Ripe (AN), domenica 1^ aprile 2012. PRIMO GIORNO DI NAVIGAZIONE DEL II PROGETTO RAINBOW.
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007
SECONDA SPERIMENTAZIONE
DEL “PROGETTO RAINBOW”
FINALIZZATO ALLA CURA
E ALLA RIABILITAZIONE
DI SOGGETTI PSICHIATRICI
SENZA UTILIZZO DI PSICOFARMACI
affette da psicosi cronica
progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica,
è
finalizzato alla crescita dell’individuo
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito.
PRIMO GIORNO…
Dopo la prima sperimentazione fatta a novembre 2011 a Foggia, il progetto “Rainbow” oggi riprende forma anche con un “nuovo” equipaggio che vede come protagonisti sia alcuni “Rainbownauti” dello scorso progetto che altri, desiderosi di intraprendere questo nuovo viaggio insieme ai cinque embrioni o cosiddetti “psicotici”, per regalargli un accompagnamento di crescita intenso che ci unirà in una convivenza di due settimane.
Gli “embrioni” coinvolti in questo nuovo viaggio sono: Ivan, Giacomo, Luigi C., Luigi S. e Tobia. I “Rainbownauti”: Silvio, Raffaele, Marilisa, Nadia, Michela, Benedetta, Lara, Marta, Ermanna, Ekaterina, Enrico, Michele, Francesco, Angela, Valentino, Leonardo, Ludovico, Margherita, Paride, Marino, Massimiliano, Paola, Simona, questi ultimi cinque hanno deciso di partecipare al progetto come “principianti” per condividere attivamente le dinamiche verso gli embrioni , ma allo stesso tempo poter vivere la loro parte “embrionale”.
Chiaramente non potevano mancare i nostri capitani Ripalta e Cathy che con il loro spirito metastorico ci aiuteranno ad oltrepassare le colonne d’Ercole.
Si comincia lentamente con il caos e la stanchezza di alcuni di noi… Nella tarda mattina per cominciare ad entrare nel vivo del progetto è stato importante potersi mettere in ascolto del proprio stato quiete, quindi abbiamo espresso la nostra condizione emotiva iniziale, le difficoltà e le aspettative di ognuno di noi, per separarci dalla nostra storia e riuscire, alleggeriti, ad immergerci nella nostra vita e in quella degli altri.
Questa fase è stata accompagnata dai coordinatori Silvio, Michela, Marilisa, Nadia e Raffaele, quest’ultimo ha messo in luce sei aspetti importanti per riuscire ad esprimere al meglio tutti i colori del nostro arcobaleno.
Il primo punto è la “solidarietà”, intesa come sentirci accompagnatori e quindi autorizzati a fare per primi senza aspettarci che sia l’altro ad iniziare, senza sentirci protagonisti ma a servizio della vita; poi si è parlato di “sincerità” e quindi, pur preservando un minimo di angolo alfa (ordine, regole, tempo e riconoscibilità), dovremmo sentire sopratutto il desiderio e il piacere di accompagnare; e ancora l’essere “propositivi” rispetto al gruppo non fermandoci al giudizio, al confronto-differenza ma cercando di andare oltre, mettendo anche una parola buona perchè l’equipaggio funzioni; essere “generosi” nei confronti degli embrioni, anche se questo in alcune situazioni ci porterà a scomodarci, affinchè si tenga vivo il senso del nostro viaggio; “agevolarsi” migliorando le condizioni esterne per favorire le dinamiche; “osare” non con verità, ma per la verità, perchè siamo convinti che crescere e far crescere sia possibile.
Fin qui siamo solo saliti sulla nave…
Nel pomeriggio lo spirito creratore di Ekaterina, inizialmente, ci ha conivolti a rivivere attraverso un montaggio video, alcuni momenti del progetto precedente che ci hanno emozionato, concludendo quella fase e aprendone un’altra con il nuovo gruppo.
Questa è stata la porta d’ingresso che ci ha introdotti in un rito di passaggio ispirato dalla tradizionale festa cattolico-cristiana della “domenica delle palme”, perchè Ekaterina ci ha ricordato l’importanza di rimetterci in contatto con i nostri antenati. La co-conduzione di Nadia T. ci ha chiarito l’importanza di questo evento introduttivo alla Settimana santa che si concluderà con la Pasqua.
“La pace” è stata il tema del rito, ed il fuoco, oltre ad aver creato un’atmosfera calda ed accogliente, è stato il simbolo che bruciando un ramoscello di ulivo, a cui ognuno di noi ha dato un diverso significato, ci ha permesso di riappacificarci con le nostre parti più profonde.
E’ stata sorprendente la “solidarietà” degli embrioni nel rito, lo stesso Giacomo si è sperimentato nella co-conduzione, per primo si è immerso e ha anche colto le difficoltà di Luigi C., le stesse che hanno fatto immergere l’altro embrione Tobia.
Le dinamiche con il corpo non sono mancate, il caos e la stanchezza del mattino prendono una nuova forma, tutto si rimescola… il rito di oggi domani ci farà salpare… forse!
Benedetta
4 Commenti
Anna L.
La casa è un caos, piena di spinte in direzioni diverse, a volte opposte,si percepiscono forti correnti. E' un crogiolo di persone che si contagiano e generosamente si scambiano parti di sè. L’atmosfera è densa, c’è nell’aria un’energia che gli sconnessi muri sostengono a malappena.
Un magma vitale: cosa ne verrà fuori???? Bohh!
Comunque, buon viaggio, bella gente coraggiosa, capace di navigare in acque profonde e sconosciute,senza conoscere la meta.
Vi voglio bene,
Anna
Silvia Tarantino
Aspettavo il primo post e oggi sono molto contenta di leggerlo. …mi viene da dire che la potenza energetica di questo progetto si!…, rinnova la speranza che lentamente si dilata, allarga gli orizzonti.
Buona navigazione a Voi tutti! un abbraccio. Silvia
Amelia
l'impatto mattutino di questo nuovo nuova tappa del Rainbow allieta il cuore…e rinnova la speranza …
Amelia un bacio e un abbraccio…
daniela
é bello sentire che state per salpare… e che ce la volete mettere tutta !!!