Villa Terronia (FG), mercoledì 23 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. UNDICESIMO GIORNO.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
PROGETTO “RAINBOW”
UNDICESIMO GIORNO
DI NAVIGAZIONE…
Oggi ci siamo alzati e come tutti i giorni e abbiamo fatto colazione un pò tutti sparpagliati, chi prima e chi dopo… I programmi erano che avremmo fatto il Teatro della Fortuna proposto da Luigi S. ma come succede nella vita, che l’uomo propone e la metastoria dispone, c’è stato uno stravolgimento. Di colpo è successo un black-out, forse metafisico, forse metastorico, non si sa, sta di fatto che si è tolta la corrente e insieme pure l’acqua, per cui siamo stati al buio e all’asciutto…
Questa cosa però ci ha permesso di ascoltarci meglio nelle nostre parti buie, accompagnati dal buio che c’era in casa.
Marinella ci ha raccontato dell’incontro avuto ieri insieme a Raffaele con i genitori dei sei ragazzi “embrioni“, come si sono vissuti questi giorni separati dai loro figli, “di studio e clausura” nel monastero di Mila Donati a San Severo.
Poi mentre stavamo al buio Silvio è arrivato dalla stanza dove dorme anche Luigi C. chiedendo a tutti noi se qualcuno voleva stare un po’ con Luigi che aveva bisogno di aiuto e si sono offerte Lara e Angela. Dopo un po’ ritornano tutti e tre nella saletta dove eravamo tutti quanti noi, si sono seduti sul divano e Luigi ha appoggiato la testa sul petto di Lara. Silvio che osservava la scena, vedendo in Luigi un bambino piccolo, ha proposto a Lara di fargli rivivere una dinamica di allattamento.
Il gruppo è iniziato all’insegna di qualcosa che poteva essere allo stesso tempo arcaico e attuale, quali possono essere le necessità di un bambino e si è creato un clima ascendente sempre più forte assieme a tutto il gruppo arrivando alla fine a creare nelle persone una piccola crisi che poi ha permesso di sradicare le nostre dismaturità infantili come si sradicano i brutti sogni.
C’era Eka che ha sentito la necessità di vivere un momento di abbandono, infilandosi dentro una coperta distesa sul pavimento abbracciata a Marinella e a Marta, rivivendo parti fanciulle; invece quando il gruppo ha cercato di avvicinare Eka ad Angela, Eka si è sentita di rispettarsi mantenendo la distanza che si è creata nel tempo. Enrico e Raffaele hanno raccontato della dinamica avuta poco prima con Flavio che li ha portati a rivivere alcuni momenti della propria vita intima e delle radici nella loro adolescenza; anche Ripalta ci ha raccontato di un episodio di quando è nata legato alla sofferenza di sua madre ed è straordinario come Ripalta così lucidamente ricordi tanto i suoi primi giorni di vita; e poi ascoltando la ninna nanna (che ci ha fatto conoscere Letizia, la moglie di Nicola durante il corso “Approccio globale alla sessualità”) Marilisa ha abbracciato Maria Antonietta e piangendo le ha detto quali sono ancora le sue paure come madre. Ripalta dice che Marilisa ha detto a sua figlia “metti fuori la pancia e non dentro”. Con la ninna nanna c’è stato un momento di abbandono e rilassamento ai ricordi dell’infanzia e dei nodi che tuttora sussistono.
Poiché ci sono state tante dinamiche forti, Silvio ha proposto di fare teoria in merito a quanto successo, nel momento della teoria, la luce è tornata e una volta finita ci siamo sentiti più alleggeriti e abbiamo pranzato.
Per separarci da quanto avvenuto durante la mattinata passata abbiamo chiesto a Mariano di intervenire alle 16.00 anziché alle 15.30. Mariano tramite il Communitometro ha ripreso la dinamica storica sulla morte di Franco ricollegandolo a una lettera datata 2009 che Michele gli ha scritto.
Dopo una ricostruzione di alcuni avvenimenti raccontata da Ripalta la nostra capitano della nave, Mariano, sempre rispetto al ciclo vita-morte ha detto che è un tutt’uno e non va scisso ma va tenuto insieme perché se no si rischierebbero psicoticamente gli antipodi tra questi due poli morte e vita; poi ha dato valore al gruppo che nonostante questo evento così forte che ci ha catapultati nell’anello sottostante siamo riusciti a non farci travolgere e a non abortire. Siamo andati avanti, quindi, sia accogliendo Michele sia non perdendo di vista il senso del progetto.
Quindi Mariano ci ha fatto vedere come questo evento forte ci ha fatti scendere tutti nel livello del codice bio-organico vivendo tutto il ciclo vita-morte, dall’eden-spettacolo alla morte. Il gruppo ne è risultato rafforzato.
Il resto dell’incontro è stato dedicato ad indicazioni su come organizzarci nei prossimi ultimi giorni del progetto, per aiutarci a decomprimerci progressivamente in modo da arrivare sabato, giornata di bilancio aperta a tutti, sufficientemente alleggeriti e cercare piano piano di rientrare nel nostro quotidiano.
Dopo che Mariano e Giovanna se ne sono andati ci siamo divertiti tanto facendo festa tra balli, recitazioni di Luigi S. e dopo cena dolci per tutti…
Saluti a tutti dai Rainbownauti,
i cosiddetti
Ripalta,
Marilisa,
Alberto,
Ruggero
e
Daniela