Villamarina di Cesenatico (FC), mercoledì 18 aprile 2012. III SETTIMANA INTENSIVA IN ROMAGNA. Primo giorno.
III SETTIMANA INTENSIVA
ORGANIZZATA DALL’ALSA ROMAGNA.
PRIMO GIORNO:
“La verità fa soffrire ma illumina”.
Ore 9:00. In una sala ampia e luminosa prende il via il primo giorno di corso intensivo nella profondità della vita. I conduttori oggi sono Giovanna V. e Daniela M., Paride e Martino e si inizia spiegando un pó il significato etimologico di “Metodo alla salute” ovvero percorso per recuperare la propria interezza; è importante come nel Metodo cambi il punto di partenza e non si parli più di malattia (etimologicamente “abito del male”) ma di disagio cioè allontanamento da sé, frantumazione.
Si seguono le quattro fasi del GRAALLASALUTE partendo dai pensieri antenati; con i pensieri musicali si balla, qualcuno legge poesie, qualcun’altro racconta barzellette. Un momento molto toccante è stato l’urlo di Giovanna C. a cui si è unito quello di Cristiano e poi anche di Mauro: sono state urla liberatorie di rabbia e dolore per non essere stati visti, capiti accompagnati nella loro sofferenza. Significativa una frase di Giovanna C. che dice: “Io dicevo di stare male e mia mamma mi girava le spalle e fumava” o una frase di Mauro che rivolto ai genitori dice: “Perché vi siete fidati degli psichiatri che mi imbottivano di psicofarmaci che mi davano la sensazione di morire e non vi siete fidati di me che vi parlavo con il cuore”?
Nella fase delle comunicazioni molte persone di presentano e alcune si immergono, così si passa abbastanza rapidamente alla fase delle immersioni che riassumono l’apice con la dinamica fra Rachele e il fratello Ruggero. Rachele viene stimolata in un modo molto attivo da Davide (modalità che infastidisce molti dei presenti nuovi del Metodo) a tirar fuori la rabbia nei confronti di Ruggero, rabbia che Rachele non ancora riesce ad esternare ma è comunque una dinamica importante perché Ruggero guidato da Giuseppina e Primo fa un primo passo verso di lei.
Prima della pausa pranzo un momento musicale per alleggerire un po’.
Alle 15:30 si riprende e i conduttori iniziano presentandosi e raccontando come si sono avvicinati al metodo. Si prosegue con la fase della teoria e per poterci arrivare si propongono degli opposti e alla fine Marco sceglie: “La verità fa soffrire ma illumina” suggerita da Battista.
Marco la sceglie perché si riconosce in questa frase: lui stesso preferisce una verità dura piuttosto che una bugia bella.
Daniela nella teoria spiega che la parola “verità” deriva dal greco (alétheia) e significa “svelare”, “togliere dal nascondiglio”: togliere i veli prima a noi stessi poi agli altri ma questo è molto difficile perché tutti tendiamo mettere una maschera e non essere autentici.
Per Martino la verità fa male perché non siamo abituati ad accogliere il negativo: facciamo difficoltà ad attraversare il dolore per i tagli subiti ma ci serve per fare un passettino verso il nostro intero.
Giovanna V. spiega quanto sia importante il linguaggio (codice) attraverso il quale comunichiamo, il linguaggio più antico e profondo è quello biorganico, poi quello corrispondente o analogico che è quello del corpo e infine quello verbale cioè razionale. Dice che oggi siamo carenti di verità perché usiamo sempre più il codice razionale che è quello più informale mentre la verità puó partire solo dal profondo, dal biorganico.
Per Paride non esiste la verità assoluta perché ognuno è portatore della propria verità ma il metodo ci insegna a saperci distinguere per cogliere punti di vista diversi.
La prima giornata ha termine con tante sensazioni ed emozioni nell’aria che i conduttori hanno saputo captare, ascoltare e teorizzare e ora tutti a cena!
Per chi vuole dopo cena sarà proiettato il film di Fellini “Amarcord” tanto per rimanere in tema di ricordi e verità svelate.
Buona notte e a domani,
Meris
e
Meris