Senigallia (AN), sabato 7 gennaio 2012. SECONDO INCONTRO DEL COORDINAMENTO PER IL PROGETTO PEDAGOGICO GLOBALE.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
SECONDO INCONTRO
RELATIVO AL
COORDINAMENTO DEL
COORDINAMENTO DEL
PROGETTO PEDAGOGICO GLOBALE
Sabato 7 gennaio 2012 si è svolto a Senigallia l’incontro promosso dal Coordinamento Scuola di cui fanno parte Cindy, Sandra e Maria Grazia a cui va un riconoscimento particolare per l’iniziativa presa. Ad essere presenti, oltre ovviamente alle tre coordinatrici, Nicoletta e Teresa dell’Associazione alla Salute Marche, Anna Maria, Dario, Davide, Marinella e Martino giunti dalla Romagna col furgoncino dell’Associazione e i tre Lorienti discesi dal Veneto: Ermanna, Renato e Maria Grazia. Obiettivo dell’incontro quello di condividere e confrontare le rispettive esperienze in ambito socio-educativo. Punto di partenza, il “Progetto Pedagogico Globale”, una sorta di Manifesto elaborato da Sabrina Cela e frutto della sua esperienza personale, che definisce le linee guida principali per poter applicare il Metodo alla Salute in ambito scolastico.
La composizione del gruppo riunitosi sabato ha subito messo in evidenza come un simile progetto possa estendersi non solo al mondo della Scuola ma a tutto il panorama socio-educativo. Insegnati di sostegno, maestri di scuola materna e di scuola elementare, professori di scuola media e di scuola superiore, educatori scolastici e domiciliari, operatori socio-sanitari e animatori sociali per anziani. Ogni persona presente all’incontro era rappresentativa di una di queste categorie proprio a sottolineare la molteplicità e la varietà all’interno del gruppo.
Dopo i pensieri e le comunicazioni iniziali, i presenti hanno condiviso a turno pezzi della propria esperienza lasciando sul fondo comune un ricco materiale su cui poter lavorare e intessere delle prospettive. Sulla base del vissuto personale, delle testimonianze raccolte e di quello che è già stato fatto (vedi, ad esempio, il “Cerchio Magico” di Sandra), abbiamo rafforzato la consapevolezza a la convinzione secondo cui il Metodo alla Salute può offrire gli strumenti giusti per rinnovare e migliorare la qualità del mondo socio-educativo.
Ciò ha due implicazioni principali.
Primo, la crescita istituzionale è sempre legata a quella dei singoli. Chi intende portare avanti questo progetto deve continuare a viaggiare, ad immergersi nella propria storia per sanare ferite e sciogliere nodi, a sperimentare nuove strade partendo da sé.
Secondo, è necessario delineare delle strategie efficaci per far breccia nei rigidi quadri istituzionali e avvalersi di strumenti riconoscibili, espressione di un linguaggio vicino alla vita, autorevole e accessibile allo stesso tempo.
A questo proposito, è emersa infatti la difficoltà comune di interagire con le istituzioni e il senso di solitudine che si prova di fronte al peso schiacciante della funzione / ruolo che caratterizza il mondo socio-educativo. Tale mondo risulta inadeguato e incapace ad affrontare il disagio sempre più diffuso. Nella scuola, ad esempio, si sente forte il bisogno di non ridurre tutto agli aspetti didattici ma di valorizzare il vissuto emotivo degli studenti, educarli all’utilizzo del corpo e dei codici più profondi, creare degli spazi d’ascolto. Più in generale, alla base di ogni lavoro in ambito socio educativo vi è la Relazione ed il Metodo alla Salute offre gli strumenti per dare valore a questo aspetto fondamentale in un’ottica di crescita.
L’approccio nei confronti delle istituzioni non può tuttavia essere conflittuale ma inclusivo e volto a mantenere quello che di buono già esiste aggiungendo le nuove parti vitali di cui il sistema attuale è carente. E’ importante saper stare all’interno di tali istituzioni rispettandone la storia ma senza perdere la propria specificità che, quando coltivata, rappresenta il vero motore del cambiamento.
Portare un nuovo punto di vista all’interno del mondo della Scuola e delle altre branche del settore socio educativo comporta un lungo cammino fatto di tanti piccoli passi. Diverse idee sono emerse a riguardo durante l’incontro. Si è parlato dell’importanza della formazione e della possibilità, in prospettiva, di organizzare convegni, corsi di aggiornamento e Settimane intensive per chi lavora in ambito socio educativo.
Se tali iniziative riguardano tuttavia obiettivi di lungo periodo, importanti conclusioni e riflessioni sono maturate anche per quanto riguarda l’azione a breve termine. In particolare, partendo dai lavori del Seminario “Ricerca quantitativa, qualitativa e qualitativa globale”, si è deciso di ricorrere alle Unità didattiche come strumenti metodologici. Il Graal delle Profondità, la Piramide del Sarvas e la Homelife possono offrire una valida griglia interpretativa per fotografare una certa situazione e valutarne il cambiamento a distanza di tempo. I presenti si sono dunque impegnati ad approfondire lo studio delle Unità didattiche riprendendo gli atti e i video. L’ulteriore passo è quindi quello di scegliere delle situazioni o dei casi specifici (ad esempio, un bambino seguito dall’insegnante di sostegno), tenere un diario e applicare le Unità didattiche.
Il materiale emerso e la crescita sugli aspetti teorici e applicativi verrà condiviso e potrà essere raccolto e organizzato in una sorta di opuscolo da presentare e utilizzare come faro metodologico nelle istituzioni in cui si opera. Il sogno è quello, un giorno, di vedere un Graal o una Piramide spuntare tra le pagine di un PEI (Piano Educativo Individualizzato), di un PAI (Piano Assistenziale Individualizzato) o di un POF (Piano dell’Offerta Formativa) per citare alcuni esempi.
Insomma, il nostro percorso personale e gli strumenti teorici offerti dal Metodo alla Salute possono portarci ad essere Spiriti creatori anche nel mondo socio educativo.
Martino
1 Commento/i
Eliana
Sono un'insegnante di scuola media e avverto anch'io la difficoltà a stare negli schemi didattici e negli obiettivi pedagogici su cui si fonda attualmente la scuola. Stavo pensando seriamente di pensionarmi prima del tempo, anche se ormai…
Mi stimola molto quanto avete pensato e scritto e, soprattutto, quello che state sperimentando. Chissà che un giorno non mi unisca al vostro gruppo di lavoro.
Eliana