CMS (FG), domenica 29 & lunedì 30 gennaio 2012. CORSO DI EPISTEMOLOGIA GLOBALE. Prima settimana. Giornata di accoglienza e primo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono

 
“EPISTEMOLOGIA GLOBALE E
DINAMICHE DI VITA”.
PRIMA SETTIMANA DI CORSO.
ACCOGLIENZA E PRIMO GIORNO.



Domenica 29 gennaio 2012 ha avuto inizio presso il Centro di Medicina Sociale degli Ospedali Riuniti di Foggia il Corso di “Epistemologia Globale e di Dinamiche di Vita” condotto dal Dr. Mariano Loiacono.
Come ormai prassi, la prima è stata la fase dell’accoglienza in cui i circa 100 partecipanti provenienti da molte regioni italiane si sono riuniti per la presentazione del corso; corso che è rivolto a chi avendo avuto già esperienza del Metodo Alla Salute, vuole ora approfondirne le basi teoriche.
Chi si trova al corso, spiega il Dr. Loiacono vi è arrivato perchè in difficoltà nella vita: ma che cosa è la vita?
Anticipando alcuni degli aspetti fondamentali del corso, il Dr. Loiacono ha quindi introdotto la metafora di “chrònos” e “kairòs”, termini usati entrambi dagli antichi greci per indicare il concetto di tempo.
La nostra vita è scandita ormai quasi esclusivamente dal “chrònos” o tempo “cronometrico” che ne stabilisce i ritmi, fornendoci un ordine ed un’identità che tendono a diventare fissi ed asfissianti. Basti pensare alle regole ed alle ricadute dell’economia finanziaria.
Un ingrediente fondamentale invece è il “kairòs” o tempo favorevole alla nostra crescita, al nostro “star bene”, tempo di cui siamo carenti  ed in cui la vita genera i suoi figli migliori.
Ecco quindi che non si può pensare che conflittualità, guerre, dipendenze e cronicità abbiano una causa diversa dai meccanismi della vita stessa, allo stesso modo in cui non si può pensare ad una causa genetica del disagio psichico, negando la possibilità di un “kairòs” e quindi di un cambiamento della situazione.
Durante il corso si andrà alla ricerca delle ragioni anche sociologiche per cui la nostra vita risulta spesso rinchiusa in un ritmo asfissiante: è tempo di guardare ad un cambiamento concreto che deve partire da ognuno di noi

All’introduzione del corso sono seguite le presentazioni di molti dei partecipanti che hanno esposto le proprie motivazioni rispetto alla partecipazione al corso.

Lunedì 30 gennaio si è svolta la prima giornata del corso.
La mattinata è cominciata con alcune brevi comunicazioni ed interazioni seguite da spunti di teoria estemporanea. In particolare quella del piccolo Nicola che con il suo pianto inconsolabile ha fornito l’occasione per alcune riflessioni sul significato dell’iperattività nei bambini.
Sono seguite altre presentazioni di partecipanti giunti in mattinata e la lettura della lettera di Padre Eliseo, un missionario comboniano, che in passato ha effettuato un percorso formativo presso il Centro di Medicina Sociale, arrivando a dimostrarsi persona innovativa e di riferimento. Le scelte che Padre Eliseo ha effettuato in seguito ed in particolare quella comunicata nella lettera, sono state spiegate dal Dr Loiacono, attraverso l’unità didattica “Il Graal delle Profondità”: per cambiare il proprio codice biorganico, cioè la propria famiglia di riferimento, in questo caso quella comboniana, bisogna attraversare il senso di morte che deriva dalla sua perdita. Nella parabola del buon seminatore interpretata secondo i codici, non è sufficiente che i semi arrivino fino al codice biorganico perché qui cresceranno anche le spine che prima o poi ne soffocheranno la crescita. Occorre che arrivino fino alla parte più profonda di ognuno di noi, definita dal Dr. Loiacono “metastoria”.
Perchè il corso dunque? Il corso offre un nuovo punto di vista secondo il quale il disagio è da interpretarsi come la spinta ad un cambiamento: la vita spiegata attraverso l’unità didattica del “cummunitometro” presenta un anello superiore in cui la “colla” che ci tiene insieme è “buona e soddisfacente”, ma può per vari motivi scivolare nell’anello inferiore o dello scollamento, delle dipendenze, dei rapporti simbiotici od antibiotici, delle psicosi e di lì sempre più giù fino al tunnel che ci può portare anche alla morte oppure alla possibilità di un salto evolutivo che prevede il cambiamento nostro e delle persone a noi legate dai rapporti forti.
In altri termini le persone che stanno male denunciano un ordine che non funziona ed intendono fornire una spinta al cambiamento.
Questo è il nuovo punto di vista sulla vita: ogni salto evolutivo permette di entrare in un nuovo ciclo che forma con i precedenti la spirale ascendente della vita, vita che è cambiamento.
Viene letto quindi un brano pubblicato nella rivista “Limax” e scritto dalla Dott.ssa Giovanna Velluto sull’importanza di contraddire l’ordine umanoide e riavvicinarci all’ancestrale.
Il corso ci guiderà in profondità a ripercorrere tutti i nostri codici, dal simbolico o delle rappresentazioni, a quello analogico o del corpo, a quello biorganico o delle emozioni fino a ciò che di più profondo e inconoscibile va oltre la storia e ne è la fonte primaria: appunto la “metastoria”.
Viene letto quindi un brano del Tao te ching dal quale emerge come già in questa filosofia nata in Cina circa 600 anni prima di Cristo si parlasse di ciò che pur non conoscibile, non descrivibile, non comprensibile, è all’origine di tutto ciò che è
Il corso sarà un viaggio per cercare di avvicinarci a quell’oscurità misteriosa che è alla base della vita, che è infinita, dinamica, complessa e che pertanto resiste all’analisi e sfida la comprensione.
L’Epistemologia globale ci fornirà un punto di vista per fare questo e verrà presentata dopo la critica alle altre epistemologie, quella mitico religiosa, quella filosofica e quella scientifica ritenute parziali.
 
Nell’ultima parte della giornata il Dr. Loiacono passa ad affrontare quello che è il nodo centrale dell’esistenza umana: di esso si parla nella “Genesi” o “Bereshit” al Capitolo II, versetto 8-16: al centro dell’Eden Dio ha collocato l’albero della vita insieme all’albero della conoscenza del bene e del male. All’uomo è fatto divieto però di cibarsi del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. L’uomo non può quindi conoscere la propria vita che rimarrà sempre un vissuto unico e personale, a meno che cessi di essere fenomeno vivo e, trasformata da albero in tronco reciso, ne permetta la rappresentazione. Questa conoscenza avviene attraverso l’uso di un codice che a sua volta implica l’intervento di tavolette, i nostri sensi, che permetteranno di codificare simboli o parole e che alla fine comporranno sistemi più complessi, le epistemologie. Le epistemologie o punti di vista, basate su un sistema di rappresentazioni via via sempre più lontano dalla vita, torneranno alla vita modificandola, costringendola ed asfissiandola.
Paola

1 Commento/i

  1. Angelo

    Consideratemi presente anche se mi farebbe piacere star/ci con voi. Se potete fatemi avere via email la documentazione del corso sull'EPISTEMOLOGIA GLOBALE… Auguri e un abbraccio ad ognuno di Voi!!! Lina, Salvatore e Angelo Vita

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