Villa Terronia (FG), lunedì 21 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. NONO GIORNO.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
PROGETTO “RAINBOW”
NONO GIORNO
DI NAVIGAZIONE…
Il risveglio di lunedì mattina non è stato semplice in quanto ognuno di noi si sentiva ancora coinvolto nel forte evento della morte del padre di Michele. Alle confusioni interiori si è aggiunta quella causata dalla fuga mattutina di Nicola, che poi è stato ritrovato prontamente da Silvio, Raffaele e Ripalta nei pressi della stazione. Rientrati a “Villa Terronia”, il gruppo capitanato da Ripalta ha aiutato Nicola, utilizzando anche il codice analogico, a separarsi più in profondità dalla propria famiglia d’origine per affidarsi alla famiglia molteplice dei “Rainbownauti”. Dopo una prima fase, durante la quale Nicola è stato aiutato da Ripalta e dal gruppo ad accogliere i rimproveri per il suo comportamento infantile, è emerso il suo bisogno di essere accolto da un gruppo più ristretto con il quale poter giocare. Raffaele e Marinella si sono quindi si sono spostati con Nicola in una calda camera della casa, dentro la quale, dopo le prime difficoltà, si è abbandonato al corpo di Marinella che lo ha accolto come un bambino. Durante la dinamica Raffaele ha svolto il ruolo di accompagnatore per entrambi, guidando l’immersione in profondità, riuscendo a riportare Nicola a vivere le proprie emozioni profonde, manifestate attraverso un forte batticuore nello stare vicino a Marinella. Nel pomeriggio, questa prima caravella ha navigato verso il lungomare di Manfredonia, dove Nicola ha manifestato inaspettatamente la sua riconoscenza per le dinamiche avvenute, facendo dono a Raffaele e Marinella di un gelato e di un pacco biscotti per se stesso.
Il resto del gruppo si è riunito per poi dividersi in varie caravelle che si sono avventurate per mare con la speranza di andare oltre le “colonne d’Ercole”.
Alberto, Ruggero, Enrico e Davide si sono proposti di esplorare il rapporto con il proprio maschile, tornando a rivivere i nodi profondi delle loro vite. La dinamica è iniziata con l’immersione di Enrico che ha stimolato l’immersione degli altri, favorendo un intreccio dei vissuti profondi di ciascuno, che poi sono stati teorizzati. Ruggero è riuscito a raccontare parti della propria infanzia facendo emergere come si sia fatto carico dei vuoti trasmessigli dai genitori, che lo hanno spinto alla ricerca di colmare i propri bisogni attraverso una sessualità confusa. Allo stesso modo è emersa la confusione di Alberto legata alla forte influenza del nonno. Dopo le lunghe e profonde immersioni, la caravella ha sentito l’esigenza di alleggerirsi e si è diretta al bowling per trascorrere un divertente pomeriggio.
La caravella di Flavio, Ripalta, Ekaterina e Lara, dopo aver fatto, su richiesta di Flavio, una pantagruelica scorpacciata di pasticcini, sono andati all’avventura ed il fato li ha condotti all’ interno di un piccolo cimitero, nel quale, ispirati da un loculo aperto, hanno accompagnato giocosamente Flavio ad entrarvi, per poi aiutarlo a vivere un rito di passaggio nel quale ha potuto esprimere il suo senso di morte. Dopo di questo, Flavio ha proposto di andare al mare, dove, dopo avere voluto sconfiggere le proprie paure buttandosi nell’acqua fredda insieme a Ekaterina, ha compiuto un rito di passaggio nel quale ha promesso al mare della vita di voler andare oltre la propria morte interiore. Nel viaggio di ritorno è stato accolto dalla affettuosissima Ripalta che, orgogliosa di lui, lo ha ricoperto di baci e abbracci.
Luigi C., Marta e Silvio hanno iniziato il loro viaggio cominciando dall’ascolto dello stato quiete di ciascuno. Questo ha significato che ognuno ha potuto esprimere le proprie condizioni di partenza e le eventuali difese-resistenze. Dopo essersi ascoltati la dinamica è proseguita con una doccia tra Luigi e Marta, nella quale Luigi è stato accompagnato da Marta a giocare e sperimentarsi, lasciandosi lavare il proprio corpo con molto dolcezza. Usciti dalla doccia la dinamica è proseguita nella stanza da letto, nella quale Silvio ha accompagnato Luigi a soddisfare i propri bisogni più antichi, attraverso il materno di Marta. Luigi è riuscito ad interagire attivamente cominciando ad esprimere il proprio codice analogico in modo più armonico. Terminata la dinamica mattutina, prima del pranzo, Silvio e Marta hanno raccolto gli aspetti fondamentali della dinamica e poi, nel pomeriggio, la caravella si è spostata nel lungomare di Siponto, dove Luigi, aiutato dai suoi accompagnatori, è riuscito a gridare in modo adulto il negativo legato al proprio passato.
Luigi S., Angela e Marilisa hanno iniziato la loro dinamica facilitando Luigi S. a raccontare parti dolorose del proprio vissuto legato a un abuso sessuale subito appena adolescente. Questo ha spinto Marilisa a fare emergere il suo grande dolore per una violenza sessuale subita da un proprio familiare, riuscendo a raccontare, in modo distinto, ogni specifico particolare. Durante la dinamica Luigi ha ascoltato con un atteggiamento devoto il racconto, mentre Angela ha svolto la funzione di accompagnatrice per entrambi. Questo ha permesso a Luigi S. di esprimere le proprie confusioni rispetto ai propri rapporti forti, che lo hanno portato a vivere dei grandi sensi di colpa. Conseguentemente Luigi è andato oltre alle sue ricorrenti difese-resistenze abbandonandosi alle carezze delle due accompagnatrici fino ad addormentarsi profondamente.
Oltre a Luigi S., Angela ha accompagnato anche Massimiliano a una dinamica attraverso il codice analogico, nella quale sono riusciti a scambiarsi delle parti profonde in modo reciproco, ed Angela ha percepito come Massimiliano sia riuscito ad esprimersi in modo diverso dalle sue modalità usuali.
Gli altri tre Rainbonauti, Michele, Maria Antonietta e Luca, si sono staccati dal gruppo per dirigersi insieme a Giancarlo e Titta a Cerignola e poi Manfredonia dove hanno trovato tanta storia e pochissima metastoria. Hanno dovuto avere a che fare con tutti i conti aperti lasciati da Franco cercando con difficoltà di mediare tra il dolore per la perdita e il bisogno di essere adulti in mezzo a tanti adulti bambini, Michele anche se con sofferenza ha dovuto cercare soluzioni a tutti i problemi causati dai rapporti sospesi di un padre adolescente, ma per fortuna entro la fine della giornata la metastoria ha fatto breccia in questo gruppo psicotico troppo impegnato a difendere il proprio pezzettino e il proprio ruolo togliendo dalle mani di tutti il pomo della discordia, Giancarlo e Maria Antonietta hanno cercato ognuno sia di accompagnare gli altri e sia di chiudere i propri conti sospesi con la morte. Giancarlo ha rivissuto la morte di suo padre avvenuta troppo precocemente nella sua vita mentre Maria Antonietta ha cercato di riaprire quel senso di colpa mescolato a paura che ancora la lega a suo padre.
Nella serata ci siamo ritrovati tutti insieme nella sala mentre davanti al caminetto e ognuno di noi ha potuto fare il bilancio delle dinamiche avvenute. Gli elementi teorici più fondamentali che sono emersi sono che prima di iniziare le dinamiche è fondamentale ascoltare lo stato-quiete di ciascuno e, in particolare, di chi si vuole accompagnare ad andare in profondità, per evitare che durante la dinamica emergano confusione tra i vari partecipanti. Altro aspetto importante è che per potere mettere a disposizione un accompagnamento globale, uno o due persone svolgano il ruolo dei conduttori del gruppo rimanendo distinti dall’immersione. Inoltre il contesto nel quale si svolgono le dinamiche deve essere accogliente e silenzioso. I conduttori devono sapere intervenire durante la dinamica con molta gradualità ma sapendo essere determinati di fronte ai molti tentativi abortivi che possono emergere quando si entra in relazione con situazioni cosiddette “psicotiche”. Il conduttore deve sapere prendere delle pause e dare anche i tempi della dinamica che potrebbe diventare ridondante e sapere chiuderla al momento opportuno senza volere raggiungere a tutti costi degli obbiettivi specifici, ma sapendosi accontentare e riconoscere anche gli aspetti più sottili. Terminata la dinamica di immersione è importante avere una pausa in cui il gruppo si può separare e ascoltare i propri specifici bisogni. E’ opportuno chiudere la dinamica in modo leggero, cercando di rielaborare insieme, attraverso la teoria, le dinamiche avvenute.
Insomma, la ricerca va avanti e strada facendo il progetto “Rainbow” sta crescendo e armonizzandosi attraverso le infinite sfumature dei suoi colori! Ci facciamo un applauso di incoraggiamento e vediamo cosa ci riserveranno i prossimi giorni.
I cosiddetti
Enrico
e
Silvio
e
Silvio
1 Commento/i
Giacomo
Ci sarei voluto essere pure io per godere di queste belle opportunità. Avete avuto tanto coraggio e spirito inventivo. Per me diventerete famosi.
Ho letto che ieri avete fatto il bilancio al Centro. A me piace seguirlo sul blog perché è davvero emozionante.
Giacomo