CMS (FG), giovedì 2 febbraio 2012. CORSO DI EPISTEMOLOGIA GLOBALE. Prima settimana. Quarto giorno.
“EPISTEMOLOGIA GLOBALE E
Silvia e Paola riprendono la dinamica forte vissuta ieri. Hanno messo in dinamica le loro identità psicotiche in modo sbagliato in quanto una era accompagnatrice dell’altra con dei vissuti simili non ancora superati. Un accompagnatore metastorico non si mette alla pari, ma rimane ai margini del caos perché ha imparato a risolvere e sciogliere i suoi nodi psicotici.
Oggi Nicola cerca la mamma in maniera diversa. Il suo corpo, senza tono e accartocciato, chiede di essere accolto in maniera fetale. Abbiamo visto ancora una volta come il suo comportamento in pochi giorni è maturato grazie ai confini ma anche alle gratificazioni. Ha abbandonato l’identità psicotica della mamma perchè se ne è sentito liberato grazie all’accoglienza del gruppo.
Padre e figlio non si confrontano ancora sullo stesso livello. Massimiliano vorrebbe sentire il padre più presente in positivo per la crescita mentre lo ha coinvolto per un’emergenza che seppur reale era solo razionale poiché lui è ancora chiuso nei suoi meccanismi psicotici e lo infastidisce solo con la sua presenza. Dopo l’intervento di Maddalena, Massimiliano chiede chiarezza rispetto alla situazione della madre e del padre per sentirsi alleggerito e libero. I figli assorbono dalla coppia le sue identità. Nei rapporti forti si possono creare condizioni di ambivalenza e da qui nascono i conflitti.
I meccanismi psicotici nascono da soli e possono essere anche buoni, ma se non si integrano nel viaggio della vita diventano dei distruttori.
Per permettere la nascita del Figlio bisogna dare valore al negativo. Le delusioni, le sofferenze, i tradimenti, gli insuccessi o la morte ci danno l’opportunità di prendere decisioni per cambiare. Gli eventi negativi ci aprono la strada per una nuova possibilità di vita. Non è possibile “preservare dal male” ma bisogna attraversare. Il dolore è insito nel viaggio.
- l’annunciazione come scoperta di un qualcosa che non sapevamo;
- l’incarnazione o la gravidanza;
- la nascita;
- il riconoscimento;
- il tentativo di eliminazione della novità per paura di una perdita di potere da parte del Padre;
- la preparazione di una nuova storia che stimoli l’esterno psicotico in cui bisogna affrontare anche le tentazioni, cioè la nostalgia di tornare indietro;
- la passione come aiuto per superare la tentazione: essa porta alla morte, intesa come momento più tragico del Figlio che riuscirà però a mettersi di nuovo in piedi nella fase della resurrezione;
- la fase successiva è l’Ascensione in cui il Figlio insegna agli altri a fare teoria sulle loro parti storiche;
- l’ultima fase, la Pentecoste, dà la forza di iniziare qualcosa di nuovo a partire da se stessi, di diventare spirito creatore.
A fine giornata abbiamo anche scelto il nome del nostro corso che sarà DIN- KAI. “Kai” come Kairòs, il “tempo favorevole” al nostro cambiamento in cui ci siamo lasciati trasportare in questi giorni e in cui vorremmo vivere la nostra esistenza.