoltre di far emergere un altro aspetto essenziale: quello cioè che, prima di essere genitore, si è anche figli di altri genitori, e che da questo fondamentale legame discendono una serie di modi di interpretare e di agire che condizionano anche il rapporto con i propri figli.
Per quanto le corsiste si siano riconosciute ed entusiasmate in molte parti del racconto, ho notato tuttavia una certa difesa e rigidità da parte loro nel non voler riconoscere di avere dei “debiti originari” e nel non voler provare a mettere in discussione l’autorità e la positività assoluta delle proprie figure genitoriali, della propria infanzia, della propria vita coniugale.
Le difficoltà sono aumentate quando, nel prosieguo degli incontri, ho invitato Lucia, Annarita e poi Sara a dare una testimonianza di come, a partire da un vissuto caratterizzato da un forte disagio, sia stato possibile crescere e migliorare attraverso strade alternative, come è quella del Metodo alla Salute. Per quanto durante i racconti le corsiste siano state ad ascoltare attentamente e con interesse, molte di loro hanno fatto emergere una serie di difese-resistenze ad accogliere interiormente il messaggio e a farsi mettere in crisi, dicendo che in questi problemi non si rivedevano, li sentivano lontani dalla propria esistenza e che quindi probabilmente non era stato opportuno averli introdotti.
Per quel che riguarda l’approfondimento del rapporto genitori-figli, ho ritenuto importante avvalermi di uno strumento per me significativo: il racconto de “La mela Gimagiona” di Ganinova Lotulev. Analizzando le figure di Diomede e di Acquafresca, ho potuto evidenziare una serie di elementi e di caratteristiche proprie di un “accompagnatore”, specificandoli anche attraverso vari esempi tratti dal quotidiano.
Nell’incontro successivo, come previsto dal programma che avevo strutturato, ho fatto fare l’esperienza di un gruppo di ascolto e di scambio di esperienze, sedendoci in cerchio e raccontando ognuna una esperienza personale che riguardasse il rapporto genitori-figli, a cui è seguita una fase di elaborazione teorica del materiale emerso.
Ho notato che in questa fase le corsiste hanno partecipato più volentieri ed è riuscita a intervenire anche chi aveva parlato poco o per niente negli incontri precedenti. Sebbene siano state poche le persone che sono scese più in profondità, ho comunque compreso quanto importante sia fornire occasioni per far parlare e far condividere le esperienze, anche se più superficiali, perché questo permette di conoscersi meglio, di avere occasioni per esprimersi, di superare le proprie difficoltà nei confronti del gruppo e di raccontare vissuti e desideri che si ha paura di manifestare in pubblico.
Nel penultimo incontro è intervenuto anche Mariano, che ha presentato la realtà del Centro di Medicina Sociale di Foggia e del Metodo alla Salute, intesi come alternativa agli approcci tradizionali che, per esempio, nei casi di iperattività, sempre più frequenti oggi tra i bambini, prevedono l’uso del Ritalin, un farmaco in precedenza considerato una anfetamina. Mariano ha fatto emergere anche alcune prospettive per dare continuità al progetto in futuro, possibili solo se si sentirà l’esigenza di fare un ulteriore passo.
Sebbene, come è emerso nel bilancio finale, secondo alcune corsiste non c’è stato un approfondimento del tema che riguarda il “come comportarsi con i figli”, secondo il mio parere in questo corso nel suo complesso sono stati dati una serie di stimoli e di elementi su cui riflettere e su cui ritornare, anche se nell’immediato non se ne coglie il valore o si tende a confermare la bontà e la positività del proprio attuale equilibrio di vita.
Mi auguro che, come è scritto nella parabola evangelica, anche se per qualcuna di loro questa esperienza può essere stata come un seme gettato sulla terra dura o già piena di altre cose, per qualche altra possa essere come un seme che forse potrà attecchire e col tempo manifestarsi.
In ogni caso questa esperienza ha fatto crescere me, perché mi ha permesso di cimentarmi nella conduzione di un progetto di più incontri, dandomi l’opportunità di sperimentare ed esprimere le competenze che ho maturato in questi anni, sebbene mi sia resa conto di essermi mantenuta su un livello più simbolico-teorico e che devo ancora crescere ed esprimermi nei codici più profondi.
Ringrazio in particolare Giovanna che mi ha accompagnata per la durata di tutto il progetto e che mi ha dato valore riconoscendo le mie qualità; ringrazio Lucia che si è unita a noi per alcuni incontri e che ha partecipato attivamente, stimolando e mettendo in crisi le corsiste; ringrazio Annarita e Sara per i loro preziosi interventi e testimonianze; ringrazio le persone che mi hanno accompagnata in alcuni incontri; ringrazio le corsiste e le due tutor, e ringrazio Mariano che è intervenuto trasmettendo, con determinazione tranquilla, una alternativa concreta per crescere nella propria salute, utile se si vorrà, come per quel seme caduto nella terra fertile, approfondire il percorso, mettersi in crisi e aprirsi a prospettive più ampie e più globali.
Barbara Loiacono
4 Commenti
Nicoletta
Cara Barbara mi ha fatto molto piacere leggere il tuo post su questo corso rivolto ai genitori.
Sei stata molto brava e coraggiosa a sperimentarti.
Penso proprio che CI vorrebbero più persone come te nella scuola.
Ti auguro di poter continuare a realizzare cose e progetti che ti piacciono per poterti esprimere al meglio anche con gli altri codici, un abbraccio affettuoso Nicoletta
Anonimo
Ciao Barbara! bellissimo il tuo post…hai dato voce alle difficoltà che anche io spesso incontro in questo periodo nelle relazioni quando non si è disposti a mettere in discussione le proprie certezze…Grazie. Margherita C.
Silvio Boldrini
Cara Barbara,
mi ha fatto piacere leggere il tuo post sul corso che hai condotto, in quanto oltre a dar valore a ciò che hai fatto, sei stato in grado di riconoscere gli aspetti sia tuoi che del corso che si possono ancora migliorare. E' un peccato che un insegnante del tuo valore ancora non trovi un posto per poter lavorare con continuità ed ipotizzare progetti ancora più ampi e duraturi, che potrebbero rinnovare un sistema scolastico vecchio e lontano dalla vita.
ti abbraccio
Silvio
betta fenu
Grande Barbara, avanti tutta!Tvb Betta