CMS (FG), martedì 21 febbraio 2012. CORSO DI EPISTEMOLOGIA GLOBALE E DINAMICHE DI VITA. Seconda settimana. Secondo giorno.
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
“EPISTEMOLOGIA GLOBALE E
DINAMICHE DI VITA“.
SECONDA SETTIMANA DI CORSO.
SECONDO GIORNO.
La giornata si apre con il racconto di Giovanni che esprime la difficoltà avuta nelle due settimane precedenti nel rapportarsi con il figlio Nicola che in un primo momento lo rifiutava sentendolo appesantito e non in grado di starci profondamente nel rapporto con lui e accogliendolo successivamente nel momento in cui ha visto il padre alleggerirsi in un pianto profondo liberatorio. Il pianto è una liberazione da acque sporche che stanno in profondità. Il piccolo Nicola alleggerito dei pesi dei suoi genitori appare ora più tranquillo e in grado di ascoltare il suo stato quiete.
Da qui l’importanza di non considerare l’iperattività dei bambini come una malattia ma come una manifestazione del codice analogico corrispondente e di sviluppare i globcettori che ci permettono di andare al di là della vista e dell’udito attraverso la mistica (mistero-profondità) che è in ognuno di noi, acquisendo la capacità di vedere il dolore e le potenzialità delle persone. In seguito alla dinamica avvenuta tra A., A. e P. viene mostrato un bel video di fotografie scattate da Silvia che mostrano la bellezza e la magia della neve caduta abbondante nei giorni passati.
Si passa alla teoria e si parla del senso di colpa che si ha quando un nostro desiderio ci vieni interrotto artificialmente dall’esterno facendoci fare cose che non vogliamo e non permettendoci di vivere in profondità la nostra vita. La vita è fatta di dinamiche (δύναμις = “forza vitale”). In una dinamica assume particolare importanza lo stato quiete: ogni persona che viene coinvolta in una dinamica possiede già un suo stato quiete, un suo punto di equilibrio, una sua storia. Perciò se intendo mettermi in una relazione e creare una dinamica è importante saper ascoltare il proprio stato quiete per essere successivamente in grado di ascoltare quello dell’altro, tenendo conto anche dei suoi limiti. Non ascoltando il nostro stato quiete diventiamo contenitori per i bisogni degli altri, in una relazione asimmetrica prevale lo stato quiete del dominante che tende a inglobare quello più debole. L’ordine della società è asimmetrica come le istituzioni. Quando invece ci sono situazioni che non sono simmetriche né asimmetriche si creano dei vortici che possono portare sino alla psicosi. Lo stato quiete rappresenta il Padre che si difende dalle invasioni attivando le difese-resistenze. Abbiamo detto che la prima dinamica è ascoltare lo stato quiete di una persona laddove per ascolto si intende il desiderio di entrare nella caverna oscura e scoprirne le meraviglie.
La mistica (il contemplare) deve essere riportata nella vita, senza dinamica non c’è vita e si resta fermi.
Diego,
Elisa,
Maurizio
e
Paride